Manovra 2026, Governo dà il via libera. Cosa succede ora? Le date da segnarsi

Patrizia Del Pidio

17 Ottobre 2025 - 13:02

La Legge di Bilancio 2026 ottiene il primo via libera dal Cdm. Come prosegue ora, l’iter parlamentare e quali sono le date da ricordare?

Manovra 2026, Governo dà il via libera. Cosa succede ora? Le date da segnarsi

Il Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025 dà il suo via libera alla Legge di Bilancio 2026. Confermate dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti le misure già illustrate sul Documento Programmatico di Bilancio trasmesso alla Commissione Europea il 15 ottobre. La manovra si concentrerà sulla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori dipendenti con diversi interventi sulle retribuzioni (ampliamento della soglia di tassazione agevolata per i premi di risultato e flat tax sugli aumenti stipendiali sono le misure fondamentali).

Il Governo ha trovato un’intesa sui contributi di banche e assicurazioni con cui dovrebbe recuperare 4,4 miliardi di euro di coperture. Secondo quanto trapelato non ci sarà una tassa sugli extraprofitti, ma un’imposta al 27,5% (e non al 40%) sulle riserve accantonate nel 2023.

La manovra 2026 vale 18,4 miliardi di euro e va letta come una prosecuzione delle manovre precedenti.

Le misure più attese sono quelle in ambito fiscale e previdenziale:

  • riforma dell’Isee: si sterilizza il valore catastale dell’abitazione principale (probabilmente per i primi 100.000 euro) dal calcolo del’Isee;
  • taglio Irpef al ceto medio: prevede che l’aliquota del secondo scaglione Irpef scenda dal 35% al 33%;
  • rottamazione quinquies: la quinta edizione della pace fiscale dovrebbe prevedere 108 rate in 9 anni per i debiti iscritti a ruolo dal 2000 al 2023. Si parla di importo rata minima che potrebbe essere fissato a 50 o 100 euro;
  • bonus mamme: riconfermato come lo scorso anno, con contributo mensile potenziato a 60 euro (nel 2025 era 40 euro), ma si è parlato di un potenziamento;
  • blocco aumento età pensionabile: dovrebbe essere sterilizzato l’aumento di 3 mesi dell’età pensionabile previsto per il 2027, ma in maniera selettiva per usuranti e gravosi.

Cosa succede ora?

Dopo questa prima approvazione la manovra dovrà proseguire il suo iter parlamentare e come ogni anno si tratterà di una corsa contro il tempo visto che la Legge di Bilancio necessita di un’approvazione entro la fine dell’anno.

Entro il 20 ottobre il testo della manovra dovrà essere presentato in Parlamento, ma non è escluso che questa tappa possa avvenire, come negli anni passati, con qualche giorno di ritardo. Negli anni passati la scadenza non è mai stata rispettata.
Come viene trasmesso il disegno di legge di Bilancio? Non è un deputato o un senatore a presentarlo, ma è direttamente il Governo in carica che, una volta redatto il testo, lo invia al Ministero dell’economia e delle Finanze che trova una sintesi tra le diverse richieste per produrre il testo da presentare al Parlamento, una volta che è approvato dal Governo riunito in Consiglio dei Ministri.

Una volta che il testo approda in Parlamento, le diverse forze politiche potranno presentare gli emendamenti per modificare il disegno di legge che, prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato da Camera e Senato. Quest’anno l’esame inizierà dal Senato (lo scorso anno la prima lettura è spettata alla Camera dei deputati). In base alla prassi, infatti, l’esame parlamentare della Legge di Bilancio inizia in modo alternato tra le due camere e un anno inizia la Camera dei deputati, l’anno dopo il Senato della Repubblica.

Le date da segnare per la manovra 2026

Quest’anno l’esame preliminare del testo sarà effettuato dalla Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal senatore Nicola Calandrini. Al termine di questa fase, inizierà quella successiva: la presentazione degli emendamenti. Con le proposte presentate dai diversi senatori c’è la possibilità di modificare il testo e le misure in esso contenute. Ogni partito politico, quindi, sfrutterà questa fare per trasformare le proprie proposte in norme da inserire nella manovra di fine anno.

Conclusa la fase degli emendamenti, poi, il testo della Legge di Bilancio dovrà essere approvato dal Senato, che sarà l’unica camera in cui si potranno effettuare modifiche alla Legge. Nel passaggio successivo, quello alla Camera dei deputati, si potrà procedere solo a dare il via libera in seconda lettura alla manovra. I tempi di approvazione sono troppo stretti, infatti, per prevedere ulteriori modifiche in seconda lettura. Questo perché il testo finale della manovra, deve essere approvato da entrambe le camere e apportare modifiche in seconda lettura alla Camera dei deputati richiederebbe un secondo passaggio in Senato, per il quale non ci sarebbe tempo.

Entro il 31 dicembre 2025 la Legge di Bilancio deve essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale, per entrare in vigore il 1° gennaio 2026.

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