Netflix punta all’acquisto di Warner Bros. Discovery. Intanto, la major hollywoodiana valuta altre proposte dopo aver rifiutato tre offerte spontanee da parte di Paramount Skydance.
C’è un potenziale accordo in vista tra Netflix e Warner Bros Discovery (WBD)? Secondo fonti riportate da Reuters, il colosso dello streaming vorrebbe acquisire alcuni asset della storica casa di produzione hollywoodiana.
E pensare che, fino a qualche settimana fa, era dato per certo che a prendere il controllo di Warner Bros. sarebbe stata Paramount Skydance che, tuttavia, si è vista rifiutare tre offerte volontarie.
Adesso, secondo le fonti, il servizio di streaming video guidato da Ted Sarandos e Greg Peters avrebbe incaricato Moelis & Co, la banca d’investimento che ha assistito Skydance Media nella fusione con Paramount Global, di valutare una possibile offerta. Netflix ha anche ottenuto l’accesso alla data room, la raccolta di tutti i documenti contenenti i dettagli finanziari necessari per presentare un’offerta.
Cosa comporterebbe l’acquisizione di Warner Bros da parte di Netflix
Acquisire il controllo degli studios della Warner Bros. darebbe a Netflix il controllo su alcuni tra i più fortunati franchise di Hollywood, tra cui “Harry Potter” e “DC Comics”. Il prolifico studio televisivo della WBD produce anche molti dei successi di Netflix, tra cui serie originali come “Running Point”, “You” e “Maid”.
Inoltre, l’annessione del celebre servizio di streaming HBO Max porterebbe al catalogo di Netflix numerosi prodotti di fama mondiale, tra cui “Il Trono di Spade”, “Succession”, “The Last of Us” e “Sex and the City”, garantendo alla piattaforma una rinnovata posizione di prestigio e un significativo afflusso di nuovi abbonati.
La scorsa settimana, il CEO di Netflix Ted Sarandos ha dichiarato agli investitori che, sebbene l’azienda sia tradizionalmente “più propensa a costruire che ad acquistare”, valuta le acquisizioni in base a criteri quali la portata dell’opportunità e il rafforzamento dell’offerta di intrattenimento dell’azienda. Tuttavia, Sarandos ha dichiarato che Netflix non sarebbe interessata ad acquisire le reti televisive via cavo di Warner Bros Discovery, tra cui CNN, TNT, Food Network e Animal Planet:
“In passato siamo stati molto chiari sul fatto che non abbiamo alcun interesse a possedere reti multimediali tradizionali. Non ci sono cambiamenti in questo senso”.
L’ipotesi di scissione di Warner Bros. e la possibile acquisizione da parte di Paramount Skydance
Il più grande timore di David Ellison, CEO di Paramount Skydance, si starebbe così avverando. Il figlio di Larry Ellison puntava a un’acquisizione immediata del colosso statunitense, prima della scissione prevista ad aprile 2026, quando Warner Bros. Discovery dovrebbe dividersi in due società distinte: Warner Bros. (che include HBO Max e gli studios cinematografici e televisivi) e Discovery Global (che include le reti televisive via cavo).
Attendere la scissione, invece, potrebbe essere una scelta deleteria, perché consentirebbe ad altri big del settore dell’intrattenimento - proprio come Netflix - di smembrare il catalogo e appropriarsi dei prodotti migliori.
La scorsa settimana, Warner Bros Discovery ha annunciato che avrebbe iniziato a valutare altre opzioni, dopo aver rifiutato tre offerte spontanee da Paramount Skydance per l’acquisizione dell’intera azienda. La società ha inoltre dichiarato che il consiglio di amministrazione valuterà se proseguire con la scissione pianificata o optare invece per la vendita, totale o parziale, dell’azienda.
Al momento, anche l’azienda di telecomunicazioni statunitense Comcast, proprietaria di Sky e NBCUniversal, sarebbe effettivamente interessata all’acquisto di alcuni asset di Warner Bros. Discovery.
Durante una chiamata con gli analisti per discutere gli utili del terzo trimestre, il presidente Mike Cavanagh ha comunicato l’intenzione di presentare una possibile offerta per alcune attività della Warner, tra cui gli studios cinematografici e il servizio di streaming HBO Max: “ci sono più possibilità concrete di quanto si possa pensare, nonostante i commenti pubblici in circolazione”, ha affermato Cavanagh.
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