Reddito di cittadinanza perso a luglio, ecco cosa fare subito dopo

Simone Micocci

5 Luglio 2023 - 09:58

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Reddito di cittadinanza addio a fine mese: quali sono le alternative? Ecco cosa conviene fare subito dopo la decadenza della misura.

Reddito di cittadinanza perso a luglio, ecco cosa fare subito dopo

Sta per arrivare il momento di dire addio al Reddito di cittadinanza: secondo le stime, infatti, sono circa 440 mila le famiglie che questo mese percepiranno l’ultima ricarica del beneficio, la cui storia si avvicina a conclusione (vista l’abrogazione in programma per il 1 gennaio 2024).

A perdere il Rdc a luglio sono tutte quelle famiglie per cui la prossima ricarica sarà la settima percepita nel corso del 2023, con la sola eccezione di quei nuclei in cui è presente almeno un componente disabile, minorenne oppure ultrasessantenne, come pure coloro che sono stati presi in carico dai servizi sociali del Comune.

Per tutti gli altri è arrivato il momento di pensare a un’alternativa, ma va detto che a oggi le strade possibili sembrano essere davvero poche.

Cosa fare dopo l’addio del Reddito di cittadinanza

Dopo la ricarica in arrivo questo mese per le famiglie che non soddisfano una delle suddette condizioni scatta la decadenza del Reddito di cittadinanza senza alcuna possibilità di chiedere un rinnovo.

A tal proposito, la prima cosa da fare per quei nuclei familiari in cui ci sono componenti maggiorenni con meno di 21 anni è presentare la domanda di Assegno unico all’Inps.

Ricordiamo, infatti, che in alcune circostanze l’Assegno unico universale (Auu) spetta anche ai maggiorenni, a patto appunto che non abbiano compiuto i 21 anni di età e rientrano in una delle seguenti categorie:

  • frequentano un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
  • svolgono un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possiedono un reddito complessivo inferiore a 8 mila euro annui;
  • siano registrati come disoccupati e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
  • svolgono il servizio civile universale.

Durante il periodo di percezione del Reddito di cittadinanza, infatti, l’Assegno unico veniva pagato solamente in piccola parte, togliendo dall’importo teoricamente spettante la quota già percepita con il Rdc (qui la guida al calcolo). E dal momento che solitamente quest’ultima superava l’importo dell’Auu spettante ai maggiorenni, non spettava alcuna integrazione.

Con l’addio al Rdc, invece, l’Assegno unico universale torna a essere pagato interamente, per un importo che nel caso dei maggiorenni (con meno di 21 anni) è pari a 91,90 euro al mese (sotto i 16.215 euro di Isee, soglia che ovviamente chi ha percepito il Rdc non può superare).

Per questo motivo per recuperare almeno una parte di quanto andrà perso con il Reddito di cittadinanza consigliamo di presentare la domanda di Auu non appena possibile, preferibilmente subito dopo l’arrivo della ricarica di luglio così da poterne beneficiare già nel mese di agosto (ricordiamo che l’Assegno unico decorre dal mese successivo a quello in cui viene fatta domanda).

In arrivo il bonus 350 euro

A settembre partirà poi il Supporto per la formazione e il lavoro, misura rivolta a tutti coloro che non percepiscono il Reddito di cittadinanza (o l’Assegno di inclusione che entrerà in vigore il prossimo anno) e nel frattempo si stanno impegnando nel formarsi.

Potranno prendere parte a questa misura solamente coloro che fanno parte di un nucleo con Isee inferiore a 6.000 euro. Una prestazione che a differenza del Rdc è individuale: vi possono accedere quindi tutti i componenti del nucleo familiare, i quali attraverso il centro per l’impiego di riferimento verranno avviati verso un percorso di politica attiva che laddove preveda la partecipazione a un corso di formazione garantirà un sostegno dell’importo di 350 euro mensili per tutta la durata dello stesso, e comunque per non più di 12 mesi.

Per il momento, però, la circolare con le informazioni su come e quando si potrà fare domanda per il Supporto per la formazione e il lavoro non è stata ancora pubblicata; ma d’altronde questa misura non partirà prima di settembre 2023, quindi per almeno un mese bisognerà accettare l’idea di restare senza un sostegno (con l’eccezione del suddetto Assegno unico). Nel frattempo ci si può iniziare a guardare intorno e individuare un corso che potrebbe fare al caso vostro, così da farvi trovare pronti una volta che il Supporto per la formazione e il lavoro diverrà ufficialmente operativo.

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