MPS-Monte dei Paschi di Siena avrebbe già (quasi) la vittoria in tasca, ma le sue ambizioni sono più alte. Il CDA rifletterà sulla possibilità di un rilancio del prezzo dell’OPS.
Il momento della verità per l’OPS lanciata da MPS per conquistare Mediobanca sta per arrivare, ma le grandi novità non sono finite e potrebbero palesarsi proprio oggi, 1° settembre 2025, al termine della riunione del CDA indetta dalla banca senese.
In teoria, siamo agli sgoccioli. Il periodo di adesione all’offerta pubblica di scambio lanciata agli inizi dell’anno dal Monte dei Paschi di Siena per conquistare Piazzetta Cuccia scade il prossimo 8 settembre, ovvero esattamente tra una settimana, e Siena pregusta già la vittoria. Vittoria che a quanto pare sarebbe già assicurata, visto che il Monte conquisterebbe la banca guidata dal CEO Alberto Nagel con adesioni già pari alla soglia minima del 35%, ormai vicina, visto le azioni consegnate dagli azionisti di Mediobanca sono a un passo dalla percentuale del 29%.
Detto questo, il Tesoro-MEF maggiore azionista di MPS, insieme agli altri grandi soci Francesco Gaetano Caltagirone e a Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, avrebbero ambizioni più alte: ottenere più del 50% del capitale di Piazzetta Cuccia messo nel mirino, per rendere più attraente l’offerta, assicurarsi il controllo del consiglio di amministrazione della preda e incassare anche i benefici legati alle DTA.
MPS punta più in alto, ipotesi rilancio prezzo come ha fatto BPER con Pop Sondrio?
In una nota pubblicata oggi Equita SIM ha riassunto le indiscrezioni riportate da diverse fonti stampa, che indicano come la mossa del Monte potrebbe così ricalcare quella lanciata da BPER per inglobare con la sua OPAS la rivale Banca Popolare di Sondrio: ovvero, mettere sul piatto una offerta aggiuntiva cash.
Con quella manovra, di fatto l’operazione di BPER è riuscita, a dispetto dei continui no rilanciati dalla banca messa nel mirino.
Stessa cosa potrebbe fare MPS, con Equita che ha scritto, in riferimento al consiglio di MPS che si riunirà oggi per valutare l’ipotesi del rilancio del prezzo dell’OPS che, “secondo il Corriere, il CDA potrebbe aggiungere una componente cash per rendere più attraente l’offerta e accelerare i conferimenti ”.
Idem “Il Giornale, che parla di una possibile aggiunta cash compresa tra €500-700 milioni, con l’annuncio atteso
domani mattina”.
Prezzo OPS su Mediobanca per avere più del 50%. Slittano i tempi dell’offerta?
L’obiettivo individuato dal Monte dei Paschi di Siena, ha continuato la SIM milanese riportando quanto emerso dai quotidiani, “è non solo raggiungere la soglia minima del 35%, ma superare il 50% così da garantirsi il controllo del consiglio di Mediobanca e sfruttare i benefici fiscali collegati alle DTA ”.
Se poi si riuscisse a superare la soglia del 66,7%, MPS potrebbe puntare ancora più in alto, ovvero a una vera operazione di fusione con Mediobanca.
Oltre al prezzo più ghiotto, MPS sarebbe pronta a considerare dunque “anche una proroga dell’offerta fino a metà settembre ”, nel caso in cui il CDA oggi optasse per un rilancio del prezzo dell’OPS.
Anche La Repubblica ha scritto - ha riportato ancora Equita -, che “il mercato si attende un rilancio in contanti, visto che il gap di valore tra i due titoli è ancora di circa € 700 milioni”, aggiungendo che i tempi dell’OPS, “ora fissati all’8 settembre, potrebbero slittare o riaprirsi dopo il 15 settembre, con un possibile nuovo CdA di Mediobanca dopo l’assemblea del 28 ottobre”.
Tutto, mentre “il patto di consultazione di Mediobanca ha ridotto la partecipazione dal 7,41% al 6,91%”.
Gli analisti della SIM hanno infine fatto notare che, “ai prezzi di chiusura di venerdì, l’offerta di BMPS su Mediobanca incorpora uno sconto di circa il 4,2% (pari a circa €722 milioni) ”. A una cifra simile potrebbe corrispondere dunque un eventuale rilancio del prezzo dell’OPS di MPS su Mediobanca.
Occhio intanto al trend, sul Ftse Mib di Piazza Affari, delle azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena e di Mediobanca.
Indipendenza Mediobanca in bilico dopo il giorno della grande disfatta
Va ricordata la cocente sconfitta sofferta dal banchiere Alberto Nagel, CEO di Piazzetta Cuccia, nel giorno della riunione dell’assemblea degli azionisti, chiamata a votare lo scorso 21 agosto la manovra difensiva orchestrata da Mediobanca per difendersi dall’OPS di MPS, ovvero l’operazione annunciata su Banca Generali. Strategia che, in realtà, il Monte dei Paschi ha considerato sempre coerente con la sua offerta.
Occhio a Piazza Affari anche alle azioni Banca Generali e Assicurazioni Generali.
Così il 21 agosto scorso Piazzetta Cuccia, al termine dell’assemblea degli azionisti di Mediobanca che ha bocciato la proposta di Nagel di lanciare una OPS volontaria sulla totalità delle azioni ordinarie di Banca Generali, ha annunciato l’esito della votazione:
- favorevoli pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati.
- Contrari pari al 10% del capitale sociale, sostanzialmente il Gruppo Caltagirone.
- Astenuti pari al 32% del capitale sociale, di cui il 20% Delfin, 5% Casse Previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit.
Di conseguenza Mediobanca, preso atto dell’esito dell’Assemblea, ha dichiarato decaduta l’offerta su Banca Generali.
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