Da un po’ i BTP sono entrati dal girone dei bond dell’area euro presi dall’assalto. Preoccupano ormai soprattutto questi Titoli di Stato.
Non solo i BTP italiani hanno fatto progressi inimmaginabili fino a tempi non troppo lontani, continuando a battere in termini di performance il trend degli altri Titoli di Stato dell’area euro.
La carta italiana si appresta ora a raggiungere anche una pietra miliare: smettere di essere quella che presenta i rendimenti più alti tra tutti quelli degli altri bond più importanti del blocco e, dunque, smettere di essere percepita come la più rischiosa.
Il fenomeno si è già verificato, sebbene per il tempo di qualche ora, portando subito diversi esperti del mercato dei debiti sovrani a parlare della possibilità che si stia aprendo una nuova era, che veda i BTP non più alla stregua dei paria tra i bond dell’Eurozona. Va ricordato infatti che, per quanto il governo Meloni indichi fieramente il progresso dello spread BTP-Bund - capitolato nei giorni scorsi anche sotto la soglia di 90 punti, dopo avere bucato qualche settimana prima quota 100 (con tanto di gaffe della premier Giorgia Meloni) e avere battuto già da un po’ il target di Giorgetti) - i BTP presentano tuttora rendimenti più alti anche rispetto ai Titoli di Stato della Grecia e rispetto a tutti gli altri bond delle economie x PIIGS. E questo non è certo un motivo di vanto, anzi, visto che ciò significa che i Titoli di Stato italiani vengono considerati ancora i più rischiosi, anche rispetto a quelli ellenici. [...]
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