Tonnellate d’oro nei fiumi, scoperta storica in un Paese europeo

Ilena D’Errico

15 Dicembre 2025 - 20:08

Un’altra scoperta storica in questo Paese europeo. Tonnellate d’oro nei fiumi (ma non vengono utilizzate come si immagina).

Tonnellate d’oro nei fiumi, scoperta storica in un Paese europeo

Milioni di tesori preziosi si nascondono nelle profondità, relitti antichi nei fondali marini, monumenti sepolti dalla terra e anche tonnellate d’oro sotto i fiumi. Quest’ultima è la storica scoperta della Spagna, che ha trovato nell’area fluviale della regione di Nalvegas (merito dell’omonimo fiume) giacimenti auriferi probabilmente noti agli antichi Romani. Questo rende il ritrovamento spagnolo una novità fondamentale più dal punto di vista storico che minerario, considerando anche l’approccio spagnolo alle sue ricchezze fluviali.

Da tempo questo Paese europeo si impegna per valorizzare le proprie radici culturali, le tradizioni e la storia, passando inevitabilmente anche per l’oro e l’Impero Romano, strettamente collegati. L’impressionante quantitativo di metallo prezioso potrebbe indurre a fare diversamente, ma non ci sono estrazioni minerarie in corso nel fiume Nalvegas, che resta una proprietà esclusiva della Spagna e così simbolo di una ricchezza più sofisticata di quella normalmente attribuita all’oro.

L’intreccio tra storia e natura diventa un’occasione per rivivere e celebrare periodi antichi, promuovendo la convivialità, il turismo e la conoscenza attraverso la riscoperta di tecniche andate perdute nel tempo.

Tonnellate d’oro nel fiume europeo di Nalvegas

La presenza dell’oro nella Spagna settentrionale non è certo un mistero, come pure non lo è il suo fondamentale contributo all’economia dell’Impero Romano. Nessuno può davvero immaginare l’estensione di questa ricchezza senza trovare conferme nel territorio naturale, che nonostante le conoscenze accumulate continuano a sorprendere anche gli esperti.

Il fiume Nalvegas, in particolare, è riconosciuto da millenni per l’oro che scorre nell’acqua, proveniente da depositi fluviali e preziose rocce nel sottosuolo. Le tracce d’oro recentemente rinvenute grazie agli studi archeologici, però, hanno indotto a rivedere le stime sul quantitativo di metallo prezioso effettivamente presente sotto le acque del Nalvegas.

Proprio qua, i ricercatori hanno trovato tracce dell’attività ingegneristica romana, che punta a sua volta a immensi giacimenti subacquei. Gli esperti ormai hanno sempre meno dubbi sulla vastità del patrimonio minerario fluviale nella Spagna del Nord, dove tonnellate e tonnellate d’oro restano nascoste sotto acque apparentemente ordinarie.

L’oro in Spagna e la storia romana

Gli antichi Romani, nel dettaglio, utilizzavano una tecnica d’estrazione mineraria idraulica chiamata ruina montium (letteralmente distruzione delle montagne). In sintesi, questa tecnica prevedeva l’uso dell’acqua in pressione per forare le montagne, poi convogliata attraverso enormi opere idrauliche. Qui i sedimenti trascinati dall’acqua rimanevano bloccati, pronti a soddisfare un fabbisogno sempre più grande. Il processo viene descritto da Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale descrivendo la meravigliosa miniera d’oro Las Médulas, che possiamo ancora oggi ammirare.

Di fatto, la storia romana dell’estrazione aurifera nella Spagna settentrionale è ampia e ben nota, soprattutto nelle Asturie, che hanno visto tutti i passaggi principali di questo progresso ingegneristico e minerario. All’estrazione ruina montium si è infatti arrivati perché non era più sufficiente setacciare l’oro dalle acque fluviali, attività da tempo praticata per recuperare il metallo prezioso dai fiumi dell’entroterra spagnolo. Come si può immaginare, questa tecnica richiedeva molto tempo, troppo in proporzione al quantitativo d’oro rinvenuto.

Così, con la crescente domanda d’oro - basti pensare che proprio Las Médulas è stata fondamentale per coniare le monete d’oro celebrative chieste dall’imperatore Augusto - i Romani sono passati a metodi più avanzati. Proprio lungo il fiume Nalvegas, però, è possibile immergersi appieno in questa parte della storia romana. Nella località viene periodicamente organizzato il Campionato nazionale dei ricercatori d’oro, durante il quale tutti i partecipanti si sfidano nel ritrovamento del minerale utilizzando, fra gli altri, un antico strumento in legno e metallo: la batea.

Così, setacciano acqua e sabbia per scoprire lucenti pagliuzze dorate e ambire alla vittoria. La competizione, che coinvolge famiglie, curiosi e professionisti, è un momento di grande importanza per il turismo e la cultura in Spagna, ma non è finalizzata al premio. Ciò che conta sono i momenti di condivisione, l’apprendimento, i giochi e la compagnia.

Argomenti

# Spagna
# Oro

Iscriviti a Money.it