Banco BPM più forte con Anima sbandiera utili record e più dividendi. A tracciare la via ora MPS, ma non solo

Laura Naka Antonelli

05/08/2025

Banco BPM non più preda di UniCredit è pronta a esplorare altre opzioni. Parla il CEO Castagna, citando MPS e l’altro faro che indicherà la via.

Banco BPM più forte con Anima sbandiera utili record e più dividendi. A tracciare la via ora MPS, ma non solo

Banco BPM ha annunciato oggi, martedì 5 agosto 2025, di aver terminato il primo semestre del 2025 con un utile netto record, a € 1,214 miliardi circa (per la precisione, risultato netto pari a €1.214,5 milioni, in crescita del 61,9% rispetto ai 750,1 milioni del 1° sem. 2024.

I risultati di bilancio appena resi noti, ha precisato la banca italiana guidata dal CEO Giuseppe Castagna, includono l’apporto di Anima Holding, la SGR su cui BPM ha lanciato agli inizi di novembre del 2024 una OPA che è stata poi perfezionata nel mese di aprile.

A perimetro costante, ovvero escluso l’apporto di Anima, l’utile netto di Piazza Meda è cresciuto nei primi sei mesi del 2025 del 31,2%, a quota € 983,8 milioni.

Banco BPM annuncia i conti del I semestre 2025

Le successive voci di bilancio includono il contributo di Anima:

  • L’utile netto adjusted si è attestato a € 1.006,5 milioni nel primo semestre, in crescita del 29,7% su base annua, rispetto ai € 776,1 milioni dei primi sei mesi del 2024.
  • In calo invece il margine netto di interesse, ovvero la voce di bilancio influenzata dalle decisioni di politica monetaria, in particolare sui tassi, della BCE. Il margine di interesse di BPM, o anche Net Interest Income, o NII, è ammontato nei primi sei mesi del 2025 a € 1.602,1 milioni, in ribasso del 7% su base annua rispetto agli € 1.722,8 milioni del primo semestre del 2024.
  • Le commissioni nette sono state pari a € 1.205,3 milioni, in crescita del 15,3% su base annua rispetto agli € 1.045,1 milioni dei primi sei mesi del 2024.
  • Gli oneri operativi sono ammontati a € 1.347,4 milioni, in rialzo delo 0,4% rispetto agli € 1.338,6 milioni del 1° sem. 2024.
  • Il risultato della gestione operativa è stato salito a € 1.676,6 milioni, del 15,2% rispetto agli €1.455,8 milioni dei primi sei mesi del 2024.
  • Le rettifiche nette sui finanziamenti verso la clientela hanno segnato un calo del 15,4% su base annua, scendendo a € 164,2 milioni rispetto ai € 194,1 milioni dei primi sei mesi del 2024.

Per quanto concerne la posizione patrimoniale di Banco BPM, il CET 1 ratio “fully phased” si è attestato al 13,32%, mentre l’MDA buffer “fully phased” a 379 punti base.

La liquidità è ammontata a € 53,7 miliardi (cassa + depositi presso BCE + attivi liberi), con LCR al 160% e NSFR al 127%.

Dividendi Banco BPM, acconto dividendi 2025 per 700 milioni, +17% su base annua

Sul fronte dei dividendi, BPM ha reso noto che la total shareholder remuneration (remunerazione complessiva a favore degli azionisti) maturata da 6 novembre del 2024, ovvero dalla data in cui la banca ha annunciato l’OPA su Anima, è stata pari al 91%, al “livello più alto tra tutte le banche italiane”.

Guardando al futuro, Banco BPM ha annunciato di prevedere un acconto dividendi per il 2025 pari a circa € 700 milioni, in crescita del 17% su base annua, pari a un DPS (dividendo per azione) di 0,46 e a fronte di un dividend yield atteso su base annua all’8%.

Nello specifico, la delibera del Consiglio di Amministrazione relativa all’acconto sui dividendi sarà definita nella seduta del 6 novembre, previa approvazione dei risultati al 30 settembre 2025, con l’ acconto che verrà pagato nello stesso mese.

L’acconto è stimato sulla base della guidance prevista per l’esercizio 2025, escludendo la plusvalenza sulla partecipazione in Anima, ed è calcolato come il 50% della remunerazione totale prevista per l’esercizio 2025, mentre il dividend yield all’8% è stato calcolato come il rapporto tra il dividendo unitario previsto per l’esercizio 2025 (comprensivo degli acconti) e il prezzo di chiusura dell’azione Banco BPM in data 4 agosto 2025.

