MPS conquista il 62% di Mediobanca, Nagel e CDA di Piazzetta Cuccia verso le dimissioni. Rally delle azioni a Piazza Affari, occhio ai target price.
Mission Accomplished per MPS. Le adesioni degli azionisti di Mediobanca all’OPAS promossa da Monte dei Paschi di Siena hanno sfondato ampiamente il vero obiettivo della banca senese guidata dal CEO Luigi Lovaglio, ovvero quello del 51%, arrivando al 62% circa.
A comunicarlo è stata la stessa banca senese, dopo le indiscrezioni e i numeri raccolti da Borsa Italiana. Focus a Piazza Affari sulla reazione delle azioni interessate dal dossier, che si chiude con la vittoria di Siena e del governo Meloni, che tanto ha promosso l’idea di creare un terzo polo bancario, capace di competere con i grandi Big del credito in Italia: UniCredit, reduce dalla sconfitta dell’OPS lanciata su Banco BPM - ora, secondo i rumor, impegnata in prove di M&A con Crédit Agricole Italia - e Intesa SanPaolo.
Quotate sul Ftse Mib di Piazza Affari, le azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena svettano in cima del listino, brindando alla conquista della fortezza ormai espugnata di Mediobanca, i cui titoli incassano anch’essi un solido rialzo.
Entrambe le azioni continuano a confermarsi tra i titoli top dell’indice benchmark della borsa di Milano, registrando un rally del 5%, con i mercati entusiasti per il successo dell’OPAS di Siena.
Decretata nel frattempo la fine del patto di consultazione di Mediobanca, scheletro di Piazzetta Cuccia, come ha reso noto la stessa banca con una nota. Un patto di consultazione storico, che si era già ampiamente sfoltito, con l’uscita di scena negli ultimi giorni di soci anche storici dell’istituto guidato dal CEO Alberto Nagel, pari al 5,97% del capitale. “I partecipanti ne hanno unanimamente convenuto lo scioglimento, con efficacia dall’8 settembre 2025”, si legge nel comunicato.
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L’annuncio di MPS: portate in adesione azioni Mediobanca pari a circa il 62,3% del capitale
Con un comunicato diramato nella serata di ieri, lunedì 8 settembre 2025, MPS ha annunciato che, “sulla base dei risultati provvisori comunicati dagli intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle Adesioni, alla data odierna, risultano portate in adesione all’Offerta n. 506.633.074 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale e al 61,1% delle Azioni Oggetto dell’Offerta (i.e., n. 829.458.551)”.
Di conseguenza, tenuto conto delle 506.633.074 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale di Mediobanca, che sino alla data odierna sono state portate in adesione all’Offerta, delle 31.996 azioni dell’Emittente (Mediobanca), pari allo 0,004% del capitale sociale di Piazzetta Cuccia, detenute direttamente dall’Offerente (MPS), e considerando che nel periodo intercorrente tra la data del documento di Offerta e la data odierna MPS non ha acquistato azioni di MB al di fuori dell’offerta, “Siena deterrà complessivamente 506.665.070 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale di Mediobanca”.
L’istituto ha precisato che i risultati definitivi dell’offerta saranno resi noti nel comunicato relativo all’esito finale dell’OPAS, che l’istituto guidato dal CEO Luigi Lovaglio diffonderà entro le ore 7:29 del 12 settembre 2025.
MPS ha annunciato inoltre con la nota che, sulla base dei risultati provvisori dell’OPAS, “laddove confermati”, avrà luogo la riapertura obbligatoria dei termini, che permetterà la riapertura del periodo di adesione per cinque giorni di borsa aperta, dunque nelle sedute del 16, 17, 18, 19 e 22 settembre 2025: “Per l’effetto, gli azionisti dell’Emittente (Mediobanca) che non abbiano aderito all’Offerta durante il Periodo di Adesione potranno aderire alla stessa durante la Riapertura dei Termini ”, recita il comunicato del Monte dei Paschi.
DTA e controllo di Mediobanca, così MPS conquista Piazzetta Cuccia
Il superamento della soglia del 60% consente a questo punto al Monte ancora di Stato sia di avere il controllo della preda Mediobanca che, grazie a una base imponibile consolidata più elevata, può utilizzare ben 2,9 miliardi di crediti fiscali, iscrivendo a bilancio DTA per 1,3 miliardi al momento fuori dal bilancio, con un valore stimato netto a beneficio degli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta di 1,2 miliardi di euro.
