Quali saranno le professioni del futuro secondo l’intelligenza artificiale?

Ilena D’Errico

27 Ottobre 2025 - 19:58

L’intelligenza artificiale crea e sostituisce lavori, ma consiglia anche le professioni del futuro. Ecco quali sono le carriere più promettenti.

Quali saranno le professioni del futuro secondo l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale sta promuovendo un importante cambiamento nel mondo del lavoro, una nuova, enorme, rivoluzione tecnologica che si appresta a cambiare per sempre la vita umana. Come da sempre accaduto per effetto del progresso scientifico e tecnologico, gli esseri umani non saranno più indispensabili per molte mansioni, diventando però ancora più preziosi per quelle che l’IA non può sostituire. Nonostante ciò, l’espansione dell’intelligenza artificiale nel lavoro spaventa molto di più di quanto non sia accaduto negli anni passati con precedenti invenzioni. Questo accade perché l’intelligenza artificiale ha, o comunque potrebbe avere ben presto, qualcosa che nessun altro strumento ha finora potuto simulare: il pensiero e il ragionamento.

Così, per quanto l’intelligenza artificiale possa aiutare l’essere umano a liberarsi dei compiti ripetitivi, analitici, automatizzati e pesanti, se ne teme l’impatto per i lavoratori. Bisogna però tenere conto di tutte le caratteristiche prettamente umane che neanche l’intelligenza artificiale può sostituire. Di conseguenza, la componente personale sarà sempre indispensabile e anzi alcune risorse diventeranno ancora più preziose in quest’ottica. La stessa intelligenza artificiale individua tra le professioni del futuro quelle che maggiormente consentono alle persone di esprimere la propria identità e individualità unica. Accanto all’importanza granitica di alcuni ruoli tecnici, assisteremo a un cambiamento lavorativo e sociale non indifferente, un autentico ribaltamento delle carte. La maggior parte dei lavori che appaiono più appetibili per gli anni a venire non riguarda affatto professioni tra le più pagate (o talvolta anche stimate).

Le professioni del futuro secondo l’IA

Non importa quanto avanzerà l’intelligenza artificiale e quali gloriosi traguardi raggiungerà la tecnologia, non potrà mai sostituire il calore umano, l’empatia autentica, la creatività nel senso più autentico del termine. Ecco perché anche in molte professioni dove l’intelligenza artificiale può estendersi i professionisti umani resteranno una componente essenziale. In alcuni casi, specialmente guardando al lungo termine, la speranza deve essere risposta nella preferenza umana.

In certe situazione si cercano empatia e accoglimento di un altro essere umano, un sostegno che nessuna macchina può dare, per quanto efficacemente lo possa imitare. In altri casi, invece, siamo sicuramente di fronte a lavori insostituibili perché le componenti emotive sono predominanti. Tra questi ci sono sicuramente tutte le professioni di cura, da intendersi in modo piuttosto ampio. Psicologi, mentori, guide spirituali e terapisti non possono sicuramente essere sostituiti dai robot, non importa quanto sofisticati. Lo stesso vale per gli insegnanti, gli educatori, gli assistenti sociali, gli avvocati, i medici e gli infermieri.

Abbiamo poi le professioni creative, gli artisti, che potranno beneficiare dell’IA nello svolgimento pratico, ma diventeranno sempre più unici e apprezzati. Nella lista di professioni future che non solo sopravviveranno all’intelligenza artificiale ma emergeranno ulteriormente ci sono anche diversi lavori manuali che richiedono, per un motivo o per l’altro, il tocco dell’uomo. Si pensi a cuochi e giardinieri, per esempio. Un’altra categoria indistruttibile è quella di politici e diplomatici, insieme a tutte quelle professioni che richiedono valutazioni etiche e morali, capacità di leadership e di ispirazione. L’intelligenza artificiale non può pareggiare la sensibilità e il problem solving dell’uomo, nemmeno nelle prospettive più futuristiche.

L’IA ci renderà più umani?

A ben vedere, questo tipo di ipotesi sulle professioni del futuro ci restituisce un’idea piuttosto romantica della nuova era digitale. Se sapientemente sfruttata l’IA potrebbe infatti consentire agli esseri umani di concentrarsi sulla riflessione, sulla creatività, sull’espressione individuale e su tutti quei campi che sono aperti alla mente e alla mente soltanto. È una speranza da preservare, senza perdere però di vista anche i possibili risvolti negativi. Ci troveremo infatti dinanzi a svariate professioni sostituibili, con macchine capaci di svolgere prestazioni di qualità pari (o quasi) in modo più veloce ed economico, con un possibile impatto devastante sui lavoratori se non saranno preparati adeguatamente.

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