Detassazione per straordinari, aumenti di stipendio, notturni e festivi: vediamo come risparmieranno i lavoratori dipendenti dal prossimo anno.
Sono molti gli interventi contenuti nella Legge di Bilancio 2026 e diversi interessano una larga parte dei lavoratori dipendenti: detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno per i lavoratori che rispondono a precisi requisiti reddituali. Nella manovra è prevista, poi, la flat tax sugli aumenti contrattuali degli stipendi.
Il Governo vuole puntare a incrementare il potere di acquisto dei lavoratori e per garantire un aumento di stipendio sta spingendo per favorire il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro.
Per evitare che l’aumento venga vanificato dalla tassazione e si traduca invece in un reale incremento dello stipendio, la combinazione delle proposte della Ministra del Lavoro, Marina Calderone, e del sottosegretario Claudio Durigon, ha dato vita a una serie di interventi tra i quali anche la flat tax degli aumenti derivanti dai rinnovi contrattuali. Oltre a questa misura sono previsti interventi che permettono ai lavoratori di avere uno stipendio più alto grazie alla detassazione del lavoro straordinario, del lavoro festivo e notturno. Vediamo nel dettaglio cosa è previsto.
Flat tax al 5% sui rinnovi contrattuali
L’intenzione è quella di garantire ai lavoratori uno stipendio adeguato. Nella relazione illustrativa della misura si legge che:
La disposizione in esame interviene in materia di rinnovi contrattuali con il duplice obiettivo di assicurare ai lavoratori, in ossequio a quanto stabilito dall’articolo 36 della Costituzione, trattamenti retributivi adeguati, nonché di incentivare il rinnovo dei contratti collettivi nazionali nell’interesse dei lavoratori stessi. La previsione si inserisce all’interno di un più ampio quadro d’intervento del Governo e in coerenza con quanto previsto dalla legge delega al Governo in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva nonché di procedure di controllo e informazione, legge 26 settembre 2025, n. 144.
Per gli incrementi retributivi corrisposti per i rinnovi contrattuali del 2026 e per quelli già avvenuti nel corso del 2025 sarà applicata un’aliquota Irpef ridotta al 5%. L’aliquota ridotta deve essere applicata a tutte le decorrenze che ricadono nel periodo di vigenza del rinnovo. Il beneficio sarà limitato solo a coloro che hanno un reddito entro i 28.000, ovvero gli esclusi dal taglio Irpef al ceto medio (che ricordiamo interessa chi ricade nel secondo scaglione e di riflesso anche chi ricade nel terzo).
Un emendamento presentato da Fratelli di Italia vorrebbe estendere la flat tax al 5% anche per gli aumenti ricevuti nel corso del 2024. La platea dei beneficiari, inoltre, si estenderebbe fino a 35.000, prevedendo per chi si colloca tra 28.000 e 35.000 un’imposta sostitutiva del 10%.
Altra flat tax in busta paga
Nella Legge di Bilancio è prevista una detassazione per il lavoro straordinario, festivo e notturno per tutto il 2026. Il beneficio è rivolto ai lavoratori con redditi fino a 40.000 euro. Sul lavoro straordinario, festivo e notturno sarebbe applicata una flat tax al 15% che sostituirebbe l’Irpef ordinaria e le sue addizionali.
Lo sconto sulle tasse si applicherà però soltanto a un tetto massimo di 1.500 euro per ogni lavoratore del settore privato, con l’eccezione di quelli delle strutture turistico alberghiere per i quali è stato previsto un intervento apposito.
Se per i dipendenti del settore privato è stata prevista la detassazione, per quelli della Pubblica amministrazione la Legge di Bilancio prevede la detassazione del trattamento accessorio con aliquota al 15% fino a un massimo di 800 euro. Il beneficio è riconosciuto solo a chi ha un reddito che non supera i 50.000 euro.
Il provvedimento sul trattamento accessorio non si applica ai dirigenti, alle forze armate e di polizia. Per i dipendenti del settore sanità, invece, la detassazione del trattamento accessorio si somma alle altre misure previste.
Detassazione premi risultato
Per i lavoratori dipendenti è prevista anche un’altra tassa piatta della manovra di fine anno. Si tratta di quella per i premi di risultato che agisce in un duplice modo: da una parte il tetto dei premi di risultato sottoposti a tassazione agevolata si alza da 3.000 a 5.000 euro, dall’altra è prevista una riduzione ulteriore sull’aliquota da applicare che scende dal 5% all’1% ma solo per chi ha reddito fino a 80.000 euro.
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