Grazie a BTP e spread, Meloni ha un tesoretto di 13 miliardi

Laura Naka Antonelli

9 Settembre 2025 - 18:09

La notizia non è ancora ufficiale, ma il calo dei rendimenti dei BTP e dello spread si è tradotto in un bel tesoretto. Il paragone inevitabile con la Francia.

Grazie a BTP e spread, Meloni ha un tesoretto di 13 miliardi

Un tesoretto che non è ancora ufficiale, scoperto dai tecnici del governo Meloni. È quello da ben 13 miliardi di euro che, secondo quanto riportato da Bloomberg, avrebbe a disposizione Palazzo Chigi, grazie al forte calo dello spread BTP-Bund, alimentato dalla flessione dei rendimenti dei BTP.

Niente di ufficiale, precisa l’articolo.

Nel citare la presenza di questo tesoretto, Bloomberg non può non fare un paragone tra l’Italia di Meloni e la Francia di Macron, nel bel mezzo del nuovo terremoto che sta scuotendo le fondamenta di Parigi in queste ore, all’indomani della caduta del governo di Francois Bayrou.

Tutto, mentre il Financial Times sentenzia che, ormai, la Francia è diventata un Paese della periferia dell’Eurozona.

Tesoretto da 13 miliardi di euro per l’Italia di Meloni, il calcolo in vista della manovra

France joins Eurozone periphery as turmoil deepens, say investors ”, è il titolo dell’articolo del quotidiano della City, che elenca tutte le angosce di Parigi.

Dal canto suo, Bloomberg ricorda invece i progressi compiuti dall’Italia, riportando quanto segnalato da alcune fonti, che hanno preferito non essere menzionate, in quanto il tesoretto di Meloni è ancora segreto.

I funzionari italiani che stanno preparando la legge di bilancio (per il 2026) stanno calcolando uno spazio fiscale extra fino a 13 miliardi di euro, a causa dei costi di indebitamento più bassi, stando a fonti vicine al dossier”, si legge nell’articolo, che continua calcolando che l’ammontare è la somma dei 5 miliardi di euro risparmiati quest’anno e degli 8 miliardi di euro di stimati per il 2026.

Le fonti hanno segnalato che i tecnici di Roma utilizzeranno quei numeri come base della manovra finanziaria, che dovrà essere presentata al Parlamento entro la metà di ottobre.

È stato inoltre precisato che la cifra non è frutto di calcoli matematici e certi, in quanto soggetta alle incertezze e alla volatilità dei mercati.

Detto questo, è innegabile che una manna dal cielo di questa portata dimostrerebbe quanto la disciplina e la stabilità fiscali garantite dal governo Meloni stiano sostenendo i conti pubblici del Paese.

Mentre i BTP offerti dal MEF-Tesoro continuano a fare gola agli investitori di tutto il mondo, come certificano i risultati delle emissioni dei Titoli di Stato italiani, l’Italia ha ricevuto anche i complimenti della presidente della BCE Christine Lagarde, per la gestione delle casse dello Stato.

Spread BTP-OAT uguale a zero e anche negativo. È la prima volta nella storia

L’articolo di Bloomberg mette inoltre in evidenza l’importante pietra miliare centrata dall’Italia proprio oggi, a causa della nuova crisi politica esplosa in Francia, con la caduta del governo di Francois Bayrou.

Nel fare riferimento al cambiamento strutturale che sta interessando la gerarchia dei bond europei, Bloomberg presenta l’allineamento tra i rendimenti dei BTP e quelli degli OAT francesi, praticamente la grande notizia di oggi, ovvero l’azzeramento dello spread BTP-OAT, ovvero Italia-Francia a 10 anni.

Viene segnalato che il differenziale è diventato anche negativo, visto che, per la prima volta nella storia dell’area euro, durante la sessione di oggi, i rendimenti degli OAT hanno superato quelli dei BTP.

Lo spread Italia-Francia si è azzerato Lo spread Italia-Francia si è azzerato A seguito della caduta del governo di Francois Bayrou, lo spread BTP-OAT non solo si è azzerato ma è diventato anche negativo, per la prima volta nella storia dell'area euro (Fonte Bloomberg).

Per Meloni orgoglio spread BTP-Bund e il trend dei rendimenti di BTP, OAT, Bund su base annua

Il momento d’oro per i BTP di Meloni, insomma, va avanti, come dimostra anche lo spread BTP-Bund, scivolato al minimo in 15 anni a un livello appena superiore agli 80 punti base (ma, come ha fatto notare il MEF, è calato anche fino a 71 punti base nelle ultime sessioni), grazie al trend dei rendimenti decennali dei BTP che, dopo aver superato la soglia del 4% nel mese di marzo, sono scesi sotto il 3,5%.

Basta guardare alla performance dei rendimenti dei BTP, dei Bund e degli OAT, per capire quanto il mercato stia premiando i BTP italiani.

I rendimenti deceennali della Francia sono balzati in un anno di 59 punti base, mentre quelli dell’Italia sono scesi di 14 punti base.

Sono gli unici rendimenti tra i bond principali dell’area Europa, Medio Oriente e Africa, oltre a quelli della Svizzera (che viaggiano a un livello pari ad appena lo 0,18%), a essere scesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Occhio per esempio ai Bund, i cui rendimenti sono schizzati di 50 punti base (al 2,66% attuale), nel giro di un anno.

Ancora peggio - e anche lì i bond vigilantes come in Francia sono in agguato - hanno fatto i Titoli di Stato del Regno Unito, i Gilt che, pagando anch’essi il timore per i conti pubblici che non quadrano, hanno assistito a un balzo dei rendimenti a 10 anni, su base annua, di 77 punti base.

Gli asset del governo Meloni: credibilità e longevità

Bloomberg spiega il successo dei BTP con diversi fattori, tra cui l’impegno che il governo Meloni sta dimostrando nel far tornare il deficit-PIL al di sotto delo 3%, per uscire dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo aperta dall’Unione europea lo scorso anno.

L’articolo non ignora tuttavia le sfide che incombono sulla crescita del PIL, il cui outlook per il 2025 è stato praticamente dimezzato dal governo Meloni dal +1,2% originario al +0,6%.

Per l’anno prossimo, il target sul PIL è di una lieve accelerazione del prodotto interno lordo dell’Italia al ritmo dello 0,8%.

Segnalata tuttavia anche la grande pietra miliare centrata dal governo, ovvero il fatto che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è diventata ad agosto quella che ha governato l’Italia per più tempo, dall’ultimo governo di Silvio Berlusconi, terminato nel 2011.

Il suo esecutivo è il quarto più longevo della storia della Repubblica Italiana, dunque dal 1946.

Una vittoria, per l’Italia che ha collezionato nella sua storia un bel numero di governi, succedutisi in alcuni anni uno dopo l’altro, non da poco, mentre la Francia continua ad annaspare in una crisi ormai epocale.

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