Chi è Frans Timmermans, il candidato presidente della Commissione per i Socialisti?

Alessandro Cipolla

01/07/2019

Alle elezioni europee 2019 è stato Frans Timmermans il candidato alla presidenza della Commissione Europea del Partito Socialista Europeo: la biografia e la sua storia politica.

Chi è Frans Timmermans, il candidato presidente della Commissione per i Socialisti?

Chiuse le urne delle elezioni europee 2019, al momento a Bruxelles e Strasburgo sono in corso complesse trattative per determinare quella che sarà la prossima governance dell’Unione Europea.

Mentre il Partito Popolare Europeo prima del voto ha scelto il tedesco Manfred Weber come proprio candidato presidente alla Commissione Europea, il Partito Socialista Europeo ha invece indicato l’olandese Frans Timmermans.

Proprio i due spitzenkandidat dei principali gruppi europei sarebbero i candidati naturali a guidare la Commissione, ma lo stallo che si è venuto a creare tra i Paesi membri potrebbe portare il Consiglio Europeo a virare su altri profili.

Nel dettaglio Frans Timmermans che avrebbe l’appoggio niente di meno che di Angela Merkel, avrebbe trovato sulla sua strada verso Palazzo Berlaymont l’opposizione dei paesi facenti parte del blocco Visegrad, dell’Italia e anche di parte del PPE in aperto contrasto con la cancelliera.

La biografia di Frans Timmermans

In quelle che si preannunciavano essere le elezioni europee più importanti e incerte di sempre, il Partito Socialista Europeo lo scorso novembre ha scelto come proprio spitzenkandidat l’olandese Frans Timmermans.

Nato a Maastricht il 6 maggio del 1961, da ragazzo ha studiato anche alla St George British School di Roma, per poi laurearsi presso l’Università di Nijmegen in Letteratura Francese. Oltre all’olandese naturalmente, parla in modo fluente anche in inglese, italiano, francese, tedesco e russo.

Esonerato dal servizio militare, ha svolto invece il servizio civile in un ufficio del dipartimento degli Affari Esteri. Nel 1990 si trasferisce a Mosca presso l’ambasciata olandese in Russia, per fare ritorno in patria tre anni più tardi sempre al ministero degli Affari Esteri.

Nel 1994 si sposta a Bruxelles e diventa assistente di Hans van den Broek presso la Commissione Europea. L’ingresso vero e proprio in politica arriva però nel 1998, quando viene eletto deputato per il Partito del Lavoro olandese.

Nel 2007 è segretario di Stato per gli Affari Europei, diventando poi ministro sempre dello stesso dicastero dal 2012 al 2014. Incarico questo tenuto fino a metà ottobre, visto che il 1° novembre viene nominato vicepresidente della Commissione Europea.

Sposato con Irene dal 2000 dalla quale ha avuto due figli, altri due sono nati invece dal suo precedente matrimonio, Frans Timmermans a novembre del 2018 è stato indicato dal Partito Socialista Europeo come proprio candidato presidente della Commissione Europea.

La corsa verso la Commissione Europea

Per cercare di evitare cervellotiche e interminabili trattative, nel 2015 i gruppi europei decisero di adottare il meccanismo dei spitzenkandidat, ovvero il proprio candidato per il ruolo di presidente della Commissione Europea.

Cinque anni fa quindi Jean Claude Juncher venne nominato in quanto candidato del Partito Popolare Europeo, gruppo che in quelle elezioni ottenne più voti tutti. Naturalmente non mai una cosa automatica, visto che poi il PPE dovette trovare altri alleati per avere una maggioranza nel Parlamento Europeo.

Anche nel voto del 2019 i Popolari sono stati i più votati davanti ai Socialisti. Prima scelta per la Commissione è stato quindi Max Weber, ma il suo nome è stato subito bruciato in quanto osteggiato da Emmanuel Macron.

Angela Merkel quindi, considerando anche tutte le altre nomine in ballo (presidente Bce, del Parlamento Europeo, commissari etc...) ha proposto Frans Timmermans che però non avrebbe al momento i voti necessari per ottenere il via libera da parte del Consiglio Europeo.

La partita comunque è ancora aperta anche perché al momento non si intravede la luce in fondo al tunnel. Timmermans così come Weber sembrerebbe essere tagliato fuori dalla Commissione, ma alla fine andrà di certo a ottenere un incarico di peso all’interno dell’Unione.

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