Goldman Sachs ha appena annunciato le nuove previsioni per i prezzi dell’oro, reduci da nuovi e continui record. Tutti i motivi dell’outlook impressionante.
La divisione di ricerca di Goldman Sachs ha appena annunciato una previsione da sogno per i prezzi dell’oro, che nelle ultime sedute hanno messo a segno nuovi record, superando anche la soglia di $3.500 l’oncia.
Gli analisti hanno sfornato un target a dir poco sbalorditivo fino a $5.000 l’oncia, motivando le nuove stime con i tentativi continui dell’amministrazione americana di Donald Trump di attentare all’indipendenza della Federal Reserve, ma non solo.
Goldman Sachs sforna previsione da urlo, prezzi oro fino a $5.000 con Trump VS Fed
Secondo Goldman Sachs, le quotazioni dell’oro potrebbero balzare fino alla soglia di $5.000 l’oncia, se Trump continuerà ad attaccare la Fed di Jerome Powell; e negli ultimi giorni il presidente degli Stati Uniti si è accanito non solo contro il presidente Jerome Powell, ma anche contro la governatrice Lisa Cook.
Se la crociata di Trump contro la Fed andasse avanti gli investitori, secondo il gigante USA, potrebbero darsi alla fuga dai bond, dalle azioni e dal dollaro, concentrando di fatto tutta la loro attenzione sull’oro.
Occhio ai prezzi attuali dell’asset, che già vanta diversi record. Sul Comex di New York, il contratto spot sull’oro ha testato un nuovo massimo assoluto nella sessione di mercoledì, schizzando fino a $3.578,50, beneficiando in particolare delle continue scommesse dei mercati su un imminente taglio dei tassi di interesse da parte della Fed, nella prossima riunione del 17 settembre. Dall’inizio dell’anno, lo scatto del contratto spot è pari a quasi +35%.
Nuovi record sono stati testati anche dai futures sull’oro con scadenza a dicembre 2025, che hanno sfondato anche la soglia di $3.600 l’oncia, con un rally YTD pari a +30,85% e del 37,35% su base annua. E la corsa non sarebbe finita qui, mentre gli strategist di tutto il mondo si rimettono a tavolino per elaborare nuove previsioni. Quelle di Goldman Sachs si stanno mettendo tuttavia in evidenza in queste ore tra tutti in quanto super bullish.
“Con indipendenza Fed danneggiata fuga dai bond, dalle azioni e dal dollaro”
Così Samantha Dart e il suo team in una nota ai clienti, dopo che due giorni fa sempre Goldman aveva annunciato di stimare prezzi dell’oro fino a $4.000 per l’anno prossimo.
“Uno scenario in cui l’indipendenza della Fed fosse danneggiata si tradurrebbe probabilmente in una inflazione più alta, in rendimenti dei bond di lungo termine più alti (a fronte di prezzi di bond più bassi, scenario che si è tra l’altro già concretizzato in diverse sessioni nel corso di queste ultime sedute), in prezzi delle azioni più bassi, e in una erosione dello status di riserva valutaria del dollaro. L’oro, al contrario, è una riserva di valore, che non fa affidamento sulla fiducia nei confronti delle istituzioni”.
Dart, secondo quanto si legge nella nota di Goldman Sachs, ha messo in conto “ uno scenario di rischio di coda ” che potrebbe portare i prezzi del bene rifugio per eccellenza a scattare prima fino a quota $4.500 entro la metà del 2026.
L’analista ha fatto notare tuttavia anche che non sarebbe necessario un grande cambiamento della domanda per portare le quotazioni a salire anche fino a $5.000 l’oncia, e a superare magari la soglia.
D’altronde, ha spiegato, in una situazione che vede il mercato degli ETF sull’oro valere appena l’1% del mercato dei Treasury, ovvero dei Titoli di Stato USA, “stimiamo che se l’1% del mercato dei Treasury andasse a confluire verso l’oro, i prezzi (del metallo giallo) salirebbero a quasi $5.000 l’oncia, assumendo che tutto il resto rimanesse costante ”.
L’esperta di Goldman Sachs ha continuato, affermando che “il risultato sarebbe che l’oro rimarrebbe la nostra raccomandazione di lungo termine caratterizzata dalla ’highest-conviction nel mercato delle commodities”.
Non solo oro, però. Mentre si assiste a una sfilza di commenti positivi sul safe haven numero uno al mondo, occhio anche all’altro metallo che sta catalizzando l’attenzione del mercato. Anche qui, infatti, la febbre è decisamente alta.
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