Mediobanca annuncia “risultati migliori di sempre nei 12 mesi e pieno raggiungimento dei target annuali”. Ma c’è la spina dell’OPS di MPS.
Mediobanca, la banca italiana messa nel mirino da MPS-Monte dei Paschi di Siena, ha annunciato oggi i conti relativi al periodo 2024-2025, che si sono confermati record, con un utile netto salito del 4% a 1,33 miliardi di euro, ricavi in crescita del 3% a 3,7 miliardi, un ROTE al 14% (+30bps) e un EPS aumentato del 7% a 1,64 euro.
Occhio al trend delle azioni Mediobanca, che registrano un lieve calo sul Ftse Mib di Piazza Affari, scendendo attorno a quota 19,36 euro.
Per Mediobanca “risultati migliori di sempre nei 12 mesi”. Focus su dividendi e buyback
“ Risultati migliori di sempre nei 12 mesi e pieno raggiungimento dei target annuali ”, ha messo in evidenza Piazzetta Cuccia, sbandierando anche la crescita dei dividendi, nel presentare una distribuzione ai migliori livelli del settore, caratterizzata da un 100% total pay-out, da un yield dividend al 9%.
Sulla scia dei risultati di bilancio record, il CDA di Mediobanca deliberato di proporre alla prossima assemblea:
- La distribuzione di un saldo dividendo unitario di €0,59 per azione che, tenuto conto dell’anticipo erogato a maggio (€0,56), porta il dividendo annuale a €1,15, corrispondente ad un payout del 70% ed un incremento annuo del 7,4%.
- L’avvio del terzo e conclusivo piano di riacquisto e cancellazione di azioni proprie per un controvalore pari a 400 milioni (cui corrispondono circa 21 milioni di azioni, pari a circa il 2,6% del
capitale).
Mediobanca ha ricordato che il piano di buyback approvato nell’assemblea del 28 ottobre 2024 (controvalore finale di 385 milioni) si è concluso lo scorso 2 luglio con l’acquisto di 24,1 milioni di azioni, cancellate per l’83% a fine mese (numero di azioni Mediobanca in circolazione a 813,3 milioni, di cui 6,9 milioni di azioni proprie).
Il gruppo guidato dal CEO Alberto Nagel ha confermato la guideline per il 2026, con ulteriore crescita dei ricavi e utili a 1,4 miliardi di euro, ribadendo la propria strategia standalone e rimarcando il suo netto no all’OPS di MPS. Un’OPS che, oltre a essere rigettata più volte, ha fatto già qualche danno, a causa dell’incertezza che ha provocato sul futuro di Mediobanca, provocando deflussi da 1,5 miliardi di euro che hanno colpito la divisione di wealth management.
Così ha annunciato, di fatto, Mediobanca, riferendosi alla performance della divisione di wealth management.
“Gli ultimi sei mesi, caratterizzati dall’incertezza strategica derivante dall’offerta di MPS, vedono l’uscita di bankers di MB Private con deflussi di quasi 1,5 miliardi”.
Rimarcato il no all’OPS di MPS-Monte dei Paschi di Siena, una offerta “ priva di razionale industriale e finanziario , non conveniente per gli azionisti di Mediobanca”, caratterizzata da una “ valutazione finanziaria non congrua, a sconto del 30% rispetto al fair value ”.
Il commento del CEO Nagel, che ripete: “OPS MPS priva di razionale industriale”
Il no è stato ribadito da Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, che ha così commentato i conti appena annunciati:
“Mediobanca conferma nell’esercizio 2024/25 la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del Piano One Brand-One Culture. La professionalità, l’indipendenza e la forza del marchio Mediobanca hanno consentito di raggiungere gli obiettivi fissati superando le difficoltà rivenienti, da un lato, da uno scenario macro economico indebolito dall’inasprimento delle tensioni geopolitiche e commerciali e, dall’altro, dai riflessi sulla gestione aziendale dell’OPS di MPS. Le interessanti prospettive di crescita e valore del Gruppo sono state presentate a fine giugno con l’estensione del Piano al 2028. Mediobanca è concentrata sull’esecuzione della propria strategia e rigetta l’offerta di MPS in quanto priva di razionale industriale, non conveniente finanziariamente per gli azionisti Mediobanca ed ostativa all’ulteriore trasformazione del Gruppo Mediobanca, insieme a Banca Generali, in un leader del Wealth Management, punto di riferimento nel panorama finanziario italiano ed europeo”.
A tal proposito, per quanto riguarda l’OPS su Banca Generali lanciata da Mediobanca, sempre nell’ambito di una strategia difensiva contro l’offerta di MPS, Piazzetta Cuccia ha precisato che è possibile che l’assemblea degli azionisti per il voto sull’operazione venga fissata al prossimo 21 agosto.
Utili, ricavi, margine di interesse & Co. di Mediobanca al 30 giugno 2025
Tornando ai risultati di bilancio, Mediobanca ha annunciato di avere chiuso l’esercizio al 30 giugno 2025 riportando i seguenti risultati:
- Utile netto in crescita a €1,330 miliardi, in crescita su base annua del 4%.
