Il comunicato stampa diffuso dalla banca senese MPS, che ha conquistato il 62% del capitale sociale di Mediobanca. Nagel e CDA di Piazzetta Cuccia verso le dimissioni.
Mission Accomplished per MPS. Le adesioni degli azionisti di Mediobanca all’OPAS promossa da Monte dei Paschi di Siena hanno sfondato ampiamente il vero obiettivo della banca senese guidata dal CEO Luigi Lovaglio, ovvero quello del 51%, arrivando al 62% circa.
A comunicarlo è stata la stessa banca senese, dopo le indiscrezioni e i numeri raccolti da Borsa Italiana.
L’annuncio di MPS: portate in adesione azioni Mediobanca pari a circa il 62,3% del capitale
Con un comunicato diramato nella serata di oggi, lunedì 8 settembre, MPS ha annunciato che, “sulla base dei risultati provvisori comunicati dagli intermediari incaricati del coordinamento della raccolta delle Adesioni, alla data odierna, risultano portate in adesione all’Offerta n. 506.633.074 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale e al 61,1% delle Azioni Oggetto dell’Offerta (i.e., n. 829.458.551)”.
Di conseguenza, tenuto conto delle 506.633.074 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale di Mediobanca, che sino alla data odierna sono state portate in adesione all’Offerta, delle 31.996 azioni dell’Emittente (Mediobanca), pari allo 0,004% del capitale sociale di Piazzetta Cuccia, detenute direttamente dall’Offerente (MPS), e considerando che nel periodo intercorrente tra la data del documento di Offerta e la data odierna MPS non ha acquistato azioni di MB al di fuori dell’offerta, “Siena deterrà complessivamente 506.665.070 azioni di Mediobanca, pari a circa il 62,3% del capitale sociale di Mediobanca”.
L’istituto ha precisato che i risultati definitivi dell’offerta saranno resi noti nel comunicato relativo all’esito finale dell’OPAS, che l’istituto guidato dal CEO Luigi Lovaglio diffonderà entro le ore 7:29 del 12 settembre 2025.
MPS ha annunciato inoltre con la nota che, sulla base dei risultati provvisori dell’OPAS, “laddove confermati”, avrà luogo la riapertura obbligatoria dei termini, che permetterà la riapertura del periodo di adesione per cinque giorni di borsa aperta, dunque nelle sedute del 16, 17, 18, 19 e 22 settembre 2025: “Per l’effetto, gli azionisti dell’Emittente (Mediobanca) che non abbiano aderito all’Offerta durante il Periodo di Adesione potranno aderire alla stessa durante la Riapertura dei Termini ”, recita il comunicato del Monte dei Paschi.
DTA e controllo di Mediobanca, così MPS conquista Piazzetta Cuccia
Il superamento della soglia del 60% consente a questo punto al Monte ancora di Stato sia di avere il controllo della preda Mediobanca che, grazie a una base imponibile consolidata più elevata, di utilizzare ben 2,9 miliardi di crediti fiscali, iscrivendo a bilancio DTA per 1,3 miliardi al momento fuori dal bilancio, con un valore stimato netto a beneficio degli azionisti di Mediobanca aderenti all’offerta di 1,2 miliardi di euro.
Una grande vittoria incassata da Siena dal momento che, grazie all’accelerazione dell’utilizzo di queste DTA, nei prossimi sei anni, la banca otterrà un beneficio di capitale di 500 milioni l’anno, in aggiunta al risultato netto, come si legge nel prospetto dell’OPS che, con il rilancio in contanti di 750 milioni annunciato da MPS, si è trasformata in OPAS.
Finisce a questo punto l’era di Mediobanca in versione standalone, e con il banchiere Alberto Nagel al timone da più di 20 anni.
Nagel e CDA Mediobanca verso le dimissioni, la data possibile
Stando a quanto riportato da Bloomberg, le dimissioni di Nagel, così come del consiglio di amministrazione, potrebbero essere annunciate in occasione della prossima riunione del CDA, in calendario il prossimo 18 settembre.
Determinante per il rush finale delle adesioni - a Siena bastava il superamento della soglia del 35% per il successo dell’operazione, sebbene il vero obiettivo fosse il superamento del 50%, anche sulla base dei diktat della BCE - è stata la decisione del Monte di alzare la posta su Mediobanca, con un rilancio cash di 750 milioni di euro, che ha portato l’ammontare totale dell’offerta a salire a 13,5 miliardi di euro, dei quali 12,8 miliardi sotto forma di azioni.
La soglia minima del 35% era stata già superata la scorsa settimana, subito dopo l’aumento dell’offerta, a fronte delle dichiarazioni al vetriolo rilasciate da Piazzetta Cuccia che, nel commentare la decisione dell’istituto senese di rinunciare alla soglia del 66,7% accontentandosi di centrare quella del 35%, aveva accusato il Monte dei Paschi di Siena di volere esercitare il suo controllo anche a rischio di distruzione di valore e di dissinergie.
E invece ora MPS, forte della conquista di una quota del capitale superiore al 62%, può tornare ad ambire anche a centrare quella soglia a cui aveva rinunciato, (del 66,7%), con la riapertura dei termini del periodo di adesione.
In ogni caso, la vittoria annunciata oggi da MPS consentirà alla banca senese di dar vita, come si legge nel comunicato, “a una nuova forza competitiva tra i leader nel settore bancario italiano, con un’ampia e diversificata gamma di prodotti e servizi a beneficio delle famiglie, delle imprese e dei territori ”.
Oggi, al termine della giornata di contrattazioni del Ftse Mib di Piazza Affari, le azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena hanno chiuso in progresso di quasi mezzo punto percentuale, a quota 7,368 euro, così come hanno guadagnato mezzo punto percentuale circa anche i titoli di Mediobanca, avanzando a 19,48 euro.
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