Riforma delle pensioni: Damiano fissa i nuovi obiettivi

Simone Micocci

19 Febbraio 2018 - 09:11

Cesare Damiano ha illustrato i programmi futuri di un eventuale Governo di Centrosinistra: nuova riforma delle pensioni, Ape Sociale strutturale e nona salvaguardia per dire addio alla Legge Fornero.

Riforma delle pensioni: Damiano fissa i nuovi obiettivi

Abolire la riforma Fornero? No grazie, lo abbiamo già fatto”.

Con queste parole il presidente della Commissione Lavoro alla Camera - Cesare Damiano - ha commentato la promessa di cancellare la riforma Fornero presente nei programmi politici del Movimento 5 Stelle e del Centrodestra.

Secondo quanto dichiarato da Damiano, infatti, la riforma delle pensioni approvata nel corso della XVII legislatura ha già modificato l’impianto generale della Legge Fornero.

Interventi come le 8 salvaguardie per gli esodati, così come l’introduzione dell’Ape Sociale hanno contribuito a risolvere buona parte dei problemi introdotti dalla riforma Fornero; l’obiettivo futuro è di continuare per questa strada, senza la necessità di cancellare totalmente la Legge Fornero.

Quando mancano meno di due settimane all’appuntamento con le elezioni politiche, Damiano ha voluto ricordare agli elettori quanto di buono fatto dal Governo di Centrosinistra in questi anni: sono stati approvati provvedimenti che hanno rivoluzionato l’impianto centrale della Legge Fornero ed altri - come il cumulo gratuito per i professionisti e il blocco dell’aumento dell’età pensionabile per i lavoratori usuranti - che hanno reso più semplice la via per la pensione per alcune categorie.

Damiano comunque ci tiene a ribadire come la riforma Fornero sia stata “profondamente ingiusta” nei confronti dei lavoratori, ecco perché qualora il Centrosinistra tornasse al Governo farà in modo che quanto fatto nel 2011 dal Governo tecnico presieduto da Monti sia solamente un lontano ricordo.

Riforma delle pensioni: gli obiettivi futuri

Per Damiano non è necessaria l’abrogazione della Legge Fornero, basta approvare delle modifiche. Ad esempio, uno degli obiettivi del prossimo - eventuale - Governo di Centrosinistra sarà di rendere strutturale l’Ape Sociale, in scadenza alla fine del 2018.

Un altro obiettivo sarà quello di approvare finalmente l’ultima salvaguardia per gli esodati (la nona per l’esattezza) permettendo di andare in pensione a tutti coloro che sono stati penalizzati dalla riforma voluta da Elsa Fornero.

Si continuerà poi con la sperimentazione dell’Opzione Donna, e ci cercherà di abbassare i requisiti per la pensione anticipata a 41 anni di contributi, indipendentemente dal raggiungimento dell’età pensionabile.

Un altro aspetto di cui si dovrà discutere nei prossimi mesi - sempre se il Centrosinistra dovesse guidare il Paese - sarà l’introduzione della pensione contributiva di garanzia così da tutelare i giovani di oggi, nonché pensionati del futuro, penalizzati dal passaggio dal sistema di calcolo retributivo a quello contributivo.

Sempre per i giovani si dovrà pensare ad un modo per migliorare l’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita: secondo quanto stimato dall’Istat, se si continuerà così anche nei prossimi anni arriveremo al 2069 con un’età pensionabile pari a 71 anni e 3 mesi, più di 4 anni in più rispetto ad oggi. Ecco perché secondo Damiano questo meccanismo va in qualche modo rallentato o meglio cancellato del tutto.

Quali risorse per la riforma delle pensioni?

In questa campagna elettorale si sta discutendo particolarmente dell’onerosità delle proposte presentate dai vari partiti politici. Per questo motivo Damiano ha voluto ribadire la fattibilità della riforma delle pensioni 2.0 che ha in mente il Partito Democratico e l’intero Centrosinistra.

Secondo il Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, le risorse per migliorare radicalmente la Legge Fornero ci sono; ad esempio, una parte di queste possono essere ricavate grazie al risparmio ottenuto dalle operazioni degli anni scorsi che hanno coinvolto esodati e Opzione Donna.

Per Damiano di tratta di circa 2 miliardi di euro; naturalmente non sono abbastanza, ma rappresentano comunque un’ottima base di partenza alla quale aggiungere ulteriori risorse con le prossime Leggi di Bilancio.

L’obiettivo è riuscire dove gli altri hanno fallito, senza presentare proposte irrealizzabili come l’abrogazione della Legge Fornero che porterebbero alla cancellazione di tutti i provvedimenti approvati fino ad oggi in favore dei lavoratori.

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