Crisi Salvini-Di Maio: c’è ancora tempo per far cadere il governo?

Alessandro Cipolla

19 Luglio 2019 - 09:35

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Aumentano le voci di una possibile crisi di governo dopo l’aumento delle tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle: ma al momento ci sono i tempi tecnici per far cadere il governo e andare al voto a settembre?

Crisi Salvini-Di Maio: c’è ancora tempo per far cadere il governo?

Mai come in queste ore il destino del governo del cambiamento sembrerebbe essere appeso a un filo, con i rapporti di Matteo Salvini con Luigi Di Maio, per non parlare di quelli con Giuseppe Conte, che sono ai minimi storici.

Il momento quindi è particolarmente delicato, visto che Matteo Salvini è più che tentato di staccare la spina al premier Conte e passare all’incasso elettorale. Le polemiche sul caso Russia-Savoini, quelle sul voto alla von der Leyen alla commissione Europea e lo stop alla riforma delle autonomie, hanno infatti esasperato gli animi all’interno della Lega.

C’è però anche una questione di date da dover tenere conto: o il Presidente Mattarella scioglie le Camere entro questo fine settimana con conseguente voto a fine settembre, oppure non ci sono i tempi tecnici per votare di nuovo nel 2019 vista la legge di Bilancio da licenziare entro la fine dell’anno.

Questo però non vuol dire l’esecutivo gialloverde debba andare avanti per forza almeno fino al 2020, anche se tutte le altre ipotesi sul tavolo appaiono abbastanza difficili da potersi concretizzare.

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Crisi di governo, i tempi per delle nuove elezioni

Senza usare troppi giri di parole, si può tranquillamente affermare che il governo gialloverde ormai non esista più. Come due coniugi però che rimangono insieme per forza nonostante il loro rapporto sia ormai logorato, Lega e Movimento 5 Stelle potrebbero comunque decidere di andare avanti ugualmente.

Cosa però frena al momento Luigi Di Maio e Matteo Salvini dal porre fine alla loro esperienza di governo in tandem? Per prima cosa ci sono motivazioni strettamente politiche, che un po’ cozzano con i proclami di cambiamento.

Il Movimento 5 Stelle è perfettamente a conoscenza che, se va in frantumi questa maggioranza, molto difficilmente in futuro potrà tornare al governo a meno di un accordo con il Partito Democratico.

Matteo Salvini invece che, da quando c’è l’esecutivo carioca, è cresciuto ulteriormente in termini di voti non vuole abbandonare uno schema che finora si è rivelato vincente per il Carroccio, vedi exploit alle recenti elezioni europee.

In più c’è l’autentico terrore dei tanti parlamentari che, in caso di nuove elezioni, rischierebbero di non essere eletti di nuovo dovendo così abbandonare la bambagia romana dopo poco più di un anno.

Oltre a questi motivi di opportunità e di cadrega, ce ne sono anche alcuni tecnici. La legge infatti prevede almeno 45 giorni di campagna elettorale dopo lo scioglimento delle Camere. Per il voto all’estero invece servono almeno due mesi di tempo.

In sostanza per votare domenica 29 settembre, unica data possibile nel 2019 visto che altrimenti si rischierebbe di non approvare in tempo la legge di Bilancio, il Presidente Sergio Mattarella dovrebbe mandare tutti a casa entro questo fine settimana.

Le alternative

Se non arriva una rottura in queste ore, delle nuove elezioni sarebbero possibili soltanto nel 2020 visto che il Colle non permetterebbe mai che si rischiasse non approvare la manovra con tutte le conseguenze che ne scaturirebbero.

Questo però non vuol dire che il premier Giuseppe Conte non sia a rischio di andare a casa. Come successo nella scorsa legislatura e praticamente puntualmente nella storia politica nostrana, può sempre nascere una nuova maggioranza.

Oltre a un improbabile esecutivo M5S-PD, ipotesi questa impraticabile visto l’ostracismo dei renziani, c’è la possibilità che dei “responsabili” possano dare quei parlamentari che mancano a una maggioranza di centrodestra.

Inoltre non dobbiamo dimenticare l’eventualità di un governo tecnico, con Carlo Cottarelli che a riguardo sarebbe sempre pronto a venire in soccorso di una crisi politica.

Le ipotesi in campo sono dunque diverse con le prossime ore che saranno decisive. Il sentore comunque è che alla fine il simposio tra Lega e Movimento 5 Stelle andrà avanti, almeno fino al nuovo anno.

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