Italia: investitori più fiduciosi. Ma perché e per quanto tempo?

Violetta Silvestri

16 Ottobre 2019 - 11:15

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Gli investitori sono più fiduciosi verso l’Italia da quando è avvenuto il cambio di governo. Crescono stabilità e credibilità. Analizziamo i dati e i punti deboli di questo nuovo clima. Perché e per quanto tempo ci sarà fiducia sugli investimenti?

Italia: investitori più fiduciosi. Ma perché e per quanto tempo?

Il nuovo governo italiano sta conquistando la fiducia degli investitori. Il clima instaurato dall’esecutivo giallo-rosso - il cosiddetto Conte-bis - sembrerebbe avere effetti positivi sui mercati e sull’andamento degli investimenti. Perché e quanto tempo durerà questa prospettiva di ottimismo?

L’eliminazione dei minacciosi toni populisti con l’uscita dal governo della Lega ha sicuramente giocato un ruolo chiave per riportare la fiducia - e la considerazione - europea e straniera verso il nostro Paese. Il perenne contrasto con le istituzioni comunitarie e la sfida costante alla politica monetaria ed economica UE del precedente governo avevano irritato i mercati azionari e obbligazionari, a tutto svantaggio per l’Italia.

Oggi, la visione filoeuropea del Conte-bis e i toni più moderati del governo, soprattutto del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri cauto nelle previsioni di crescita italiane, sono visti come segnali di stabilità e maturità. E quindi di fiducia per gli investitori.

Ma tutto questo basterà a mantenere l’interesse verso gli investimenti in Italia? Quanto durerà questo clima e, soprattutto, cosa si concretizzerà di questa apparente stabilità? I più scettici, infatti, si chiedono cosa sia davvero cambiato e quali reali prospettive di crescita abbia l’Italia in vista anche della Legge di Bilancio 2020.

Cresce la fiducia degli investitori verso l’Italia: cosa c’è di vero?

Gli investitori che osservano l’Italia notano segnali incoraggianti per la crescita di fiducia verso il nostro Paese. Un occhio attento, però, sa osservare anche i punti deboli e, soprattutto, la distanza ancora esistente tra le parole e i fatti.

Innanzitutto, tra i dati positivi ci sono quelli relativi alle obbligazioni italiane, che hanno registrato un ottimo trend al rialzo, con rendimenti decennali a circa lo 0,9%.

L’Indice FTSE MIB delle 40 società con maggiore capitalizzazione quotate in Borsa Italiana ha registrato un balzo di oltre il 21% da inizio anno, collocandosi tra i 10 migliori performer al mondo. La maggior parte dei guadagni è arrivata proprio dopo che gli esponenti populisti della Lega di Salvini sono usciti dal governo.

Inoltre, lo spread BTP-Bund potrebbe ridursi ulteriormente, grazie alla capacità dimostrata dall’Italia di essere una democrazia matura. Il calo dei rendimenti - reso possibile dal mix delle politiche monetarie della BCE e dalla fiducia verso il Conte-bis - potrebbe portare a risparmi fino a 18 miliardi di euro entro il 2022, con buoni margini per manovre di crescita.

Basterà questo potenziale trend di crescita a mantenere la fiducia degli investitori? In realtà restano dubbi sui numeri del rapporto deficit/PIL e su quelli del debito pubblico, attestatosi al 138% del Prodotto Interno Lordo. Un mix tossico, secondo gli analisti più diffidenti.

Il rischio, quindi, è che il cambiamento sia ancora fermo sulle intenzioni, piuttosto che concretizzarsi in fatti.

Italia e fiducia degli investitori: il nodo credibilità

Per misurare la tenuta della fiducia degli investitori verso l’Italia il parametro di riferimento resta la credibilità del Paese. Quanto tempo passerà prima che l’euforia sul nuovo governo italiano svanisca? È questa la domanda che si pongono con diffidenza gli analisti.

La Legge di Bilancio 2020 che l’Italia si appresta a presentare a Bruxelles è un misto di abbassamento di tasse e di incentivi alla spesa che richiederanno a Bruxelles di massimizzare la flessibilità.

Secondo alcuni critici, inoltre, ci sono obiettivi nella manovra del prossimo anno, inclusi i ricavi da misure anti-evasione, che risultano eccessivamente ottimisti. E la nuova coalizione ha lottato quasi quanto il suo governo precedente per raggiungere un accordo interno sulle priorità.

La prospettiva di medio termine, per l’Italia e per la zona UE in generale, potrebbe essere ancora dominata da problemi. Ne risentirà il clima di fiducia verso gli investimenti?

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