Partita IVA 2020: le nuove agevolazioni per le imprese

Anna Maria D’Andrea

30 Gennaio 2020 - 17:32

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Partita IVA 2020, nuove agevolazioni per le imprese in Legge di Bilancio. Dai crediti d’imposta per gli investimenti, fino al ripristino dell’ACE, tutte le novità analizzate durante Telefisco.

Partita IVA 2020: le nuove agevolazioni per le imprese

Novità importanti per le partite IVA 2020: la Legge di Bilancio ha introdotto nuove agevolazioni, con un restyling di quelle vigenti e con un grande ritorno.

A passare in rassegna le novità introdotte dalla Manovra è il Dott. Primo Ceppellini nel corso del convegno Telefisco 2020.

Per i titolari di partita IVA che effettuano investimenti in beni strumentali, il super e l’iper ammortamento si trasformano in crediti d’imposta e potranno usufruirne anche i contribuenti in regime forfettario. Si passa da una logica deduttiva ad una logica di “cassa”.

Importanti novità anche sul credito d’imposta ricerca e sviluppo, strutturato in tre macro-categorie.

La Legge di Bilancio 2020 reintroduce poi l’ACE (Aiuto alla Crescita Economica), abolendo in via definitiva la travagliata mini-Ires. L’obiettivo dell’agevolazione, che si applicherà a partire dal periodo d’imposta 2019, è quello di favorire ed agevolare la capitalizzazione delle imprese.

Partita IVA 2020, le agevolazioni per le imprese: come cambiano super ed iper ammortamento

Sono novità di rilievo quelle che riguardano il super e l’iper ammortamento, le due maxi-deduzioni che, a partire dagli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2020 si trasformano in crediti d’imposta da utilizzare in compensazioni.

Come illustrato durante Telefisco 2020 dal Dott. Ceppellini, negli ultimi anni sono state introdotte numerose novità sulle due agevolazioni per le imprese, con diverse modifiche normative che condizionano in maniera rilevante la modalità di fruizione dell’agevolazione.

Importante è quindi partire dalla data di effettuazione dell’investimento da parte del titolare di partita IVA per capire quale sarà la forma dell’agevolazione fruibile.

Tipologia beneData effettuazione investimentoAgevolazione riconosciuta
Beni strumentali 2019 super ammortamento 130%
Beni strumentali entro 30 giugno 2020 - ordini e acconti pagati entro il 31 dicembre 2019 super ammortamento 130%
Beni strumentali dal 1° gennaio 2020 credito d’imposta 6%
Beni materiali Industria 4.0 2019 iper ammortamento dal 270% al 150%
Beni materiali Industria 4.0 entro 31 dicembre 2020 - ordini ed acconti pagati entro 31 dicembre 2019 iper ammortamento dal 270% al 150%
Beni materiali Industria 4.0 dal 1° gennaio 2020 credito d’imposta dal 40% al 20%
Beni immateriali Industria 4.0 2019 super ammortamento 140%
Beni immateriali Industria 4.0 2020 credito d’imposta del 15%

Come evidenziato dalla tabella, i titolari di partita IVA che effettuano investimenti a partire dal 1° gennaio 2020 avranno diritto, in luogo della deduzione contabile maggiorata, ad un credito d’imposta calcolato in base alla tipologia ed all’entità dell’investimento.

Per i beni strumentali materiali generici, il credito d’imposta che sostituisce il super ammortamento sarà pari al 6% dell’importo, ed è riconosciuto fino ad un massimo di 2 milioni di euro di investimenti.

Per i beni materiali rientranti nell’ambito dell’Industria 4.0, il credito d’imposta riconosciuto (in sostituzione dell’iper ammortamento) sarà pari al 20% dell’importo da 2,5 a 10 milioni di euro di investimenti ed al 40% per gli investimento fino a 2,5 milioni.

Per i beni immateriali Industria 4.0, il credito d’imposta riconosciuto sarà pari al 15% e fino ad un massimo di 700.000 euro. Rientrano tra i costi agevolabili anche quelli di cloud computing.

L’utilizzo è ammesso dal periodo d’imposta successivo a quello in cui è effettuato l’investimento, ed in 5 rate per i beni materiali e dell’Industria 4.0, in 3 rate per i beni immateriali.

Una serie di adempimenti sono inoltre richiesti alle imprese:

  • comunicazione al MISE: adempimento per il quale si attende apposito decreto;
  • indicazione della norma nella fattura d’acquisto: bisogna avere tutta la documentazione giustificativa dell’investimento per eventuali controlli fiscali;
  • perizia di certificazione dei requisiti e dell’interconnessione per i beni dell’Industria 4.0.

Partite IVA 2020: ammessi ed esclusi dai crediti d’imposta per imprese e professionisti

Come evidenziato, la Manovra ha modificato in modo sostanziale le agevolazioni per gli investimenti.

Non cambia il perimetro dei soggetti che potranno accedere ai nuovi crediti d’imposta per gli investimenti: si tratta delle imprese residenti e le stabili organizzazioni in Italia di imprese non residenti.

I professionisti e gli artisti avranno accesso esclusivamente al credito d’imposta del 6% per gli investimenti in beni strumentali generici (ex super ammortamento).

Ne sono invece escluse le imprese che si trovano in liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale e altre procedure previste dal codice della crisi d’impresa.

Come evidenziato, la Manovra ha modificato in modo sostanziale le agevolazioni per gli investimenti, ed ha anche revisionato in modo totale tutta la disciplina dell’attività di ricerca e sviluppo.

Partita IVA 2020: come cambia il credito d’imposta ricerca e sviluppo

La Legge di Bilancio 2020 suddivide la ricerca e sviluppo in tre grandi categorie:

CategoriaTipologia attivitàCredito d’imposta e limiti
ricerca e sviluppo ricerca fondamentale, industriale e sviluppo sperimentale credito d’imposta 12% su max 3 milioni
innovazione tecnologica realizzazione di prodotti e processi nuovi o migliorati credito 6% fino a 1,5 milioni; 10% fino a 1,5 milioni per prodotti o processi con finalità di innovazione
altre attività design, ideazioni estetiche credito del 6% fino a 1,5 milioni

Ultima novità di rilievo introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 nel campo delle agevolazioni per i titolari di partita IVA è costituita dall’abolizione della mini-Ires, sostituita già con effetto dal 2019 dell’ACE, che si applica in continuità temporale con coefficiente di remunerazione pari all’1,3%.

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