Pensioni oggi: dal 2018 anche le donne in pensione a 66 anni e 7 mesi

Irene Mancuso

07/09/2017

Decisa oggi per le pensioni l’età definitiva con cui le donne andranno in pensione di vecchiaia: 66 anni e 7 mesi come gli uomini. Cosa cambia dunque?

Pensioni oggi: dal 2018 anche le donne in pensione a 66 anni e 7 mesi

Le ultime novità di oggi in fatto di pensioni riguardano le lavoratrici, perché dal 1° gennaio 2018 potranno accedere alla pensione di vecchiaia una volta raggiunti i 66 anni e 7 mesi di età.

Addio dunque alla speranza di poter godersi un anno in più di pensione, come era stato finora: non più dunque 65 anni e 7 mesi per il raggiungimento della pensione.

Dal 2018 donne e uomini otterranno il trattamento pensionistico a partire dalla stessa età. Da cosa è dipesa la modifica?

Legge Fornero sulle pensioni

Per agganciare ai requisiti dei lavoratori quelli delle donne, nel 2012 con la Riforma Fornero sulle pensioni, fu stabilito di allineare ugualmente i requisiti ad entrambi i sessi entro il 2018.

Già da allora alle lavoratrici dipendenti private fu aumentato un anno, mentre a quelle autonome e parasubordinate solo sei mesi.

Resteranno invariati i requisiti per la pensione anticipata: 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne che lavorano sia nel pubblico che nel privato, 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini invece.

Cumulo dei periodi assicurativi

Una consolazione per accedere all’anticipata, potrebbe essere il nuovo istituto del cumulo che permette di ricongiungere i periodi assicurativi.

Con la Legge di Bilancio del 2017 è possibile cumulare periodi contributivi tra l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori, le gestioni speciali dei lavoratori autonomi, quelle esclusive e sostitutive dell’AGO, la gestione separata dell’Inps nonché le casse professionali.

I periodi maturati nelle diverse gestioni previdenziali non dovranno essere coincidenti.

Al momento però manca ancora una circolare attuativa e accordi tra le Casse e le Inps che definisca le procedure e l’istituto del cumulo, lasciando i contribuenti più curiosi in attesa.

Ape social donna

È stato fissato ad oggi un incontro per cercare almeno di garantire una via d’uscita per la pensione anticipata, nel tentativo di garantire una forma di Ape social alle donne che le faccia andare in pensione anticipata con 63 anni e non più di 30 anni di contributi.

Ma al momento la concreta possibilità di una scorciatoia anche per le donne resta incerta, lasciando così molte contribuenti a mani vuote. Lo strumento di prepensionamento conosciuto come Opzione donna e garantita dal 2015 è al momento scaduta, senza possibilità di affidarsi ad un’alternativa.

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