3 slot di titoli di Stato cedole al 2,35%, 2,70% e 3,00% e scadenza massima 2030

Stefano Vozza

9 Dicembre 2025 - 18:20

Tre alternative di investimento a medio termine sul reddito fisso con la garanzia dello Stato e interessi fissi ogni 6 mesi

3 slot di titoli di Stato cedole al 2,35%, 2,70% e 3,00% e scadenza massima 2030

Dopo il BOT a 12 mesi di mercoledì 10, che andrà a sostituire quello in scadenza a fine settimana, ecco le aste MEF dei bond a medio termine. Nello specifico si tratta di 3 slot di titoli di Stato cedole al 2,35%, 2,70% e 3,00% e scadenza massima 2030. Presentiamo pro e contro dei singoli titoli attesi in questa settimana.

Il BTP a 3 anni con cedola al 2,35%

L’obbligazione più corta delle tre è il 3 anni in corso di emissione e giunto alla sua 9° tranche. L’ISIN di riconoscimento sul MOT è IT0005660052, ha data emissione 15/07/2025 (giorni dietimi: 153) e scadenza al 15/01/2029 (anni residui: 3,1). L’offerta MEF è compresa tra 2,5 e 3 mld di €, e in 0,6 quello dell’asta supplementare.

L’interesse annuo lordo è del 2,35%, il 2,05625% al netto della ritenuta fiscale, con date di stacco al 15/01 e 15/07. Al momento il titolo prezza sotto cento, a 99,37, per un effettivo a scadenza del 2,58% (dati: Borsa Italiana). In soldoni il BTP consente di portare a casa un 8% lordo complessivo da qui al rimborso finale.

Il titolo di Stato a 3 anni in valuta estera

Consideriamo ora un’alternativa al BTP Tf 2,35% Gn29 ma con maggiore rischio dato dalla valuta di denominazione del prestito obbligazionario. Stiamo parlando del United Kingdom Fx 0.5% Jan29 Gbp in scadenza il 31/01/’29. Quasi stessa vita fruttifera del BTP 3 anni, stessa natura sovrana e struttura cedolare fissa e costante con periodicità semestrale. Diverge nei valori assoluti del coupon dato che paga solo lo 0,50% annuo, appena lo 0,21875% netto ogni 6 mesi.

A riscattarlo ci pensa lo yield al 3,79% per via degli attuali prezzi a 90,42, per un circa 11,9% lordo complessivo. In ultimo, infine, ecco lo scatto della possibile componente “jolly”, ossia il cross EUR/GBP a scadenza. Se a quella data la sterlina inglese (oggi è a 0,8725 sull’euro) si apprezzerà ad esempio del 3% sulla nostra divisa, si sommerà al guadagno precedente per un ritorno complessivo in area 15% in 3 anni e 50 giorni. Se invece dovesse deprezzarsi della stessa entità, allora l’investimento avrà reso a malapena il 5% lordo in 37,5 mesi. E così via per gli altri valori del cross €/£ a scadenza e/o data di rivendita anticipata del prodotto inglese.

Il BTP a 5 anni in origine e 4 di durata residua

Sempre nel 2029, ma al 1° ottobre, scade il BTP con ISIN IT0005611055 in offerta in questi giorni, un quinquennale in origine ma con 4 anni di via residua (3,81). Ha data emissione al 02/09/’24 (giorni dietimi: 75) e la forchetta di bond proposti dal Tesoro è racchiusa tra 0,75 e 1 mld di €, e in 0,2 all’asta supplementare.

La cedola nominale è del 3%, l’1,5% lordo semestrale, mentre l’effettivo a scadenza è al 2,69%. L’obbligazione prezza a 101,18, mentre i prezzi minimi e massimi annui sono stati a 99,28 e a 102,27. Insomma, un BTP “tranquillo” a medio termine con duration modificata a 3,52 e privo di chissà quali aspettative da qui alla fine. In futuro i prezzi è probabile proveranno a formare nuovi massimi di sempre ma difficilmente andranno davvero tanto oltre 102,27.

Dall’altro lato è legittimo porsi il dubbio se aderire all’offerta attuale e quindi agli yield di periodo o attendere possibili prezzi a sconto dal mercato. Al riguardo ricordiamo che gli yield sui 3 bond in offerta l’11 dicembre si sapranno a procedure d’asta concluse.

Il titolo a reddito fisso e pari durata ma con rischio sovrano

Tra le tante alternative di mercato, vediamo stavolta quanto rende un bond pari durata privo di rischio di cambio, sostituito però da quello emittente. Il riferimento è al Romania Tf 6,625% St29 Eur, con coupon più che doppio rispetto al BTP Tf3% Oct29 ma stacco annuo e non ogni 6 mesi. Sul mercato passa di mano sui 109,4, per un effettivo a scadenza del 3,94%. Ancora, i corsi attuali sono a ridosso dei massimi annui a 109,95, mentre i minimi sono stati a 102,81.
Visto che il quadro economico e politico dello Stato rumeno non sono mutati, c’è che la discesa degli yield è più legata alle attese di pace in Ucraina. In attesa possa arrivare quanto prima per macroscopiche ragione umanitarie, e in ultimo anche economiche, di fondo resta un bond con maggior rischio insito.

3 slot di titoli di Stato cedole al 2,35%, 2,70% e 3,00% e scadenza massima 2030

L’ultimo slot MEF in offerta riguarda il BTP con matricola ISIN IT0005654642 emesso lo scorso 1° giugno. Si tratta di un quinquennale in origine con data scadenza al 1° ottobre 2030, cedola al 2,70% e date stacco all’1/04 e 1/10 di ogni anno. Anche qui l’offerta MEF è racchiusa tra 0,75 e 1 mld di euro, e altri 0,2 all’asta supplementare. Il titolo già in circolo prezza sotto cento a 99,4, a beneficio dell’effettivo a scadenza passato al 2,85% (duration modificata a 4,4). A grandi linee è questo il ritorno atteso dal mercato per la tranche in rampa di lancio in settimana.

Per tutte e tre le tranches MEF di cui sopra ricordiamo che la prenotazione da parte del pubblico va fatta entro mercoledì 10 dicembre. Il giorno dopo ci saranno le procedure ordinarie tese all’assegnazione dei bond, e il 12/12 le rispettive aste supplementari. Per tutti, infine, la data di regolamento delle sottoscrizioni andate a buon fine è quella di lunedì 15.

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