Lavoro: come cambia nella Legge di Bilancio 2020? Le novità

Teresa Maddonni

18 Dicembre 2019 - 17:11

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Novità sul lavoro nella Legge di Bilancio 2020. Il testo approvato dal Senato prevede il taglio del cuneo fiscale e agevolazioni per chi assume.

Lavoro: come cambia nella Legge di Bilancio 2020? Le novità

Il lavoro cambia nella legge di Bilancio 2020 perché arrivano importanti novità specie quelle che riguardano il taglio del cuneo fiscale tanto atteso e dibattuto.

Non solo le novità in materia di pensioni, il testo della manovra approvato il 16 dicembre al Senato introduce anche per il mondo del lavoro importanti cambiamenti che riguardano i contratti di apprendistato e i agevolazioni per chi assume.

Vediamo quali sono le novità e come cambia il mondo del lavoro nel testo della Legge di Bilancio 2020 che deve passare ora alla Camera, ma che si suppone non subirà ulteriori modifiche dal momento che mancano solo 15 giorni alla fine del 2019 per la definitiva approvazione.

Novità lavoro nella Legge di Bilancio 2020: taglio del cuneo fiscale

La novità principale in tema di lavoro prevista dalla Legge di Bilancio 2020 riguarda il taglio del cuneo fiscale. Da molto tempo si discute circa l’importanza e la necessità di un intervento in materia che finalmente è arrivato. Ma cosa prevede il taglio del cuneo fiscale?

La misura inserita nella Legge di Bilancio 2020 prevede la riduzione del carico fiscale dei lavoratori dipendenti attraverso il taglio del cuneo fiscale. Per questo viene istituito un “Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti” con una dota­zione pari a 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e a 5 miliardi di euro annui a de­correre dall’anno 2021.

Tra le novità sul lavoro agevolazioni per chi assume apprendisti

Novità in tema di lavoro previste dalla Legge di Bilancio 2020 riguardano le agevolazioni per i datori di lavoro che assumono apprendisti. In particolare il testo della manovra, al fine di promuovere l’occupazione giovanile, stabilisce che per chi assume giovani a partire dal 1° gennaio 2020 con contratto di apprendistato di primo livello per la qualifica e il diploma professionale, il di­ploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore, ha diritto a uno sgravio contributivo.

In particolare per il datore di lavoro che ha alle sue dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a 9 lo sgravio contributivo è del 100% con riferimento alla contribuzione dovuta per i primi tre anni di contratto. Per i contributi maturati negli anni successivi al terzo l’aliquota resta al 10%.

Il testo della manovra prevede che la misura costerà:

  • nel 2020 1,2 milioni di euro;
  • nel 2021 2,9 milioni di euro;
  • nel 2022 4 mi­lioni di euro;
  • nel 2023 2,1 milioni di euro;
  • nel 2025 0,5 milioni di euro.

Questi, come si legge nel testo, verranno coperti dal “Fondo per il finanziamento di provvedimenti legislativi e altri fondi” disciplinato dalla legge di stabilità 2015 e che sulla base dell’articolo 99 del testo della Legge di Bilancio 2020 verrà incrementato di:

  • 114.674.165 euro per l’anno 2020;
  • 169.287.123 euro per l’anno 2021;
  • 155.314.444 euro per l’anno 2022;
  • 294.259.290 euro per l’anno 2023;
  • 305.551.923 euro per l’anno 2024;
  • 249.212.895 euro per l’anno 2025.

Fino a prevedere un incremento pari a 228.996.989 euro nel 2034.

Novità lavoro straordinario Forze di polizia e Vigili del fuoco

Un’altra delle novità in manovra riguarda il lavoro straordinario delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco per il quale, come si legge nel testo, sono incrementate le risorse.

Avevamo già parlato dell’aumento degli stipendi per Forze armate e polizia previsti per il 2020, la Legge di Bilancio prevede l’incremento delle risorse destinate al pagamento del lavoro straordinario delle forze dell’ordine e Vigili del fuoco a:

  • 48 milioni per le forze di Polizia;
  • 2 milioni per i Vigili del fuoco.

Sempre in tema di lavoro con la legge di Bilancio 2020 è stato abolito il bonus di merito per i docenti che andrà invece a finanziare il Fondo d’istituto e autonomia scolastica, con buona pace dei sindacati che ancora chiedono a gran voce un aumento degli stipendi per gli insegnanti sulla base degli standard europei.

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