BPER ha incassato nel primo semestre del 2025 un utile netto consolidato di €903,5 milioni, in crescita del 29,5% su base annua.
BPER, la banca che ha appena conquistato la rivale Popolare di Sondrio grazie al successo dell’OPAS promossa all’inizio del 2025, ha annunciato di avere incassato nel primo semestre dell’anno che si è concluso il 30 giugno 2025, un utile netto consolidato pari a €903,5 milioni, in crescita del 29,5% su base annua.
Si tratta, ha precisato la banca guidata dal CEO Gianni Franco Papa, del risultato semestrale più alto mai registrato. Quotate sull’indice indice Ftse Mib di Piazza Affari, le azioni BPER si confermano oggi, a seguito della diffusione dei conti, i titoli tra i migliori del listino benchmark della borsa di Milano.
BPER, non solo utile netto record. Gli altri punti di forza della banca guidata da Papa
L’istituto di credito ha messo in evidenza l’elevata qualità del credito, con l’NPE ratio che si è attestato al 2,5% lordo (1,1% netto), facendo sì che il gruppo si confermi tra i best in class del sistema bancario italiano.
Il costo del credito annualizzato è sceso di 10 punti base a 31 p.b., con il livello di copertura dei crediti deteriorati, tra i migliori in Italia, aumentato al 55,6% rispetto ai valori della fine del primo trimestre del 2025.
Molto solido il capitale di BPER, caratterizzato da un CET1 ratio pari al 16,2%, grazie alla generazione organica di capitale pari a €1,1 miliardi (circa 200 p.b.) nel corso dei primi sei mesi dell’anno.
In evidenza anche la posizione di liquidità, che è rimasta elevata con indici regolamentari ben superiori alle soglie minime previste.
BPER, l’AD Papa pregusta effetti nozze con Popolare di Sondrio
Così l’AD di BPER Gianni Franco Papa ha commentato i conti:
“I risultati del primo semestre dimostrano la capacità di BPER di continuare a generare valore e sono tanto più significativi considerato il macro-scenario caratterizzato da costante incertezza e dall’accelerazione del calo dei tassi di interesse. Trimestre dopo trimestre continuiamo a sostenere i progetti di imprese, famiglie e territori, grazie al quotidiano lavoro dei colleghi e a un’offerta sempre più completa e innovativa, in grado di rispondere alle differenti necessità della clientela. Questi risultati sono frutto dell’importante lavoro di trasformazione e sviluppo intrapreso con il nostro piano industriale “B:Dynamic | Full Value 2027”, grazie al quale stiamo rafforzando il nostro posizionamento come banca di riferimento per i clienti. Con l’integrazione di Banca Popolare di Sondrio in BPER questo sviluppo sarà ulteriormente accelerato. Insieme siamo già oggi una realtà più grande e più forte, al servizio di circa 6 milioni di clienti, con circa 2.000 filiali distribuite in tutta Italia e circa €410 miliardi di asset finanziari. Si apre ora una nuova fase di crescita per tutto il Gruppo e per i territori in cui operiamo”.
Migliorata la guidance su ricavi, cost/income e CET1 Ratio
La banca guidata da Papa ha annunciato, sulla scia della performance del secondo trimestre, di aver migliorato la guidance standalone per l’esercizio 2025 (“FY25 Guidance”) per quanto riguarda i livelli dei ricavi totali, del rapporto cost/income e del CET1 Ratio.
Lato ricavi complessivi, ora BPER prevede di incassare per il 2025 5,5 miliardi di euro circa, in rialzo rispetto ai 5,4 miliardi precedentemente stimati.
Il rapporto Cost/Income è atteso al 50%, rispetto al 51% atteso in precedenza, mentre il CET1 Ratio è previsto a un livello superiore al 15,5%, oltre il valore maggiore del 15% della guidance precedentemente presentata al mercato.
Per quanto riguarda la remunerazione agli azionisti, BPER ha annunciato che i dividendi sono saliti a €43 milioni (+16,0% su base annua), di cui €11,1 milioni riconducibili alla partecipazione
in Banca d’Italia ed €21,9 milioni in Arca Vita.
Ieri è stata la preda ormai conquistata, ovvero Banca Popolare Sondrio, ad annunciare i propri conti, che hanno evidenziato anche in questo caso utili che hanno fatto la storia. Così come hanno fatto la storia i numeri snocciolati in questi ultimi giorni da altri grandi attori del panorama bancario italiano, come Banco BPM che, ormai sfuggita alle grinfie dell’OPS di UniCredit riprende il controllo della situazione guardando a eventuali future prede e aspettando in particolare l’ex promessa sposa MPS.
E così come le due Big del credito italiano UniCredit e Intesa SanPaolo, che hanno già annunciato numeri che hanno fatto la storia.
La nota stonata del margine di interesse a causa dei tassi BCE
Tornando al bilancio di BPER, la banca guidata dal CEO Papa ha annunciato ricavi operativi netti in crescita del 3,4% su base annua a €2.852,0 milioni.
Sotto i riflettori il margine di interesse, a quota €1.626,0 milioni, in calo del 3,4% su base annua a causa dei tagli dei tassi avviati dalla BCE il 6 giugno del 2024 e arrivati - prima di essere stati messi in pausa nell’ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE del 24 luglio scorso - all’ottava edizione, nella riunione dell’Eurotower del 5 giugno.
Il margine di interesse di BPER è tuttavia rimasto stabile rispetto al primo trimestre del 2025, segnando un +0,3% grazie alla positiva dinamica commerciale dei volumi (+€13,5 milioni su base trimestrale) che ha più che compensato l’effetto relativo alla discesa dei tassi di interesse (-€13,1 milioni su base trimestrale).
L’aumento della componente non commerciale è stato pari inoltre a +€1,9 milioni su base trimestrale.
In crescita inoltre le commissioni nette, a €1.063,5 milioni (+4,8% h/h), grazie a commissioni relative ai servizi di investimento, che si sono attestate a €465,5 milioni (+9,2% h/h).
In rialzo anche le commissioni del comparto assicurativo nel ramo danni e protezione pari a €57,8 milioni (+15,8% su base annua) e le commissioni relative all’attività bancaria tradizionale, pari a €540,2 milioni (+0,3% su base annua).
Va segnalato che BPER si è messa in evidenza in queste ultime settimane a causa delle varie manovre che sono state lanciate nel suo capitale da alcuni player del mondo della finanza globale e anche per alcune speculazioni sulle possibili mire da parte di UniCredit, reduce tra l’altro dalla decisione di ritirare l’OPS promossa su Banco BPM.
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