Banco BPM, le previsioni sugli utili e sui conti della banca ex preda di UniCredit, destinata a diventare più francese con Crédit Agricole.
Grande attesa per la pubblicazione dei conti di Banco BPM, la banca italiana gestita dal CEO Giuseppe Castagna, da poco mollata - per la gioia dei suoi vertici e del governo Meloni - da UniCredit che, braccata dal golden power, ha deciso di ritirare alla fine di luglio l’OPS lanciata ormai nel lontano 25 novembre del 2024.
Utili Banco BPM in dirittura d’arrivo, le previsioni di Equita SIM
Il CDA di Banco BPM approverà i conti relativi al secondo trimestre e al primo semestre dell’intero 2025 nella giornata di oggi, martedì 5 agosto 2025.
In evidenza le previsioni sui risultati di bilancio che sono state annunciate dalla divisione di ricerca di Equita SIM, che ha ricordato che, in particolare i conti del secondo trimestre del 2025 di BAMI saranno i primi che includeranno il consolidamento integrale di Anima, rendendo quindi la comparazione delle varie voci di bilancio su base trimestrale e su base annua “poco significativa”.
La SIM stima in particolare un utile netto nel secondo trimestre del 2025, per Piazza Meda, pari a €659 milioni, ricavi totali per €1,540 miliardi, e un NII, ovvero voce interessata dalla direzione dei tassi di interesse dell’Eurozona decisa dalla BCE, a €775 milioni, in ribasso del 5% su base trimestrale e del 10% su base annua.
I risultati di Banco BPM verranno diffusi dopo i conti già annunciati da altre Big del credito tutte scambiate sul Ftse Mib di Piazza Affari, come UniCredit, Intesa SanPaolo e Mediobanca, e in attesa di conoscere i numeri di MPS-Monte dei Paschi di Siena. Tutto, mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha rilanciato la crociata contro gli utili delle banche italiane, con tanto di gaffe sui numeri di UniCredit.
Previsto calo del margine netto di interesse con tassi BCE più bassi
Il calo dell’NII (Net Interest Income, margine netto di interesse) sarà stato provocato, hanno anticipato gli analisti di Anima, dal trend ell’Euribor 3M, che è sceso di ulteriori 45 punti base su base trimestrale.
Equita ricorda la sensibilità del margine netto di interesse di Banco BPM ai tassi, pari a €-200 milioni per ogni -100 punti base di calo della curva. Il ribasso atteso per il margine di BAMI su base trimestrale viene spiegato inoltre da Equita SIM con il fatto che la banca, nel corso del primo trimestre del 2025, aveva beneficiato per circa €25 milioni di una componente one-off.
L’utile operativo è atteso dal gruppo a €839 milioni, mentre gli accantonamenti per far fronte a perdite future sui crediti (voce LLPs) sono previsti a €-96 milioni di euro, pari a 38 punti base.
Banco BPM più francese dopo la nuova mossa di Crédit Agricole
Banco BPM rimane osservata speciale a Piazza Affari dopo la notizia arrivata nella giornata di ieri, relativa alla nuova mossa del maggiore azionista francese Crédit Agricole che, stando a quanto emerge dalle partecipazioni rilevanti della Consob, ha aumentato la propria partecipazione nel capitale del gruppo a oltre il 20%.
Ora i francesi della Banque Verte detengono una quota indiretta pari al 20,104%. Indiretta nel senso che si tratta di una partecipazione detenuta tramite la società controllata Delfinances SAS.
Di questa partecipazione, il 19,804% è rappresentato da diritti di voto riferibili ad azioni e un 0,300% è rappresentato da un “ Contratto derivato di tipo Total return swap con regolamento in contanti, ma con diritto di Delfinance SAS di richiedere, previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie, che il regolamento avvenga con consegna fisica delle azioni sottostanti al contratto derivato”.
Per superare di fatto la soglia del 20%, esercitando il contratto swap pari allo 0,3%, Crédit Agricole attende solo l’ok della BCE.
A quel punto, i francesi azionisti di maggioranza di Banco BPM - il cui DNA italiano è stato spesso sbandierato dal governo Meloni, con il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini che ha preferito dare della “straniera” piuttosto all’ex offerente UniCredit, e con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che ha difeso l’esercizio dell’OPS lanciata su BAMI da Piazza Gae Aulenti con la necessità di tutelare l’interesse nazionale -, potrebbero cercare di conquistare fino al 29,9% del Banco (anche se la Banque Verte ha ripetuto di non essere interessata a conquistare il gruppo).
Fatto sta che, della possibilità che Banco BPM diventi più francese, si sta parlando sempre di più a Piazza Affari, soprattutto dopo la fine dei giochi dell’OPS promossa da UniCredit, con il CEO di quest’ultima Andrea Orcel che ha deciso ufficialmente di gettare la spugna lo scorso 22 luglio, stremato dal golden power di Meloni & Co.
Banco BPM forte del contributo di Anima, che ha appena annunciato i conti
Tornando alle previsioni sui conti di Banco BPM in dirittura d’arrivo, Equita ha scritto di ritenere che le commissioni incassate dalla banca ex Anima “sono attese mostrare una normalizzazione dopo un primo trimestre del 2024 particolarmente sostenuto e caratterizzato da una significativa contribuzione da upfront fees”.
La SIM ha fatto notare comunque che “ con la contribuzione di Anima Holding le fees sono attese superare i €600 milioni ”.
La contribuzione dall’assicurazione viene prevista sostanzialmente stabile su base trimestrale a €26 milioni, mentre la contribuzione dal risultato finanziario è considerata “positiva”, grazie ai seguenti fattori:
- riduzione del costo dei certificates per riduzione dei tassi di interesse.
- incasso del dividendo MPS - banca senese di cui Banco BPM è azionista -, atteso maggiore di €90 milioni.
Per il secondo trimestre del 2025, Equita prevede inoltre per Banco BPM un rapporto C/I (cost to income) in area 45%, mentre sotto la linea operativa le attese sono di un CoR (costo del rischio) inferiore a 40 punti base, in assenza di segnali di deterioramento dell’asset quality e sulla scia della contribuzione one-off da capital gain su Anima (€150 milioni circa).
A livello di capitale, le previsioni sono di un CET1 superiore al 13%, in calo dal 14,8% del primo trimestre del 2025, a seguito del consolidamento di Anima.
La preview include anche l’aspettativa di una conferma da parte di Banco BPM di un utile, nel 2025, pari a €1,95 miliardi e dei target, per il biennio 2026-27, che sono stati indicati con il nuovo business plan.
Intanto nella giornata di ieri Anima, inglobata da Banco BPM dopo l’OPA lanciata da quest’ultima agli inizi di novembre 2024 sulla SGR, ha annunciato di avere concluso il primo semestre del 2025 con un utile netto consolidato a €153,9 milioni (+28%).
Le commissioni nette di gestione si sono attestate a €179 milioni (+10% rispetto al 1° semestre 2024) e i ricavi totali consolidati a €248,1 milioni (+4% su base annua).
Così Alessandro Melzi d’Eril, Amministratore Delegato di Anima:
“I risultati al 30 giugno mostrano ancora una volta la vitalità e la solidità del nostro business, nel trimestre che ha visto l’ingresso di Anima nel gruppo Banco BPM. Siamo pronti e ben posizionati anche per trarre beneficio dalle sinergie con il nostro nuovo Gruppo di appartenenza e da eventuali operazioni strategiche che dovesse intraprendere”.
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