Coronavirus Regno Unito: l’allarme per Johnson è (solo) economico

Violetta Silvestri

17/03/2020

20/04/2021 - 12:09

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Coronavirus nel Regno Unito: Johnson annuncia un piano di salvataggio dell’economia. Nessuna misura restrittiva eccezionale, invece, è stata ancora prevista per arginare i contagi. L’allarme inglese, quindi, è solo economico?

Coronavirus Regno Unito: l’allarme per Johnson è (solo) economico

Johnson ha dichiarato che il Regno Unito è entrato in guerra contro il coronavirus. Un’ammissione - finalmente - della gravità dell’epidemia dopo la presa di posizione piuttosto blanda nei confronti della diffusione del virus?

In realtà, le parole del premier inglese sono apparse più preoccupate per le conseguenze economiche dell’epidemia rispetto agli effetti sulla salute della popolazione. L’annuncio fatto dal Governo britannico oggi, martedì 17 marzo, infatti, è stato indirizzato alle imprese e in generale al sistema economico dello Stato.

Sembrerebbe confermata, quindi, la linea strategica di Johnson contro il coronavirus nel Regno Unito: no a restrizioni eccezionali, sì a un pacchetto di salvataggio ingente per mettere in salvo l’economia.

Coronavirus Regno Unito: Johnson pensa all’economia. Ecco il piano

Il Governo britannico ha annunciato ufficialmente un pacchetto di salvataggio di 330 miliardi di sterline per aiutare le aziende sotto pressione a causa della pandemia di coronavirus.

Parlando da Downing Street, il ministro delle Finanze Rishi Sunak ha affermato che l’intervento così massiccio è stato necessario, seppure in termini “inimmaginabili solo poche settimane fa”. L’intenzione governativa è chiara:

Sosterremo posti di lavoro, sosterremo i redditi e sosterremo le imprese ... faremo qualunque cosa serva.”

Il fondo di salvataggio - che sarà messo a disposizione tramite prestiti garantiti dal governo già dalla prossima settiamana - ammonta al 15% del PIL del Regno Unito e segue gli analoghi interventi economici in Francia, Spagna e altri Paesi.

Sulla scia del proclama sulle “risorse illimitate” contro il coronavirus fatto dalla Germania pochi giorni fa Sunak ha anche sostentuto che:

“Se la domanda è superiore ai 330 miliardi di sterline iniziali, andrò oltre e fornirò tutta la capacità necessaria.”

Il piano prevede che le piccole e medie imprese maggiormente a rischio collasso potranno accedere a prestiti fino a 5 milioni di sterline senza interessi per 6 mesi, mentre le aziende più grandi avranno a disposizione un nuovo sistema per finanziamenti a basso costo.

Le piccole imprese nei settori della vendita al dettaglio, dell’ospitalità e del tempo libero potranno beneficiare di sovvenzioni in denaro fino a 25.000 sterline e ci saranno sgravi fiscali per esercizi commerciali come negozi, pub, teatri, locali musicali, ristoranti.

Un intervento mirato e strutturato, quindi, quello di Johnson per salvaguardare il più possibile l’economia messa a dura prova dal coronavirus.

Johnson continua a negare misure drastiche per i contagi

Il Governo britannico è stato accusato di adottare un approccio troppo cauto e discutibile dinanzi alla diffusione del coronavirus, suscitando diverse critiche e preoccupazioni.

Scuole e università sono ancora aperte, a differenza di molti vicini europei, e la maggior parte delle imprese continua a lavorare. Lunedì, il primo ministro Johnson ha invitato la popolazione a evitare ogni contatto sociale non necessario e a smettere di andare in ristoranti, club, pub e teatri.

Divieti e misure drastiche, però, non sono ancora arrivate ufficialmente. Contro il coronavirus, intanto, il Regno Unito ha messo al riparo l’economia. Per l’allerta sanitaria, si vedrà.

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