BCE conferma: l’Italia batte la Francia. Ma occhio ai rendimenti

Laura Naka Antonelli

25 Settembre 2025 - 14:33

Nel Bollettino economico la BCE conferma la vittoria dei BTP italiani contro gli OAT francesi. Ma attenzione al segnale arrivato dai mercati. Focus sempre sullo spread.

BCE conferma: l’Italia batte la Francia. Ma occhio ai rendimenti

Anche la BCE di Christine Lagarde, che ha fatto i complimenti all’Italia appena qualche settimana fa, ha annunciato la vittoria sul mercato dei Titoli di Stato dell’area euro dei BTP VS gli OAT francesi, mettendo nero su bianco i numeri relativi ai rendimenti dei due bond sovrani.

Lo ha fatto oggi, giovedì 25 settembre 2025, attraverso la pubblicazione del Bollettino economico, in cui sono incise le riflessioni sul trend del PIL e dell’inflazione dell’Eurozona, e le recenti decisioni sui tassi appena annunciate dalla Banca centrale europea lo scorso 11 settembre 2025.

La BCE ha ricordato di fatto che, nell’ultimo meeting del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati mantenuti invariati, rispettivamente al 2,00, al 2,15 e al 2,40 per cento.

Il nulla di fatto è stato confermato per la seconda volta consecutiva, dopo il primo stop deciso alla fine di luglio.

Bollettino economico, la BCE certifica la vittoria dei BTP VS OAT, con spread Italia-Francia a zero

Nel Bollettino economico numero 6 del 2025, pubblicato oggi, la BCE di Lagarde si è focalizzata tra le altre cose e come fa di consueto anche sul trend dei Titoli di Stato dell’area euro, facendo notare come i BTP italiani abbiano performato meglio degli OAT francesi: fattore ormai assodato e rivendicato più volte dal governo Meloni, provocato dal caos istituzionale che è tornato ad abbattersi sulla Francia con la caduta dell’ennesimo governo (quello di Bayrou) e dal fatto che sui mercati i dubbi che Parigi riesca a risanare i suoi conti pubblici sono notevoli.

Così notevoli che lo spread BTP-OAT, ovvero OAT-Francia, che già aveva imboccato una traiettoria decisamente ribassista, si è azzerato.

Attenzione, però. La BCE ha lanciato un appello a tutti i governi, invitandoli a proseguire nella fase di riduzione dei debiti e dei deficit pubblici. Inoltre nella giornata di oggi, dal mercato dei Titoli di Stato italiani, è arrivata la notizia del rialzo dei rendimenti che è avvenuto in occasione dell’emissione dei BOT da parte del Tesoro.

Il punto della BCE sui Titoli di Stato dell’area euro

Partendo dai commenti contenuti nel Bollettino economico, la BCE ha presentato prima il quadro generale della situazione sottolineando che nel periodo preso in esame, ovvero quello compreso tra il 5 giugno e il 10 settembre 2025, (dunque periodo che non tiene in considerazione l’ultimo annuncio sui tassi dello scorso 11 settembre, “ i tassi a breve termine privi di rischio dell’area dell’euro sono aumentati , mentre i tassi privi di rischio a più lungo termine sono rimasti sostanzialmente invariati”.

Per la precisione, “al termine del periodo in esame il tasso di riferimento €STR si è collocato all’1,92 per cento, in seguito alle decisioni adottate dal Consiglio direttivo di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, nella riunione di giugno, e di mantenerli invariati in quella di luglio”.

Alla fine di questo periodo, ha riassunto la Banca centrale europea, “i rendimenti dei titoli di Stato a lungo termine erano più elevati e i differenziali rispetto ai tassi overnight index swap (OIS) privi di rischio si sono lievemente ampliati, sebbene con alcune differenze tra Paesi”.

Analizzando il trend in modo più puntuale, la Banca centrale europea ha poi messo in evidenza che “ il rendimento ponderato per il PIL dei titoli di Stato decennali dell’area dell’euro è cresciuto di 6 punti base, collocandosi intorno al 3,1 per cento”, mentre “ i differenziali di rendimento dei titoli di Stato rispetto ai tassi OIS privi di rischio si sono ampliati alla fine del periodo in esame, con un aumento dei differenziali aggregati di 6 punti base, in un quadro caratterizzato da una revisione dei prezzi a livello mondiale in parte causata da timori sulla sostenibilità dei conti pubblici nelle economie avanzate ”.

