Eurodeputati di Farage voltano le spalle all’inno dell’Unione

Mario D’Angelo

02/07/2019

03/07/2019 - 11:45

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Gli eurodeputati del Brexit Party, nel corso dell’insediamento in Parlamento, hanno voltato le spalle all’aula durante l’inno di Beethoven

Eurodeputati di Farage voltano le spalle all’inno dell’Unione

Sarà che pensano di non rimanerci ancora per molto, ma i deputati Brexit s’insediano in Parlamento Europeo con uno sgarbo. È il primo giorno della nona legislatura, è in assemblea suona l’Inno europeo. I parlamentari di Nigel Farage, che hanno stravinto alle ultime elezioni britanniche, scelgono di rimanere seduti o di voltare le spalle. Con loro anche alcuni parlamentari francesi del gruppo Identità e democrazia, lo stesso della Lega di Matteo Salvini.

Ue, lo sgarbo degli eurodeputati Brexit

I parlamentari del Brexit Party inaugurano così quella che evidentemente ritengono sarà per loro una legislatura molto breve. Questa mattina si erano presentati con i cartelli “BeLieve in Britain”; Farage si era così rivolto ai cronisti: “Siamo il più grande partito d’Europa, niente male, vero?” e inoltre aveva inviato una neanche troppo velata minaccia ai liberali, asserendo che il partito non rimarrà in silenzio davanti a “persone come Verhofstadt che parlano male del nostro Paese”.

Farage si è poi scagliato anche contro il candidato socialista alla presidenza della Commissione, l’olandese Frans Timmermans, “un fanatico, vuole distruggere gli Stati nazionali”. Il leader Brexit non ha indicato quale candidato appoggerebbe il suo partito.

Il presidente uscente Antonio Tajani ha richiamato l’assemblea all’ordine, criticando il gesto: “Alzarsi in piedi è una questione di rispetto, non significa condividere l’Unione Europea”. A quel punto i deputati che erano rimasti seduti si sono alzati in piedi, ma hanno voltato le spalle. Sui social c’è invece chi la butta sull’ironia, come il ministro degli Esteri tedesco che twitta: “Magari non amano Beethoven”.

Non è comunque la prima volta che l’Europarlamento è teatro di simili scene. Nel 2014, sempre l’Ukip aveva dato le spalle nel corso della prima sessione dell’ottava legislatura. Per Carlo Calenda, eurodeputato PD, il gesto è dimostrazione che “la più antica democrazia del mondo sta vivendo un periodo di crisi molto profonda, anche nelle maniere”. Il Brexit Party è presente in Parlamento a causa del mancato accordo sul divorzio del Regno Unito.

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