Il rally di Wall Street dopo Trump pare essere già finito. Ecco i 5 motivi alla base della brusca frenata subita dall’azionario USA dopo aver toccato i massimi storici.
Wall Street: il rally dell’azionario verificatosi dall’elezione di Trump pare essersi esaurito, almeno per il momento, e in molti hanno tentato di fornire una spiegazione a questa battuta d’arresto subita dagli indici americani.
Una volta eletto presidente degli Stati Uniti, Trump ha promesso di rendere l’America di nuovo grande e tali sue promesse hanno spinto in rialzo l’intera Wall Street che è arrivata prima a toccare e poi a superare i suoi massimi storici. Trump è un miliardario di successo che ha costruito attorno a sé un impero di denaro. La sua fama e la sua fortuna hanno spinto molti americani a credere nelle sue potenzialità, soprattutto dal punto di vista economico-finanziario, e anche Wall Street si è dimostrata fortemente ottimista nei confronti del nuovo presidente.
L’euforia sembra ad oggi aver lasciato spazio alle preoccupazioni. Wall Street si è ritirata dai suoi massimi e il cosiddetto Trump-rally pare aver incontrato numerosi ostacoli sul suo cammino. Sono 5, in realtà, i motivi alla base di questa battuta d’arresto dell’azionario statunitense e spaziano dall’Obamacare fino ai problemi dell’Unione Europea.
Wall Street, Trump-rally già finito? 5 motivi
Molti analisti non sembrano propensi a formulare delle previsioni rialziste nei confronti di Wall Street. L’andamento di breve periodo dell’azionario USA mostra infatti un trend ribassista che tenta di farsi strada. I motivi alla base della battuta d’arresto di Wall Street sono molteplici, secondo gli analisti, e la loro fusione potrebbe portare ad ulteriori frenate dell’azionario USA.
1) L’Obamacare e le conseguenze su Wall Street
Donald Trump si è scagliato ripetutamente contro l’Obamacare, ossia la riforma sanitaria tanto voluta da Obama. I piani relativi alla sua sostituzione non sono ancora andati a buon fine e se da una parte molti repubblicani sono ancora convinti che abbandonarla sia un bene, altri membri del partito di Trump non sembrano soddisfatti del nuovo progetto di riforma sanitaria. Il testo, a dire di molti, è piuttosto lacunoso e pone per l’amministrazione un grande problema: quello di continuare a beneficiare degli aspetti positivi dell’Obamacare senza però doverne pagare i costi.
Secondo la CBO, la nuova riforma sanitaria di Trump farà salire il numero dei non assicurati a 24 milioni nel 2024, cosa che andrà inevitabilmente a ripercuotersi sull’intero settore sanitario. La sostituzione della riforma sanitaria di Obama sta diventando un enorme problema per l’amministrazione Trump che non ha mancato di evidenziare voci contrastanti al proprio interno. A tutto ciò Wall Street non reagirà di certo con un nuovo rally, secondo gli analisti.
2) Il gradimento e la credibilità di Trump
Alcuni recenti sondaggi hanno mostrato come l’indice di gradimento nei confronti del presidente Trump sia sceso al 37%, ossia ai minimi storici. La maggior parte degli americani è ora sfiduciata e molti, compresa Wall Street, non sono più convinti che Trump renderà l’America “Great Again”. Il supporto popolare è un elemento di fondamentale importanza nella vita di un governo: un minor appoggio al presidente Trump potrebbe rendere più difficile l’approvazione delle leggi da parte del Congresso.
Il rally di Wall Street non è stato determinato solo dalle promesse riforme di Trump, ma ha trovato fondamento anche e soprattutto nella credibilità politica del presidente. Secondo molti analisti, quella stessa credibilità che ha portato gli indici di Wall Street ai massimi storici ora è scemata, soprattutto dopo che il presidente ha accusato senza prove Obama di aver ordinato intercettazioni telefoniche nella Trump Tower. Le affermazioni sono state smentite dal direttore dell’FBI, James Comey, e la faccenda si è andata a ripercuotere sulla già citata credibilità del presidente Trump.
3) La crescita economica
La Fed di Atlanta ha fornito, fino ad oggi, le previsioni di crescita economica più accurate di chiunque altro. Le sue stime sul Pil del 1° trimestre 2017 parlano di una crescita dello 0,9%: un avanzamento di gran lunga inferiore rispetto al +2,5% previsto in precedenza. Di fronte ad una tale battuta d’arresto del Pil Wall Street sarà in grado di continuare il rally?
La produzione industriale statunitense ha registrato una crescita nulla a febbraio 2017. Nell’ultimo trimestre del 2016 il Pil è cresciuto dell’1,9% e ha deluso le attese degli analisti. Tutto ciò rende le previsioni della Fed di Atlanta ancora più credibili. Il crollo del prezzo del petrolio ha esacerbato le stime di crescita sul Pil americano e numerose società petrolifere hanno iniziato a fronteggiare problemi di indebitamento. Secondo diversi economisti, fund manager e strategist, le tariffe sull’importazione promesse da Trump andranno a ripercuotersi negativamente sul Pil statunitense e anche sugli indici di Wall Street.
4) Il pericolo bancarotta
A pesare sulle previsioni relative all’andamento di Wall Street c’è anche il pericolo bancarotta. Nel solo anno finanziario 2016 si sono registrate negli Stati Uniti 37.771 bancarotte commerciali, un +26% che è destinato ad aumentare ancora nell’anno finanziario 2017. Tutto ciò andrà inevitabilmente a ripercuotersi sia sul Pil che sugli indici di Wall Street.
5) L’Unione Europea
Secondo alcuni analisti, anche l’UE sta pesando sulle previsioni relative al futuro andamento di Wall Street. Gli esperti hanno citato in primo luogo il Regno Unito, pronto ad avviare le trattative sulla Brexit il 29 marzo. In focus anche le elezioni in Francia e il rischio di vittoria della temuta Marine Le Pen, oltre ovviamente ai problemi del sistema bancario italiano e a quelli del debito greco. La crisi in Europa potrebbe affossare la crescita economica globale nell’anno finanziario 2017 con ovvie conseguenze sulla stessa crescita statunitense e sull’andamento dell’azionario USA. Ecco, secondo gli analisti, quali sono i motivi che stanno frenando Wall Street e che non permetteranno agli indici di registrare nuovi massimi storici.
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