L’ammissione della zavorra tagli tassi BCE sul margine netto di interesse

Lato guidance, Banco BPM ha reso noto di prevedere, sul fronte della raccolta diretta, uno stock “sostanzialmente stabile, consolidando un primo semestre sopra le attese”, aggiungendo che “gli impieghi verso clientela continueranno a beneficiare di un passo sostenuto delle erogazioni, più per effetto di un livello dei tassi di interesse favorevole agli investimenti che per l’andamento dell’economia che rimane previsto in moderata crescita”.

Nel complesso, Banco BPM riconosce l’impatto dell’allentamento della politica monetaria della BCE -, iniziato nel giugno del 2024 e culminato nel giugno del 2025 in ben otto tagi dei tassi, prima del recente stop -, sul trend del margine netto di interesse: “La dinamica del margine di interesse è attesa risentire del progressivo allentamento della politica monetaria, i cui effetti è ipotizzabile saranno via via attenuati dalla prosecuzione delle azioni manageriali, in continuità con quanto avvenuto nel 2024 e nel primo semestre 2025” mentre “sul fronte delle commissioni, l’ottimo semestre appena concluso fornisce maggiore supporto alle attese di crescita anno su anno, anche a perimetro costante (escludendo, cioè, l’apporto di Anima) ”..

Risiko bancario, Banco BPM libera da UniCredit. Che succede ora? La frase su MPS

Ma quale sarà il ruolo che Banco BPM reciterà nello spettacolo del risiko bancario che continua ad andare in scena a Piazza Affari?

Ormai libera dal giogo rappresentato per quasi 9 mesi dall’OPS promossa lo scorso 25 novembre 2024 da UniCredit - che, messa all’angolo dal governo Meloni con il golden power, ha deciso di mollare la presa, Banco BPM ora è pronta a prendere le redini del proprio destino, anche tornando a indossare le vesti di potenziale offerente.

Non più con le mani legate a causa della passivity rule che aveva congelato il suo raggio di azione, Piazza Meda è pronta a giocare le proprie carte, non prima di capire tuttavia come si muoveranno gli altri attori del risiko bancario italiano.

A dirlo, nella conference call indetta per commentare i conti, l’amministratore delegato Giuseppe Castagna che ha presentato i due fattori, “le due cose”, che mostreranno la via a BPM: MPS e i francesi di Crédit Agricole.

Per la precisione, ha riferito il CEO, “ abbiamo già due cose che ci mostrano la via : la partecipazione del 9% MPS e la salita del Credit Agricole al 20% circa nel nostro capitale”.

Per partecipazione del 9%, Banco BPM intende la somma della sua partecipazione nel Monte dei Paschi di Siena, acquistata durante il processo di collocamento di azioni lanciato dal MEF tuttora maggiore azionista del Monte lo scorso novembre, pari al 5%, e di quella quota in MPS pari al 4% nelle mani di Anima, la SGR che fa parte ora del suo gruppo: “Vedremo cosa succede a MPS-Monte dei Paschi di Siena dopo la transazione su Mediobanca”, ha detto Castagna, riferendosi all’OPS che la banca senese ha promosso su Piazzetta Cuccia che, a sua volta, ha poi promosso una OPS su Banca Generali.

Per quanto riguarda il ruolo degli azionisti di maggioranza francesi, ovvero di Crédit Agricole, Castagna ha commentato che la Banque Verte è riuscita a salire al 20% circa del capitale del Banco, rafforzando la sua posizione di primo socio, “ grazie all’OPS di UniCredit ”.

Anche qui è necessario, tuttavia, esaminare la situazione: “Vedremo che cosa chiederanno come azionisti ed esamineremo in modo indipendente quale sia il meglio per i nostri soci ”, ha puntualizzato Castagna, che aveva già risposto a una domanda, qualche giorno fa, su cosa potrebbe fare a questo punto il Banco e a quali banche potrebbe decidere di guardare.

Il commento del CEO Castagna sul golden power

L’amministratore delegato di BAMI ha anche affermato di non vedere nel golden power uno strumento che rischia di mettersi di traverso alle attuali e anche eventuali future partite di M&A tra le banche italiane: “Non ho mai visto il golden power come un limite per i nostri azionisti”, ha sottolineato il CEO in conferenza stampa, ricordando che UniCredit aveva lanciato una OPS da 10 miliardi e che oggi BPM vale “già 17 miliardi”.

Sempre sul golden power, ha precisato il CEO, “ non credo sia un limite per un ulteriore consolidamento ” e, in ogni caso, “non è qualcosa che possiamo decidere noi”.

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