Contributi INPS, scadenza secondo acconto il 30 novembre 2020: dubbi sulla proroga

Anna Maria D’Andrea

23/11/2020

16/09/2021 - 17:00

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Contributi INPS, scadenza il 30 novembre per il secondo acconto. Sebbene per le imposte sui redditi sia stata prevista la proroga al 30 aprile 2021, in presenza di specifici requisiti, non è chiaro se il rinvio si applichi o meno ai contributi a percentuale. Di seguito l’analisi delle novità e le regole relative al calcolo.

Contributi INPS, scadenza secondo acconto il 30 novembre 2020: dubbi sulla proroga

Contributi INPS, per il secondo acconto la scadenza è il 30 novembre 2020, e ad oggi non vi sono ancora chiarimenti sulla possibilità di applicare la proroga al 30 aprile 2021 prevista per le imposte sui redditi.

Il calendario delle scadenze fiscali di novembre si complica per via delle numerose proroghe previste in favore dei titolari di partita IVA. Sui contributi a percentuale, si attendono indicazioni operative urgenti da parte dell’INPS e dell’Agenzia delle Entrate.

I dubbi di partite IVA ed intermediari nascono dalla formulazione della norma, e le opinioni divergono.

C’è chi ritiene che la proroga si applichi anche ai contributi INPS eccedenti il minimale (i cosiddetti contributi a percentuale), considerando che la scadenza per il versamento è direttamente collegata a quella delle imposte sui redditi, e chi invece propende per una lettura più restrittiva e “letterale” dell’articolo 98 del decreto n. 104, che cita la “seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP”.

Ad ormai meno di una settimana dalla scadenza del secondo acconto del 30 novembre 2020, e nell’attesa di chiarimenti operativi dagli Enti preposti, analizziamo di seguito le regole per il calcolo ed il versamento dei contributi INPS a percentuale dovuti dai titolari di partita IVA.

Contributi INPS, scadenza secondo acconto il 30 novembre 2020: come fare il calcolo

Artigiani e commercianti, così come gli iscritti alla Gestione Separata INPS, pagano i contributi previdenziali sul redditi minimo in quattro rate. L’eventuale importo aggiuntivo si versa entro le stesse scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi.

La prima rata di acconto doveva essere versata entro la scadenza del 30 giugno o il 31 luglio o, ancora, il 20 luglio o il 20 agosto per i soggetti beneficiari della proroga prevista dal DPCM del 27 giugno 2020.

Il secondo acconto dei contributi INPS dovrà essere versato entro la fine del mese di novembre, senza possibilità di rateizzazione ovvero di differimento.

Chi è tenuto ad effettuare il versamento degli acconti dei contributi INPS? Si tratta dei titolari di partita IVA che hanno conseguito un reddito superiore al minimale (15.953 euro sia per artigiani e commercianti che per gli iscritti alla gestione separata).

Il calcolo dovrà essere effettuato applicando le aliquote stabilite dall’INPS per artigiani e commercianti e per gli iscritti alla gestione separata al reddito d’impresa che eccede il minimale relativo all’anno precedente, nel limite del massimale stabilito per ciascuna gestione.

Nel caso in cui si presuma di chiudere il 2020 con un calo di reddito rispetto al periodo d’imposta precedente, è possibile calcolare i contributi INPS con metodo previsionale.

Rimandando alle indicazioni specifiche contenute nella circolare INPS del 1° luglio 2020, di seguito allegata, affrontiamo la questione relativa all’applicabilità o meno della proroga del secondo acconto al 30 aprile 2021.

Circolare INPS n. 79 del 1 luglio 2020
Gestioni speciali artigiani e commercianti e Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Compilazione del Quadro RR del modello “Redditi 2020-PF” e riscossione dei contributi dovuti a saldo 2019 e in acconto 2020

Proroga secondo acconto contributi INPS 2020, dubbi ancora da chiarire a pochi giorni dalla scadenza

Il termine per pagare il secondo acconto delle imposte sui redditi è stato prorogato prima dal decreto Agosto e poi dal decreto Ristori-bis, prevedendo requisiti d’accesso differenziati per i titolari di partita IVA.

Secondo quanto previsto dall’articolo 98 del decreto Agosto, i titolari di partita IVA che applicano gli ISA, inclusi i forfettari, possono versare il secondo o unico acconto delle imposte relative alla dichiarazione dei redditi 2020 entro il 30 aprile 2021, in caso di riduzione di fatturato o corrispettivi pari almeno al 33% nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il decreto Ristori bis ha svincolato dalla verifica del calo di fatturato le partite IVA nelle zone rosse, ma solo se esercenti attività individuate nei due elenchi di codici ATECO. I ristoranti accedono alla proroga anche se in zona arancione.

Come analizzato in apertura, sono molti i dubbi sulla possibilità di applicare la proroga anche al secondo acconto dei contributi INPS eccedenti il minimale. Per capirne i motivi, è bene partire da quanto previsto dal decreto Agosto.

Proroga secondo acconto 2020: l’articolo 98 del decreto legge n. 104/2020

L’articolo 98 del decreto n. 104/2020 stabilisce che:

“1. Per i soggetti che esercitano attivita’ economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilita’ fiscale e che dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore al limite stabilito, per ciascun indice, dal relativo decreto di approvazione del Ministro dell’economia e delle finanze e’ prorogato al 30 aprile 2021 il termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. La disposizione di cui al primo periodo si applica anche ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 giugno 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 giugno 2020, n. 162.

2. Le disposizioni di cui al comma 1, si applicano ai contribuenti che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33 per cento nel primo semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

3. Agli oneri derivanti dal presente articolo valutati in 2.200 milioni di euro per l’anno 2020, si provvede ai sensi dell’articolo 114.”

Dalla lettura letterale della norma, si evince che la proroga riguarda solo le imposte sui redditi e l’IRAP. Sembrerebbero esclusi i contributi INPS a percentuale.

Rispetto alla proroga del saldo e del primo acconto, la formulazione della disposizione normativa è molto più precisa.

Appare utile quindi riprendere quanto previsto dal DPCM del 27 giugno 2020, per evidenziare la diversa impostazione. In tal caso, sempre per i soggetti ISA, l’articolo 1 parla in maniera generica di “versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e dell’Irap”.

Secondo acconto contributi INPS: a favore della proroga il collegamento con la scadenza delle imposte sui redditi

Nonostante il caos normativo, a favore della proroga anche del secondo acconto dei contributi INPS c’è quanto previsto dal decreto legislativo n. 241 del 9 luglio 1997, che collega la scadenza per il versamento di saldo e acconto dei contributi INPS ai termini previsti per il versamento delle imposte emerse dalla dichiarazione dei redditi.

Una lettura estensiva, coerente con la normativa relativa ai versamenti delle imposte sui redditi e collegate, porterebbe dunque a ritenere che anche il secondo acconto dei contributi INPS, per le partite IVA in possesso dei requisiti richiesti, beneficia della proroga al 30 aprile 2021.

La coerenza non è però scontata, ed è a fronte di ciò che si auspica un celere intervento da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate per maggiori certezze. La scadenza è ormai dietro l’angolo.

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