Nella stesura della tesi universitaria, gli studenti spesso sono indecisi se fare una tesi compilativa o sperimentale. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Arrivati al traguardo dell’università, la tesi di laurea è spesso vista come l’ultima grande sfida prima del mondo del lavoro o della specializzazione. Un’esperienza che può sembrare complessa, ma che rappresenta anche un’occasione preziosa per mettere in campo ciò che si è appreso negli anni - e farlo finalmente con un tocco personale.
Ma da dove partire? Una delle prime scelte da affrontare riguarda la tipologia di tesi: compilativa o sperimentale? Non è solo una questione di preferenze, ma di obiettivi, tempistiche e prospettive future. Ad esempio, secondo l’AlmaLaurea 2024:
gli studenti che optano per una tesi sperimentale impiegano in media due mesi in più per concludere il proprio percorso rispetto a chi sceglie una compilativa, ma spesso ottengono risultati più apprezzati nel mondo accademico e professionale.
Capire quale strada prendere è fondamentale per evitare blocchi o frustrazioni durante la scrittura. La chiave è farsi una semplice domanda: che differenza c’è tra tesi compilativa e sperimentale, e quale fa davvero al caso tuo? In questa guida scoprirai tutto quello che ti serve sapere per fare una scelta consapevole e iniziare la tua tesi con il piede giusto.
Tesi di laurea compilativa e sperimentale: significato e definizione
La stesura della tesi di laurea è un momento talmente delicato per gli studenti e una fase comunque complessa che lo stesso scrittore Umberto Eco decise di scriverci un saggio: Come si fa una tesi di laurea (1977). La scelta della tipologia di tesi è talmente importante che trova spazio anche nel saggio di Eco, dove l’autore fin da subito specifica le differenze tra i due elaborati. Prima di capire quale convenga scegliere per il proprio percorso è importante capire le differenze fondamentali.
- La tesi compilativa è detta anche tesi teorica. Per questa tipologia è prevista un’intensa fase di ricerca e approfondimento delle fonti, a cui seguirà una rielaborazione e una sintesi chiara e logica, oltre che personale, dello studente. Quindi una tesi compilativa consiste sostanzialmente nella disamina degli studi condotti, mettendo insieme una bibliografia che segua un filo logico. Questa tipologia risulta essere la migliore per una tesi triennale.
- La tesi sperimentale o di ricerca richiede un importante lavoro di studio con la finalità di fornire un nuovo punto di vista o dare risalto ad alcuni aspetti originali e innovativi. Generalmente, per la redazione di una tesi di ricerca si analizza un caso o un problema esistente offrendo una risoluzione personale. Anche in questo caso ci sarà un’importante analisi compilativa delle fonti, a cui poi seguirà lo studio sul campo con specifici strumenti di ricerca. Importante quindi in questo caso non solo la rielaborazione, ma la ricerca e l’argomentazione. La tesi di ricerca risulta essere la più indicata per una tesi magistrale.
Viste le differenze basilari, non bisogna escludere la possibilità di svolgere una tesi compilativa in magistrale o una tesi di ricerca in magistrale. Oltre alla metodologia con la quale si vuole affrontare il proprio argomento, bisogna prendere in considerazione le proprie esigenze e altri aspetti in cui differiscono le due tesi.
Le differenze tra tesi compilativa e tesi sperimentale
Come detto, la scelta tra tesi sperimentale e compilativa richiede diverse valutazioni che variano da laureando a laureando. Tra queste, sicuramente, troviamo il tempo necessario, il punteggio e i relativi sbocchi post-laurea.
Tesi compilativa o sperimentale: quanto tempo ci vuole?
È importante prima di proporre al proprio relatore la tipologia di tesi da elaborare, capire quanto si è disposti a lavorare sul progetto e per quanto tempo. Infatti, la tesi compilativa e la tesi sperimentale oltre a essere differenti per metodologia, queste differiscono per il tempo richiesto in una elaborazione. È risaputo che la tesi compilativa richieda meno tempo rispetto a quella sperimentale.
- La tesi compilativa, pur prevedendo un’analisi approfondita delle fonti, solitamente richiede un periodo di tempo compreso tra i 3-6 mesi.
- La tesi sperimentale, oltre all’analisi delle fonti richiede una ricerca sul campo, per cui i tempi potrebbero allungarsi. Infatti, l’elaborazione di una tesi di ricerca richiede solitamente un periodo compreso tra i 6-12 mesi.
Perciò importante conoscere le proprie tempistiche, se si desidera laurearsi entro la prossima sessione sarà meglio optare per una tesi compilativa. Importante poi cercare di non fare i furbetti, copiando la tesi.
Cambia il punteggio in base alla scelta della tesi?
Anche il voto finale della laurea può avere il proprio peso nel decidere per quale tese optare, se compilativa o sperimentale. Abbiamo già spiegato come calcolare il voto di laurea, ma è importante sapere che la tesi compilativa e sperimentale differiscono anche nel punteggio.
Purtroppo, non è possibile dare una risposta univoca su come e di quanto vari il punteggio, in quanto i punti assegnati alle tesi cambiano di ateneo in ateneo. In linea di massima però si può affermare con certezza che il punteggio di una tesi sperimentale è superiore a quello assegnato a una tesi compilativa, questo perché la prima richiede sforzi oggettivi che talvolta la Commissione decide di premiare.
Gli sbocchi lavorativi delle tesi compilativa e sperimentale
Nella scelta tra tesi sperimentale e tesi compilativa potrebbe essere utile valutare anche i propri progetti futuri, guardare al post-laurea.
Infatti, se il proprio obiettivo è quello di laurearsi il più velocemente possibile per iniziare subito la ricerca di un lavoro, sarà meglio optare per una tesi compilativa. Viceversa, la tesi sperimentale è una scelta saggia se si desidera proseguire gli studi con un master o con un dottorato di ricerca.
Dopo aver appreso le più importanti differenze tra tesi compilativa e tesi sperimentale, non resta che trovare il proprio relatore, se non lo si ha ancora trovato, e richiedere la tesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA