Inditex cresce più del rivale H&M e vanta un margine EBITDA oltre il doppio. La sua capitalizzazione di mercato equivale a 22 volte gli utili attesi, con uno sconto inferiore al 10% rispetto a LVMH.
Le cose migliori della vita forse non hanno prezzo. Ma negli ultimi anni alcune sono diventate proibitive. L’industria del lusso, creando una sorta di inflazione di alta gamma, ha alzato i prezzi a tal punto da escludere una parte della clientela. Questo ha aperto la strada a marchi emergenti e persino a sfidanti del mass market.
Dopo una serie di aumenti vertiginosi, l’inaccessibilità del lusso è passata dall’essere un tratto distintivo a un difetto. Le vendite sono calate dell’1% nell’ultimo trimestre, secondo Bernstein: quelle del colosso LVMH sono scese del 4%, mentre il gruppo Kering, proprietario di Gucci, ha segnato un -15%.
Ma i brand di seconda fascia stanno approfittando della situazione. Burberry, ad esempio, dopo un tentativo fallito di posizionarsi ancora più in alto, ha rivisto le proprie strategie e gli investitori l’hanno premiata con un balzo in Borsa di oltre il 90% in un anno. E chi non vuole spendere oltre 6.000 sterline per una Louis Vuitton Capucines può rivolgersi a produttori di nicchia di pelletteria come Polène e DeMellier. [...]
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