Il MEF ha annunciato i dettagli del collocamento dei due nuovi BTP, emessi tramite sindacato. Dettagli sui Titoli di Stato che hanno riscosso così tanto successo.
Nel bel mezzo del caos che sta investendo i mercati dei Titoli di Stato mondiali, soprattutto quelli a lunga scadenza, i BTP di Meloni continuano a raccogliere un grande interesse da parte della comunità degli investitori esteri.
A confermarlo sono i risultati delle aste e dei collocamenti di carta italiana che avvengono tramite sindacato, ovvero grazie al consorzio di alcune banche selezionate tra gli operatori specialisti in debito pubblico, a cui il MEF affida il compito di raccogliere le richieste dei bond.
L’ultima prova del nove dell’entusiasmo per i BTP di Meloni
L’ultima prova del nove è arrivata con l’ultimo collocamento tramite sindacato avvenuto attraverso l’emissione dual tranche tramite sindacato di un nuovo BTP a 7 anni e di un nuovo BTP a 30 anni.
Questo collocamento ha dato il via al calendario delle emissioni di Titoli di Stato italiani da parte del Tesoro relativo al mese di settembre.
Calendario che è stato improvvisamente stravolto con il grande annuncio dello scorso 1° settembre, con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’annunciare la grande novità del collocamento di un nuovo benchmark BTP a 7 anni, con scadenza 15 novembre 2032 e di un nuovo benchmark BTP a 30 anni, con scadenza 1° ottobre 2055, ha reso noto di aver cancellato anche un’asta di Medio-Lungo Termine inizialmente programmata. Gli altri collocamenti previsti sono stati invece confermati.
Nella giornata di ieri, 2 settembre, il Tesoro ha poi annunciato i risultati dell’emissione dei due nuovi BTP, fornendo maggiori dettagli nella giornata di oggi.
I risultati hanno confermato la grande voglia di Titoli di Stato made in Italy da parte di chi continua a guardare con interesse all’Italia di Giorgia Meloni, che è stata lodata due giorni fa anche dalla presidente della BCE Christine Lagarde, e che beneficia allo stesso tempo della decisione di diversi gestori e investitori istituzionali, di puntare più su Roma che sugli OAT, i Titoli di Stato francesi, di nuovo assaltati dai sell nelle ultime settimane, in generale guardati con sospetto a causa dell’ennesima crisi di governo che, molto probabilmente, culminerà nell’ennesima caduta del governo di Parigi.
Già nella giornata di ieri, si è appreso che le richieste che hanno avuto per oggetto i due nuovi BTP hanno superato la soglia di 210 miliardi di euro. Il Tesoro ha contestualmente presentato la carta di identità dei Titoli di Stato.
Le caratteristiche del nuovo BTP a 7 anni
Il nuovo BTP a 7 anni, con scadenza il 15 novembre 2032, ha data di godimento 9 settembre 2025 e garantisce un tasso annuo del 3,25%, pagato in due cedole semestrali.
L’importo emesso è stato pari a 13 miliardi di euro, a fronte di una domanda di circa 110 miliardi di euro.
Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,667, corrispondente a un rendimento lordo annuo all’emissione del 3,330%.
I dettagli del nuovo BTP a 30 anni, il tasso annuo, il prezzo, la domanda
Per quanto riguarda il nuovo BTP a 30 anni, il Titolo di Stato con scadenza il 1° ottobre 2055, anche in questo caso la data di godimento è stata fissata al 9 settembre.
Questo nuovo BTP a 30 anni offre un tasso annuo del 4,65%, pagato in due cedole semestrali.
Durante il collocamento tramite sindacato, l’importo emesso è stato pari a 5 miliardi di euro, a fronte di una domanda di circa 107 miliardi di euro.
Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,560, corrispondente a un rendimento lordo del 4,732%.
Il MEF ha rimarcato che il collocamento è stato effettuato mediante un sindacato di banche, costituito da sei lead manager Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA, Citibank Europe Plc, Deutsche Bank A.G., J.P. Morgan SE, Morgan Stanley Europe SE e Nomura Financial Products Europe GmbH e dai restanti Specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
Identikit di chi ha fatto shopping dei due Titoli di Stato. Gli acquisti di fund manager, banche ed hedge fund
Le informazioni del Tesoro non si sono fermate qui. Oggi è arrivato infatti un nuovo annuncio di Via XX Settembre, che ha specificato l’ammontare delle richieste, presentando l’identikit anche di chi ha fatto shopping.
“L’importo complessivo emesso è stato pari a 18 miliardi di euro per una domanda complessiva che ha superato i 200 miliardi di euro, di cui circa 110 miliardi per il nuovo titolo a 7 anni e circa 108 miliardi per il BTP a 30 anni”, per un totale che è stato confermato dunque a 218 miliardi di euro.
Hanno partecipato al collocamento più di 300 investitori per il BTP a 7 anni, e poco meno di 400 per il BTP 30 anni.
Per la precisione i fund manager hanno sottoscritto il 41,6% dell’emissione del BTP a 7 anni e il 37,7% dell’emissione del BTP a 30 anni, facendo la parte del leone.
Alle banche è stato allocato invece il 30,4% del titolo settennale e il 19,9% del titolo trentennale.
I due nuovi BTP sono stati sottoscritti soprattutto da investitori con un’ottica di investimento di lungo termine:
“Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno sottoscritto una quota particolarmente rilevante, pari al 24,6% per il BTP a 7 anni (di cui l’8,9% assegnato a fondi pensione e assicurazioni e il 15,7% a banche centrali e istituzioni governative) e al 38,1% per il titolo a 30 anni (di cui il 14,4% a fondi pensione e assicurazioni e il 23,7% a banche centrali e istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato circa il 2,7% per il titolo a 7 anni e il 3,9% nel titolo a 30, mentre una quota residuale è stata sottoscritta da altri investitori”.
MEF, “partecipazione straordinariamente diversificata, grande interesse da investitori esteri”
Riguardo ai Paesi da cui sono fioccate le richieste la partecipazione, ha puntualizzato il Tesoro, è stata “ straordinariamente diversificata ”, arrivata da investitori appartenti a più di 35 paesi per il BTP 7 anni e da più di 40 per il BTP a 30 anni.
Il Tesoro di Giorgetti ha evidenziato “ un grande interesse da parte degli investitori esteri ”, precisando che “la quota allocata presso questi ultimi è stata pari al 77,5% per il titolo a 7 anni e al 75,5% per il titolo a 30 anni, mentre gli investitori domestici hanno sottoscritto rispettivamente il 22,5% e il 24,5%”.
Tra gli investitori esteri in luce soprattutto gli acquisti di investitori dal Regno Unito
Andando ancora più nel dettaglio, tra gli investitori esteri, a fare incetta dei Titoli di Stato emessi sono stati soprattutto investitori del Regno Unito (26,2% sul 7 anni e 26,1% sul 30 anni), seguiti da Paesi Scandinavi (10,8% e 13,4%), Germania, Austria e Svizzera (8,9% e 8,3%), Penisola Iberica (7,5% e 6,5%), Francia (5,8% e 3,7%) e da altri Paesi europei (4,4% e 6%).
Definita inoltre “rilevante” la quota collocata in Medioriente, pari all’11,4% e all’8% rispettivamente sui titoli a 7 e 30 anni.
Infine, gli investitori nordamericani hanno inciso nella sottoscrizione dei BTP a 7 e a 30 anni rispettivamente per l’1,6% e il 2,4%, mentre la quota residuale dei due collocamenti è stata allocata ad altri investitori non europei.
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