- Ricavi di Gruppo a €3,719 miliardi nei 12 mesi (+3% su base annua, in linea con la guidance di €3,7 miliardi), con apprezzabile crescita dei business: WM +5% a/a (a €973m), CIB +16% a/a (a €888m), CF +7% a/a (a €1.277m), INS -2% a/a (a €522m).
- Un margine di interesse resiliente a €1.972m (-1% a/a, in linea con la guidance).
- Commissioni in crescita a doppia cifra a €1.072m (+14% a/a, in linea con la guidance low
double digit growth). - Cost/Income al 43%.
- Costo del rischio in calo a 44bps (-4bps a/a, migliore della guidance <50bps).
- EPS in crescita a €1,64 (+7% a/a), in linea con la guidance del +6/8%.
- ROTE al 14% (+30bps a/a).
I risultati di bilancio nel trimestre di Mediobanca
Per quanto riguarda i risultati del quarto trimestre - concluso nel secondo trimestre al 30 giugno 2025 -, questi hanno messo in evidenza una “solida progressione”, come ha commentato la stessa banca.
- Utile netto di €337 milioni (pressoché stabile).
- I ricavi si sono attestati a €951 milioni, in rialzo del 33% su base trimestrale trainati dalla diversificazione delle attività INS +62% (a €172m) che ha compensato il calo atteso del CIB (-7% a €211m), WM e CF stabili (rispettivamente a €246m e €323m).
- Margine di interesse (NII) stabile (€496m nel 4T, stabile t/t, +1% a/a) grazie alla ripresa dei volumi ed alla tenuta dei rendimenti degli attivi.
- Commissioni nette in calo (€253m nel 4T, -7% t/t, -9% a/a) dopo i risultati record dell’advisory IB nei precedenti trimestri.
- Costo del rischio in calo a 35bps (-4bps t/t).
- CET1 al 15,1%.
Piazzetta Cuccia conferma la guidance per il 2026
Nel confermare la guidance, Mediobanca ha illustrato i seguenti obiettivi messi nel mirino per il 2026:
- Utile netto €1,4 mld.
- Ricavi in crescita “low-mid single digit”.
- Commissioni in crescita “high single digit” (a doppia cifra nel WM, rallentamento nel CIB dopo risultati record di Arma nel es.2024/25).
- Margine di Interesse resiliente (-1%) per la tenuta dei margini nel CF e crescita mid single digit dei volumi..
- Cost/income 44%, CoR a 55bps.
- CET1 >14%, Tier1 Capital 15%.
- 100% cash pay-out.
- TFA a €123 miliardi con >10mld di NNM (raccolta netta) in AUM/AUA, ovvero rispettivamente in Asset under management e Asset Under Administration.
Dividendi Mediobanca, cosa c’è da sapere
Tornando alla remunerazione agli azionisti, Mediobanca ha annunciato di prevedere l’erogazione di €4,9 miliardi in 3 anni, di cui 4,5 miliardi in cash, con pay-out al 100% degli utili ordinari, interamente cash.
Il gruppo ha annunciato un dividendo per azione DPS di €1,15 per l’esercizio 2025, in crescita del 50% nell’esercizio 2026 e in ulteriore aumento fino al raddoppio a €2,1 nel esercizio 2028, con uno Yield cumulato superiore al 30%.
Wealth Management colpito da deflussi da 1,5 MLD . La performance della divisione
Riguardo ai deflussi che hanno caratterizzato la divisione di Wealth Management, Mediobanca ha parlato comunque di risultati commerciali eccellenti con NNM (€11mld) ai migliori livelli del settore, malgrado circa €1,5 miliardi di deflussi non ricorrenti legati all’incertezza dell’assetto azionario.
Nei 12 mesi la divisione di Wealth Management ha conseguito risultati commerciali eccellenti con NNM, ovvero raccolta netta di 11 miliardi, ai migliori livelli del settore, ricavi in crescita del 5% a 973 milioni e utile dell’11% ad oltre 230 milioni, trainati dalla crescita a doppia cifra delle commissioni, con TFA in aumento a circa 112,1 miliardi (+12,8% a/a). Il RORWA è salito di 20bps al 3,8%.
Piazzetta Cuccia ha ricordato che il Piano One Brand One Culture (aggiornato di recente al 2028, che promette più utili e dividendi) “pone lo sviluppo del Wealth Management come iniziativa prioritaria per il Gruppo Mediobanca, attraverso la valorizzazione del modello distintivo di Private Investment Banking, l’upgrade dell’offerta e l’ampliamento della struttura distributiva ”, aggiungendo che “ l’apprezzato avvio di Mediobanca Premier ha permesso di crescere sulle fasce più alte di clientela e di reclutare professionisti con portafogli più elevati”.
“La capacità di crescita si è confermata elevata anche negli ultimi 6 mesi, malgrado l’incertezza derivante dall’offerta MPS abbia contribuito all’uscita di bankers nel segmento Private (con la perdita di circa 1,5 miliardi di masse) controbilanciate dall’attuazione di misure di retention della clientela; nel Premier le entrate di professionisti sono rimaste elevate per la robusta pipeline costruita in precedenza”.
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