Pensione invalidità e assegno sociale: importi e requisiti. Cosa cambia nel 2019

Simone Micocci

7 Dicembre 2018 - 09:16

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L’Inps - con il messaggio 4570/2018 - ha ufficializzato l’incremento dell’età anagrafica prevista per beneficiare dell’assegno sociale. Novità anche per la pensione di invalidità civile e per l’assegno mensile assistenza invalidi parziali.

Pensione invalidità e assegno sociale: importi e requisiti. Cosa cambia nel 2019

Nel 2019 non ci saranno novità solamente per le pensioni previdenziali; come comunicato dall’Inps nel messaggio 4570/2018 pubblicato dall’Istituto il 6 dicembre, dal prossimo anno ci saranno cambiamenti anche per l’assegno sociale, la pensione di inabilità e l’assegno di assistenza per gli invalidi civili.

Questo perché anche per queste tre misure bisognerà tener conto dell’adeguamento con le speranze di vita, che porterà ad un incremento di 5 mesi per l’età pensionabile della pensione di vecchiaia (e non solo).

Come ci ricorda l’Inps, infatti, anche i requisiti per beneficiare dell’assegno sociale vengono adeguati alle speranze di vita; di conseguenza, per beneficiare di questa prestazione assistenziale che, ricordiamo, viene erogata in favore di quelle persone che si trovano in una condizione economica di svantaggio, bisognerà avere un’età minima di 67 anni.

Per quanto riguarda l’assegno sociale, poi, bisogna segnalare che nel 2019 l’importo della misura verrà rivalutato al pari degli assegni previdenziali; ci sarà quindi un incremento di qualche euro a vantaggio di coloro che lo percepiscono.

L’adeguamento con le aspettative di vita comporterà indirettamente anche delle conseguenze per gli invalidi civili, delle quali vi andremo a parlare nel prosieguo di questo articolo.

Assegno sociale: dal 2019 spetta a 67 anni

Prima del 2013 l’assegno sociale veniva corrisposto al compimento del 65° anno di età a coloro che erano in possesso di determinati requisiti. Dal 1° gennaio 2013, però, anche il requisito anagrafico per beneficiare dell’assegno sociale è stato adeguato all’aumento delle aspettative di vita: a seguito degli adeguamenti del 2013 e del 2016, quindi, il requisito è stato innalzato prima a 65 anni e 3 mesi e poi a 65 anni e 7 mesi.

Vi è stato poi un ulteriore innalzamento di un anno nel 2018, arrivando così a 66 anni e 7 mesi, sul quale dal 1° gennaio prossimo se ne applicherà un altro di 5 mesi: il risultato - come ufficializzato dall’Inps nel messaggio 4570/2018 - è che nel 2018 per beneficiare dell’assegno sociale bisogna aver compiuto il 67° anno di età.

Ricordiamo che anche per la pensione di vecchiaia bisogna aver compiuto i 67 anni; in tal caso, trattandosi di una misura previdenziale e non assistenziale (come invece lo è l’assegno sociale), bisogna anche aver maturato 20 anni di contributi.

Per quanto riguarda l’importo dell’assegno sociale, ricordiamo che anche su questo si applicherà la rivalutazione delle pensioni ufficializzata dall’apposito decreto ministeriale.

Il tasso di incremento da utilizzare per la perequazione del 2019 è pari all’1,1%; di conseguenza l’assegno sociale - ossia la rendita assistenziale riconosciuta agli over 67 che non hanno altri redditi - sale da 453€ a 457,99€ mensili.

Percepiscono l’importo per intero, però, solamente coloro che non possiedono alcun reddito; in caso contrario la misura viene ridotta fino al raggiungimento di una determinata soglia di reddito che per il 2018 è pari a 5.889€ per il pensionato solo, 11.788€ se coniugato.

Pensione di inabilità civile e assegno mensile assistenza

Di riflesso ci saranno novità anche per la pensione di invalidità civile riconosciuta dall’Inps agli invalidi al 100% e l’assegno mensile assistenza per invalidi parziali (dal 74% al 99%).

Oggi, infatti, queste misure vengono riconosciute a coloro che - oltre a trovarsi in una situazione economica svantaggiata (con reddito inferiore a 16.664,36€ per la pensione, 4.853,29€ per l’assegno) - hanno un’età anagrafica compresa tra i 18 e i 66 anni e 7 mesi.

Di conseguenza, con l’adeguamento con le speranze di vita queste due misure saranno riconosciute fino al compimento dei 67 anni. Lo stesso dicasi della pensione non reversibile ai sordi.

Prima di concludere ricordiamo che anche per la pensione di inabilità per invalidi totali e per l’assegno mensile invalidi parziali è in programma un incremento dell’importo nel 2019, per effetto della perequazione. Nel dettaglio, dagli attuali 282,55€ si passa a 285,66€, un incremento di circa 3 euro che per tredici mensilità equivale a poco meno di 40€ annui.

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