Anche Carlo Calenda dopo Matteo Renzi boccia l’ipotesi di un governo PD assieme ai 5 Stelle: la strategia è spingere per un governo dei “populisti”?
Vuoi vedere che alla fine i più “responsabili” sono quelli del Movimento 5 Stelle e della Lega? In questa preview del teatrino delle trattative post voto che saranno necessarie per formare un nuovo governo, stiamo assistendo quasi a un ribaltamento dei ruoli.
Senza dubbio i risultati elettorali hanno responsabilizzato non poco Di Maio e Salvini, ma paradossalmente a far agitare il Presidente Mattarella sono state le prese di posizione di Renzi e Calenda, che vedono per il Partito Democratico un futuro solo all’opposizione.
Calenda si schiera con Renzi
Rimasto in panchina durante le elezioni del 4 marzo, Carlo Calenda si è scatenato appena si sono chiuse le urne. Dopo il Tweet dove annunciava un suo imminente tesseramento al PD, ne è arrivato a stretto giro un secondo dove si spiega che la sua esistenza all’interno del partito potrebbe essere molto breve in caso di governo con il Movimento 5 Stelle.
Non bisogna fare un altro partito ma lavorare per risollevare quello che c'è. Domani mi vado ad iscrivere al @pdnetwork. https://t.co/5Jem2aDZfO
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 6 marzo 2018
Se il PD si allea con il M5S il mio sarà il tesseramento più breve della storia dei partiti politici. https://t.co/JKAloycTFB
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 7 marzo 2018
Una posizione questa che fa il paio con quella di Matteo Renzi, che ha deciso di dimettersi solo dopo la formazione di un nuovo governo proprio per cercare di sabotare ogni tentativo di accordo tra i dem e i pentastellati.
Visti i risultati elettorali, al momento il Colle sarebbe invece proprio propenso a questa idea: il Movimento 5 Stelle ha il diritto di provare a formare un governo, nel caso però meglio affiancargli una forza più di garanzia come il Partito Democratico rispetto alla Lega.
Come per senso di “responsabilità” verso il paese nel 2013 il PD, all’epoca però non c’era Renzi bisogna dirlo, fu pronto ad accordarsi con il nemico di sempre Berlusconi, adesso dovrebbe venire a patti con gli odiati grillini.
Renzi però non ha nessuna intenzione di appoggiare un governo guidato da Di Maio, con Calenda sulla stessa lunghezza d’onda. Per loro il Partito Democratico deve stare all’opposizione, spingendo così Di Maio verso Salvini per la formazione del nuovo esecutivo.
Perché spingere per un governo M5S-Lega?
A questo punto è logico chiedersi perché in qualche modo tifare per la nascita di un governo Di Maio appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia. La risposta potrebbe essere soltanto una: vogliono farli governare per dimostrare la loro presunta incapacità.
Senza dubbio stare all’opposizione è molto più semplice che governare e, di questo, ne sa qualcosa la sindaca di Roma Virginia Raggi. Gli italiani hanno votato in massa 5 Stelle e Lega? Benissimo, allora vediamo cosa sanno fare.
In caso di un clamoroso flop, gli italiani allora non potrebbero far altro che tornare ad affidarsi alle più rassicuranti vecchie forze politiche, riabilitando partiti come il PD e Forza Italia che sono usciti con le ossa rotte dalle urne.
I rischi però per il Paese sarebbero molto alti e di questo il Presidente Mattarella ne è pienamente convinto. I Mercati potrebbero reagire molto male alla notizia di un governo dei “populisti”, stessa cosa per Bruxelles.
Anche se non è detto che l’Italia debba per forza cadere nel baratro di fronte a questa eventualità governativa, una vera forza responsabile dovrebbe mettere al primo posto il bene della nazione e non i calcoli politici.
Come sbagliò cinque anni fa il Movimento 5 Stelle a non appoggiare Bersani, adesso i dem non devono ripetere lo stesso errore. In Germania la Grosse Koalition è una prassi. Visto quello a cui ha portato la legge elettorale ideata dal PD, ora sarebbe una scelta più che oculata non lasciare il Paese in una sorta di pericoloso limbo.
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