Cessione del quinto: come si calcola la rata

Isabella Ciuca - Redazione Finance

21/04/2022

25/10/2022 - 12:10

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Come si calcola la rata della cessione del quinto dello stipendio e l’importo massimo sostenibile.

Cessione del quinto: come si calcola la rata

La cessione del quinto (dello stipendio o della pensione) è una tipologia di prestito non finalizzato tipicamente italiana che prevede il rimborso attraverso trattenute dirette sul proprio emolumento mensile. Poiché il pagamento avviene in rate mensili che devono essere pari al massimo ad un quinto del proprio stipendio (o pensione) la tipologia di prestito è nota come «cessione del quinto».

Questa forma di finanziamento è accessibile da parte di dipendenti pubblici e privati (di norma con contratto a tempo indeterminato e un’anzianità minima) e dai pensionati con età anagrafica inferiore o uguale a 85 anni.

Vediamo come si calcola la rata e l’ammontare totale che è possibile finanziare con questo strumento.

Come si calcola la cessione del quinto

Per ottenere l’importo finanziabile mediante la cessione del quinto bisogna partire dal calcolo della rata. In base allo stipendio netto (o alla pensione) si determina l’importo massimo sostenibile mensilmente per il pagamento, che potrà arrivare fino a 1/5 del proprio stipendio. Una volta definita la rata, questa verrà moltiplicata per la durata del prestito (che di solito è pari al massimo a 10 anni) per ottenere l’importo totale netto finanziabile.

Le rate, come anticipato, sono mensili e a tasso fisso. Il rimborso non viene effettuato dal debitore, bensì direttamente dal datore di lavoro nel caso dei dipendenti o dall’istituto previdenziale (Inps) nel caso dei pensionati. Ricordiamo che per i prestiti personali, invece, il rimborso deve essere eseguito personalmente dal richiedente mediante addebito in conto corrente oppure versamento periodico.

Nel caso dei dipendenti pubblici, inoltre, con una procedura simile a quella della cessione del quinto esiste la possibilità di aggiungere al prestito erogato anche il secondo quinto dello stipendio, delegando formalmente l’amministrazione o il datore di lavoro a tale scopo (in questo caso si parla di cessione del doppio quinto).

Ottenere un finanziamento mediante cessione del quinto non presenta particolari difficoltà. Bisogna infatti considerare che vi è la garanzia di pagamento, offerta dalla pensione o dallo stipendio stessi, che può rendere possibile accedere a questa tipologia di prestito anche i cosiddetti «cattivi pagatori» o a chi ha già altri prestiti in corso.

Per calcolare l’importo totale dovuto dal richiedente è importante considerare con attenzione il Taeg applicato, che può essere piuttosto elevato. Il Taeg (Tasso Annuo Effettivo Globale) tiene conto non solo del Tan (il Tasso Annuo Nominale) ma anche di tutti i costi accessori legati all’erogazione del prestito. Tra questi, è importante citare il premio dell’assicurazione obbligatoria che è necessario stipulare parallelamente alla cessione del quinto: l’assicurazione ha come beneficiario la finanziaria che eroga il prestito e la copre da decesso o perdita del posto di lavoro del debitore.

Nel caso del decesso si tratta di un’assicurazione sulla vita e non prevede alcun diritto di rivalsa nei confronti degli eredi. L’assicurazione che copre il rischio impiego interviene invece in caso di licenziamento e prevede la possibilità di rivalersi sul Tfr maturato e, se questo non fosse abbastanza capiente da coprire il debito residuo, è previsto il diritto di rivalsa sul debitore.

La rata sostenibile della cessione del quinto

La rata della cessione del quinto è sostenibile per definizione: va da sé che più alto sarà lo stipendio o la pensione, più alte saranno le rate e gli importi erogabili. La cessione del quinto è regolata da un apposito decreto legislativo (il numero 180 del 1950) che regola tassativamente la quota cedibile della retribuzione netta, senza prevedere spazio per valutazioni discrezionali degli istituti finanziari. La rata sostenibile viene calcolata a partire da un certificato di attestazione del reddito come ad esempio la busta paga. Analizzando tutte le voci che concorrono a formare la retribuzione, si otterrà per sottrazione il reddito netto, sul quale si calcolerà il «quinto», cioè l’importo mensile massimo trattenibile.

Esempio di calcolo di cessione del quinto

Calcolare la rata mensile per la cessione del quinto è piuttosto semplice. Poniamo ad esempio il caso di un dipendente privato che percepisce un netto mensile in busta paga pari a 1800 euro. Il netto in busta paga si trova sempre in fondo al cedolino, ma per il calcolo bisogna ricordarsi di escludere da esso tutte le componenti variabili come straordinari, rimborsi spese, benefit di varia natura, assegni familiari. Supponiamo inoltre che il dipendente abbia diritto a 13 mensilità.

In questo caso otterremo che lo stipendio netto annuale del dipendente sarà pari al numero delle mensilità moltiplicato per il reddito netto (13 mensilità x 1800 euro = 23.400 euro). A questo punto, si riporta il dato su base mensile, dividendo il totale ottenuto per 12 mesi (23.400 euro : 12 mesi = 1.950 euro). Infine, per ottenere la quota cedibile, si divide questo importo per 5 (1.950 euro: 5 = 390 euro). L’importo erogabile sarà pari alla quota mensile cedibile per il numero delle mensilità. L’importo totale dovuto dovrà invece essere maggiorato degli interessi.

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