BCE calcola calo rendimenti BTP a fronte rialzo rendimenti OAT

Menzionato poi proprio il caso dell’Italia, in particolare dei suoi BTP, che hanno fatto meglio degli OAT francesi.

“In tale contesto, gli operatori di mercato hanno prestato maggiore attenzione agli sviluppi fiscali, soprattutto in Francia, dove l’annuncio di un voto di fiducia per l’inizio di settembre ha destato preoccupazioni circa i ritardi nel risanamento dei conti pubblici. I rendimenti dei titoli di Stato francesi sono aumentati di 20 punti base, raggiungendo il 3,5 per cento, circa, alla fine del periodo in esame. I rendimenti dei titoli di Stato italiani sono invece scesi di 6 punti base, rafforzando la tendenza di più lungo periodo verso una convergenza dei differenziali di rendimento dei titoli sovrani francesi e italiani”.

Nell’ammettere come l’attenzione di tutti gli investitori globali rimanga puntata sul reale impegno dei Paesi a far rientrare i loro livelli in generale massicci di debito e di deficit, la BCE non ha risparmiato tuttavia un monito rivolto a tutte le economie europee, che sono al lavoro, tra l’altro, per stilare le rispettive leggi di bilancio, ovvero le manovre finanziarie per il 2026.

I documenti programmatici di bilancio per il 2026, che i governi dell’UE sono tenuti a presentare entro il 15 ottobre 2025, dovrebbero sostenere l’attuazione dei piani di bilancio di medio termine, si legge nel bollettino economico della BCE, che ha tallonato poi i vari governi, ricordando la necessità che assicurino la sostenibilità delle finanze pubbliche in linea con il quadro della governance economica dell’UE”.

I governi sono stati invitati anche a “ dare priorità alle riforme strutturali e agli investimenti strategici essenziali volti a favorire la crescita”.

Rimarcato il bisogno che i Paesi dell’Eurozona si diano da fare per rispettare i parametri del deficit e del debito. “A livello dell’area dell’’uro, nei prossimi anni sarà necessario un risanamento delle finanze pubbliche, formulato in maniera favorevole alla crescita”.

Insomma, anche i governi che hanno optato per la disciplina fiscale, come l’Italia di Meloni rispetto alla Francia di Emmanuel Macron, devono tenere dritta la barra, senza cadere nella tentazione di fare qualche deviazione nella traiettoria del risanamento dei conti pubblici. D’altronde il contesto è delicato e oggi indicazioni non proprio confortanti sono arrivate dall’asta dei BOT che è stata emessa dal Tesoro.

Asta BOT Tesoro, rendimenti in crescita di 5 punti base oltre la soglia del 2%

Il MEF-Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti ha reso noto infatti di avere collocato nella giornata di oggi 6,5 miliardi di euro di BOT 6 mesi. In particolare, il Tesoro ha emsso 6,5 miliardi di euro del BOT con scadenza a 182 giorni, a fronte di una domanda di 9,41 miliardi, che ha assicurato un rapporto di copertura di 1,45. Buon risultato, visto che la domanda si è confermata solida.

Tuttavia, stando a quanto reso noto da Bankitalia, il rendimento medio ponderato dei BOT è salito, attestandosi al 2,044%, valore superiore di 5 punti base rispetto a quello dell’asta precedente analoga dello scorso 29 luglio. Oggi i Titoli di Stato dell’Eurozona sono sotto pressione, fattore che fa salire i rendimenti. Sul mercato secondario, i rendimenti dei BTP decennali avanzano al 3,59%, posizionandosi di nuovo allo stesso livello dei rendimenti degli OAT, e confermando di conseguenza l’azzeramento dello spread Italia-Francia. Per quanto riguarda lo spread BTP-Bund, il trend è di un rialzo di oltre l’1%, al di sopra della soglia di 86 punti base.

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