In 5 mesi l’extra guadagno del BTP Tf 3,35% è stato quasi il triplo della cedola semestrale

Stefano Vozza

22 Agosto 2025 - 13:47

Cumulare rialzi dei prezzi al rateo potrebbe serve a massimizzare il rendimento nel tempo ma espone a considerevoli rischi

In 5 mesi l’extra guadagno del BTP Tf 3,35% è stato quasi il triplo della cedola semestrale

Quando si parla di bond e titoli di Stato si porta subito la mente alla cedola e al rendimento associato allo strumento in esame. È una considerazione che fa tanto il cassettista che compra e tiene fino al termine quanto l’investitore dinamico sull’obbligazionario. Aldilà dei movimenti dei prezzi, infatti, c’è che il rateo e/o la cedola di periodo è intanto un primo guadagno sicuro. Un altro, se vogliamo, è quello che rimanda ai mancati o ridotti costi di gestione del titolo che intanto non comportano un’uscita monetaria. Poi ci sono le dinamiche dei corsi e quindi le possibili plusvalenze, o minusvalenze se le cose vanno male.
Vediamo allora com’è che in 5 mesi l’extra guadagno del BTP Tf 3,35% è stato quasi il triplo della cedola semestrale.

Il titolo del Tesoro in scadenza tra 10 anni

L’obbligazione in questione è il BTP con matricola ISIN IT0005358806 emessa a fine decennio scorso, l’1 settembre 2018. Oggi il titolo ha una durata residua di 9,53 anni, per cui è un quasi decennale visto che verrà rimborsato il 1° marzo del 2035.
L’obbligazione ha un ricco ricco flottante (circa 22,6 mld di €) che gode di discreti scambi sul MOT, il Mercato Telematico delle Obbligazioni. Negli ultimi 30 giorni i contratti giornalieri si attestano su una media di circa 400 scambi, per controvalori racchiusi tra i 10 e i 40/50 mln di € (dati: Borsa Italiana).
L’interesse annuo lordo è del 3,35% sul nominale sottoscritto, l’1,675% ogni 6 mesi, e si può dire che coincide con l’effettivo a scadenza. Mercoledì 20 ha chiuso le contrattazioni a 99,,73, pertanto oggi lo si acquista poco sotto la parità. Le date di stacco sono quelle dell’1/03 e 1/09, per cui tra una manciata di giorni arriverà l’interesse di periodo.

Movimenti dei prezzi del BTP Tf 3,35% Mz35

In verità per gran parte dei primi 7 mesi e mezzo dell’anno è stato possibile sottoscriverlo sotto cento, a beneficio dello yield. Il prezzo minimo a 1 annuo e dell’anno è stato a 95,31, toccato il 14/03/2025, mentre il massimo dell’ultimo anno e del 2025 sono stati, nell’ordine, 102,28 (09/12/’24) e a 100,68 (il 12/06/’25).
Decisamente più interessanti si rivelano essere il minimo e massimo storico dal 2018 a oggi, pari rispettivamente a 85 (19/10/’23) e a 134,69 (12/02/’21). Chi lo ha comprato in emissione o poco dopo ha beneficiato dei rialzi dei corsi che in meno di 2 anni si sono portati sopra quota 120. Dopo il picco a 134,69 di inizio 2021 le quotazioni hanno perso il 37% circa, prima di iniziare una lenta risalita da novembre 2023 ai giorni nostri.
I movimenti dei prezzi sono stati speculari alle dinamiche della yield curve nel tempo. Quando il bond ha avuto le quotazioni tirate gli effettivi a scadenza erano in area 1% circa. Ai prezzi minimi di sempre, invece, gli yield su BTP con durate residue a 12 anni circa erano sopra il 4%.
A ben vedere i movimenti assoluti dei prezzi sono stati in grado di dare e di togliere tanto a chi lo ha comprato in epoche diverse e/o lo ha gestito secondo strategie differenti. Una considerazione valevole tanto per il cassettista quanto per chi opera con approcci più dinamici misurati in termini di mesi.

In 5 mesi l’extra guadagno del BTP Tf 3,35% è stato quasi il triplo della cedola semestrale

Ancora, questi scenari in un certo senso si sono rivissuti negli ultimi 5 mesi, sia pure in scale temporali e di ritorno inferiori a quelli su visti.
Ritorniamo al minimo dell’anno a 95,31 centesimi del 14 marzo, quando lo yield del BTP 10y ha toccato l’high a 3,997%. I rendimenti sono rimasti poi tra il 3,7/4,00% fino al 09/04, quando hanno ingranato un trend relativamente discendente fino al 3,5% dei giorni nostri. I prezzi del BTP Tf 3,35% Mz35 si sono mossi in maniera speculare agli spread. Sono rimasti grosso modo tra 95,31/97 fino ai primi di aprile, poi hanno recuperato 100 a inizio giugno e da lì in poi sono rimasti sulla parità.
Dal minimo di metà marzo ad oggi il rialzo delle quotazioni è stato del 4,8% circa, mentre il rateo periodale dell’1,38%. In altri termini il potenziale gain da corsi sarebbe stato decisamente maggiore dell’interesse di competenza dei 5 mesi intercorsi. Tuttavia, c’è da dire che riuscire a comprare ai minimi e vendere ai massimi di sempre e/o di periodo capita rare volte, mentre non cambia la considerazione di fondo. Cioè che ottimizzare i tempi di ingresso su uno strumento finanziario si rivela spesso come l’anticamera del successo di quella determinata scelta operativa. Una conclusione valida sia per il cassettista che in tal modo irrobustisce il ritorno effettivo, sia per chi ha un approccio più complesso e attivo sui bond.

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