Rinnovo Ccnl enti locali, i nuovi importi dello stipendio, arretrati e novità normative

Simone Micocci

4 Novembre 2025 - 12:07

Aumento di stipendio per 430 mila lavoratori grazie al rinnovo di contratto degli enti locali. Ecco cosa cambia sul piano economico e normativo.

Rinnovo Ccnl enti locali, i nuovi importi dello stipendio, arretrati e novità normative

Si sta per chiudere la tornata di rinnovi contrattuali del pubblico impiego relativa al triennio 2022-2024. Dopo i comparti Funzioni centrali, Difesa e Sicurezza e Sanità - per quest’ultimo l’accordo è stato raggiunto la scorsa settimana - arriva ora la firma sul testo che disciplina il contratto per gli enti locali.

Il nuovo accordo riguarda i lavoratori di Regioni, Comuni, Province, Città metropolitane e Camere di commercio, per un totale di circa 430 mila dipendenti. Oltre agli aumenti di stipendio, comprensivi degli arretrati relativi agli ultimi anni, introduce anche numerose novità sul piano normativo.

A questo punto manca solo il comparto Scuola per completare il quadro dei principali settori della Pubblica amministrazione, fermo restando che a breve dovrà prendere il via la contrattazione per il triennio 2025-2027, le cui risorse sono già state stanziate con la legge di Bilancio dello scorso anno.

Il rinnovo del contratto degli enti locali, accolto dal ministro Zangrillo come un “risultato importante”, riconosce concretamente “l’impegno dei lavoratori” e definisce in modo chiaro come cambiano gli stipendi e l’organizzazione del lavoro per chi opera nelle realtà territoriali.

Di quanto aumenta lo stipendio con il rinnovo del Ccnl enti locali

Andiamo subito ad approfondire quella che è la questione che più interessa ai lavoratori coinvolti nel rinnovo: l’aumento di stipendio.

Secondo quanto stabilito dall’accordo firmato il 3 novembre, l’incremento medio delle retribuzioni è pari a 136,76 euro lordi al mese per tredici mensilità, corrispondente a un aumento del 5,78% rispetto al precedente triennio. A questa cifra si aggiunge uno 0,22% destinato al trattamento accessorio, portando così l’aumento complessivo a circa 140 euro lordi mensili. Un aumento che oltre a determinare un miglioramento immediato della busta paga, ha effetti positivi anche sul calcolo di molti istituti retributivi grazie al parziale conglobamento dell’indennità di comparto nello stipendio tabellare.

Va sottolineato che si tratta di un importo medio (e lordo), visto che l’aumento effettivo varia in base alla categoria e al livello professionale. Ad esempio, gli impiegati amministrativi e il personale tecnico di categoria C vedranno una crescita compresa tra 120 e 135 euro lordi mensili, mentre per i funzionari e gli incaricati di Elevata Qualificazione l’incremento potrà superare i 150 euro, anche in virtù dell’innalzamento della retribuzione di posizione, che passa da 18.000 a 22.000 euro annui.

Per la Polizia Locale (qui gli stipendi attuali) l’impatto sarà ancora più rilevante, poiché il contratto introduce la possibilità di cumulare gli incentivi derivanti dai proventi del Codice della Strada con l’indennità di ordine pubblico.

A tutto ciò si aggiungono gli arretrati maturati per il triennio 2022-2024, che si tradurranno in una somma una tantum stimata in circa 4.000 euro lordi per i lavoratori di categoria C e fino a 4.700 euro per i funzionari con incarico di Elevata Qualificazione.

Le novità normative

Ma non ci sono solo gli aumenti di stipendio. Con il nuovo contratto, infatti, vengono introdotte anche numerose novità che incidono in modo significativo sulle modalità e sull’organizzazione del lavoro. Tra le principali innovazioni figura la possibilità, introdotta in via sperimentale e su base volontaria, di articolare l’orario settimanale di 36 ore su 4 giorni, una sorta di settimana corta quindi, con l’obiettivo di favorire un migliore equilibrio tra vita professionale e personale.

Un’altra novità di rilievo riguarda il riconoscimento del buono pasto anche per chi svolge la propria attività in modalità agile, estendendo così ai lavoratori da remoto un diritto finora limitato al lavoro in presenza. Viene inoltre ampliata la tutela per i dipendenti che si trovano in condizioni di particolare necessità, ai quali potrà essere concesso un numero maggiore di giornate in smart working rispetto agli altri colleghi.

Sul piano delle relazioni sindacali, per la prima volta è previsto che l’informativa relativa al piano triennale dei fabbisogni di personale sia seguita da un incontro di approfondimento con le organizzazioni sindacali. L’Organismo paritetico per l’innovazione viene potenziato, con l’obbligo di riunirsi almeno due volte l’anno e con l’estensione delle sue competenze ai temi della transizione ecologica e digitale, dell’intelligenza artificiale e dello stress lavoro-correlato.

Vengono poi rafforzate le tutele sociali e sanitarie. L’ente, ad esempio, dovrà farsi carico di ogni spesa legale per la difesa dei dipendenti vittime di aggressioni da parte di terzi, mentre si ampliano le casistiche di terapie salvavita escluse dal computo del periodo di comporto, garantendo così la piena retribuzione anche in caso di assenze per visite specialistiche o trattamenti medici. Il contratto introduce infine una disciplina più favorevole in materia di welfare aziendale, promuovendo iniziative di mobilità sostenibile e nuove misure a sostegno del benessere lavorativo.

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