Arriva l’Isee famiglia nel 2026, cosa cambia nel calcolo e a chi conviene la modifica? Vediamo cosa prevede la modifica e quali benefici avranno le famiglie.
Dal 2026 l’Isee si trasforma in Isee famiglia grazie al pacchetto che dovrebbe rimodellare il calcolo della certificazione. Al centro del dibattito c’è il sistema di aiuti e agevolazioni statali riconosciuti ai nuclei familiari. Con il nuovo strumento, che non si chiamerà Isee famiglia ma Indicatore della situazione familiare o Isf, si pone l’obiettivo di garantire un accesso ai sostegni economici che sia più equo e a misura, appunto, dei nuclei familiari.
Il Forum delle associazioni familiari avanza da tempo richieste in questo senso, e il Governo Meloni sembrerebbe rispondere a queste richieste non con una rimodulazione delle misure attive per figli e famiglie (era stato chiesto un ampliamento dell’assegno unico fino ai 25 anni dei figli), ma investendo le risorse che giungono dal calo demografico e dall’uscita dall’assegno unico dei maggiorenni in interventi mirati come la riforma dell’Isee.
Isee famiglia, cambia il calcolo
Il nuovo Isee famiglia dovrebbe tenere conto non solo della composizione del nucleo familiare ma anche di evitare che siano penalizzati i nuclei con una casa di proprietà. La prima modifica, già annunciata da qualche settimana, riguarda proprio l’esclusione dell’abitazione principale dal calcolo dell’Isee.
Per venire incontro alle famiglie e non penalizzare la fruizione di agevolazioni per averne percepite altre, si pensa di escludere dal calcolo anche bonus e agevolazioni erogati non solo dallo Stato, ma anche da Comuni e Regioni. Molti di questi benefici, oggi, concorrono all’innalzamento dell’Isee (si pensi all’assegno unico che è stato escluso dall’Isee, ma solo per il diritto al bonus asilo nido).
Oggi molti nuclei familiari si trovano a essere esclusi da taluni benefici proprio perché percepiscono altri bonus. Una logica che porta molti congiunti a dover rinunciare a contributi che potrebbero fare la differenza nella vita quotidiana.
La sterilizzazione del calcolo Isee dai bonus potrebbe aiutare a ottenere una fotografia più veritiera della reale situazione economica della famiglia. Considerare il bonus asilo nido, che ricordiamo serve a pagare le rette mensili che la famiglia deve sostenere, nell’Isee significa considerare come ricchezza qualcosa che in realtà non esiste ed è contaminata da altri sostegni ricevuti.
In questo modo le famiglie avrebbero diritto a più incentivi e questo potrebbe portare a qualche cambiamento significativo non solo nella vita delle persone coinvolte dal cambiamento, ma anche nella lotta al calo demografico: se i nuclei recuperano, in parte, il potere di acquisto sarà molto più probabile il prendere in considerazione l’idea di avere più figli.
Le altre misure a sostegno della famiglia
Le misure a sostegno del reddito dei nuclei familiari non si fermano con le modifiche all’Isee. Un’altra misura proposta, che sta ricevendo diversi consensi, riguarda il riconoscimento della detrazione Irpef al 19% per la spesa sostenuta per i libri scolastici}}, attualmente esclusi dal beneficio fiscale. Non è ancora chiaro se la detrazione sarà riconosciuta per tutti i cicli scolastici (tutte le scuole superiori e anche gli anni di studio universitario) o soltanto per la scuola dell’obbligo (in questo caso comprenderebbe le spese sostenute solo fino al termine del terzo anno delle scuole superiori).
Già con la Legge di Bilancio 2025 l’Irpef è stata modellata sulla composizione del nucleo familiare, con il riconoscimento di detrazioni più alte ai nuclei familiari con figli e con redditi superiori a 75.000 euro. Nonostante ciò, non si intende intraprendere in modo definitivo la strada per rimodulare l’Irpef in base al quoziente familiare perché è considerata un’imposta personale. Per questo motivo più che rimodulare l’Irpef, le intenzioni dell’esecutivo sembrano essere quelle di potenziare le detrazioni e le deduzioni per le famiglie che hanno figli a carico.
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