Una grande vittoria incassata da Siena dal momento che, grazie all’accelerazione dell’utilizzo di queste DTA, nei prossimi sei anni, la banca otterrà un beneficio di capitale di 500 milioni l’anno, in aggiunta al risultato netto, come si legge nel prospetto dell’OPS che, con il rilancio in contanti di 750 milioni annunciato da MPS, si è trasformata in OPAS.
Finisce a questo punto l’era di Mediobanca in versione standalone, e con il banchiere Alberto Nagel al timone da più di 20 anni.
Nagel e CDA Mediobanca verso le dimissioni, la data possibile
Stando a quanto riportato da Bloomberg, le dimissioni di Nagel, così come del consiglio di amministrazione, potrebbero essere annunciate in occasione della prossima riunione del CDA, in calendario il prossimo 18 settembre.
Determinante per il rush finale delle adesioni - a Siena bastava il superamento della soglia del 35% per il successo dell’operazione, sebbene il vero obiettivo fosse il superamento del 50%, anche sulla base dei diktat della BCE - è stata la decisione del Monte di alzare la posta su Mediobanca, con un rilancio cash di 750 milioni di euro, che ha portato l’ammontare totale dell’offerta a salire a 13,5 miliardi di euro, dei quali 12,8 miliardi sotto forma di azioni.
La soglia minima del 35% era stata già superata la scorsa settimana, subito dopo l’aumento dell’offerta, a fronte delle dichiarazioni al vetriolo rilasciate da Piazzetta Cuccia che, nel commentare la decisione dell’istituto senese di rinunciare alla soglia del 66,7% accontentandosi di centrare quella del 35%, aveva accusato il Monte di volere esercitare il suo controllo anche a rischio di provocare una distruzione di valore e dissinergie.
E invece ora MPS, forte della conquista di una quota del capitale superiore al 62%, può tornare ad ambire anche a centrare quella soglia a cui aveva rinunciato, (del 66,7%), con la riapertura dei termini del periodo di adesione.
In ogni caso, la vittoria annunciata oggi da MPS consentirà alla banca senese di dar vita, come si legge nel comunicato, “a una nuova forza competitiva tra i leader nel settore bancario italiano, con un’ampia e diversificata gamma di prodotti e servizi a beneficio delle famiglie, delle imprese e dei territori ”. Praticamente, a quel terzo polo tanto sponsorizzato e voluto dal governo Meloni, fin dalla sua nascita.
Occhio a sinergie e accelerazione utilizzo DTA da parte del Monte dei Paschi
Gli analisti di Equita SIM riassumono la grande conquista di Mediobanca da parte di MPS, ricordando che il pagamento del corrispettivo è previsto per il 15 settembre, mentre la riapertura dei termini è fissata tra il 16 e il 22 settembre e che indiscrezioni stampa riportano, per l’appunto, che l’attuale Consiglio di Amministrazione di Mediobanca potrebbe rimettere le deleghe in occasione del CDA del 18 settembre.
Sempre secondo i rumor, il nuovo CDA identificato da MPS dovrebbe invece insediarsi a seguito dell’assemblea del 28 ottobre.
La SIM milanese rimarca che “il superamento della soglia del 50% consentirà alla nuova entità di beneficiare dell’utilizzo
accelerato delle DTA (circa €500 milioni annui rispetto a circa €200 milioni per BMPS standalone) ”, rappresentando “un passaggio chiave per aumentare la visibilità sulle potenziali sinergie (stimate fino a €700 milioni da BMPS)” e per “ mitigare il rischio di eventuali dissinergie ”.
Equita ha concluso la nota precisando che, “qualora in occasione della riapertura dei termini MPS superasse la soglia del 66,7% del capitale di Mediobanca, otterrebbe il controllo certo dell’assemblea straordinaria, aprendo così la strada a una potenziale fusione tra i due istituti ”.
Equita ha una visione neutrale sulle azioni di MPS; con target a € 8.20. Visione neutrale da parte della SIM anche sulle azioni di Mediobanca, per cui il target price è pari a 24 euro.
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