Il prezzo dell’oro ha appena raggiunto un nuovo - l’ennesimo - massimo storico. E la sua corsa potrebbe non essere finita.
Il prezzo dell’oro continua a segnare nuovi massimi storici, ben al di sopra della soglia psicologica dei 3.500 dollari l’oncia.
Nelle prime ore di mercoledì, i prezzi dei futures statunitensi con consegna dicembre hanno toccato quota 3.600 dollari, mentre il prezzo della quotazione spot si è attestato sopra i 3.540 dollari.
Perché il prezzo dell’oro è a nuovi massimi storici
Tra i fattori rialzisti spiccano la volatilità dei mercati finanziari, le preoccupazioni relative all’alta inflazione, alla crescita economica e alle tensioni geopolitiche. Dall’inizio del 2025, i prezzi spot dell’oro sono aumentati di quasi il 35%.
Ma non solo. Quest’ultimo record è direttamente collegato all’aspettativa generale del mercato per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, banca centrale statunitense, in occasione della riunione del Federal Open Market Committee in programma il 16 e 17 settembre. Il tasso di riferimento della banca centrale USA è rimasto invariato nell’intervallo 4,25%-4,5% per tutto l’anno, ma l’aumento dell’inflazione, le pressioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le recenti dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell secondo cui una riduzione dei tassi potrebbe essere giustificato hanno alimentato le aspettative per un taglio ormai imminente.
Il FedWatch del CME mostra che, al momento, i mercati stanno scontando una probabilità dell′89,8% per un taglio questo mese, mentre Wall Street prevede tre tagli prima della fine dell’anno.
La corsa dell’oro non è ancora finita
Ma quanto può salire ancora il prezzo dell’oro? Secondo Nick Lawson, CEO della banca d’affari londinese Ocean Wall, l’oro è pronto per “una potente svolta”. Per la prima volta dal 1996, le banche centrali detengono più oro che titoli del Tesoro statunitensi, mentre Cina e India stanno aumentando la domanda istituzionale.
″[L’oro ha] venti favorevoli convergenti da parte di banche centrali, fondi pensione, assicuratori e fondi sovrani, preparando il terreno per la prossima importante fase di rialzo”, ha detto l’esperto alla CNBC.
L’attuale contesto probabilmente sosterrà i prezzi dell’oro, almeno nel breve termine.
In una nota inviata ai clienti martedì mattina, anche gli analisti di UBS hanno confermato che le prospettive per l’oro sembrano positive.
“Oltre al potenziale supporto dell’incertezza geopolitica, prevediamo che l’oro trarrà beneficio dal calo dei rendimenti, il che riduce il costo opportunità di detenere un asset a rendimento zero. Anche le banche centrali sembrano destinate a rimanere acquirenti entusiasti”, hanno affermato.
“Sebbene il nostro obiettivo di prezzo per giugno 2026 sia di 3.700 dollari l’oncia, non si può escludere un aumento a 4.000 dollari l’oncia in uno scenario di rischio in cui le condizioni geopolitiche o economiche dovessero deteriorarsi”.
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