Riposo compensativo infermieri: risarcimento o ferie sono un diritto

Vittorio Proietti

20 Giugno 2017 - 15:50

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Il riposo compensativo dà diritto a ferie retribuite come straordinari, ma anche ad un risarcimento in caso di mancata erogazione.

Riposo compensativo infermieri: risarcimento o ferie sono un diritto

L’infermiere che è reperibile nei giorni festivi ha diritto al riposo compensativo anche in mancanza di chiamata effettiva. Qualora il SSN o la struttura ospedaliera non concedesse le ferie, il professionista sanitario avrebbe allora diritto ad un risarcimento.

La Sentenza di Cassazione 14770/2017 stabilisce che la mancata fruizione del riposo per volontaria reperibilità nei giorni festivi arreca un vero e proprio danno al lavoratore, che non ha tempo di recuperare e di riposarsi.

Il negato riposo compensativo si traduce in un danno non patrimoniale, ma gli effetti sulla PA ed il SSN invece lo sono, in quanto il risarcimento non può essere negato. La Costituzione stessa sancisce il diritto al riposo settimanale, per questo motivo le ferie compensative non possono essere negate.

Vediamo di chiarire l’istituto del riposo compensativo per infermieri, medici e OSS, cercando di annotare con precisione ciò che prevede la normativa.

Cos’è il riposo compensativo: la normativa su ferie e risarcimento

Il riposo compensativo è l’istituto che permette ai lavoratori come infermieri, medici e OSS di richiedere delle ferie, oppure un risarcimento in caso di impossibilità di erogazione, in cambio della reperibilità lavorativa nei giorni festivi.

La Costituzione Italiana all’Art. 32 sancisce che ogni lavoratore ha diritto alle ferie annuali retribuite e al riposo settimanale, per questo motivo non possono essere negati i giorni di riposo.

Malgrado vi siano casi in cui infermieri, OSS e medici siano costretti a doppi turni, il datore di lavoro deve tutelare il diritto alle ferie.

Il riposo compensativo secondo la Corte di Cassazione (pronunce in Sentenza 5710/2009 e 12328/2009) è l’equivalente di una giornata lavorativa, per questo motivo esso diventa riposo in quanto compensa ore di lavoro già fatte. Da ciò ne deriva che il riposo compensativo sia cumulabile con altri riposi, in quanto l’istituto va incontro alle esigenze del lavoratore.

Il caso delledoppie notti assegnate agli infermieri di Ascoli Piceno è però esemplare di come spesso i diritti dei lavoratori vengano violati dalla stessa PA in nome dei propri interessi, anche contrariamente alla Legge.

La Sentenza di Cassazione sul riposo compensativo

Il riposo compensativo per infermieri, OSS e medici è un diritto del lavoratore, sancito tra l’altro da tutti i CCNL del Comparto Sanità. La pronta disponibilità anche in giorni festivi fa sì che venga riconosciuto il diritto alle ferie, nonché un risarcimento per il danno subito dalla mancata fruizione del riposo.

I medici, gli infermieri e gli OSS non possono godere solo della retribuzione più alta per aver prestato lavoro in servizio di pronta disponibilità, che per la Cassazione è comunque lavoro straordinario, ma devono anche poter godere del riposo garantito dalla Costituzione.

La Direttiva Europea 88/2003, infine, è altra fonte autorevolissima della necessità di riposo per i lavoratori del SSN o degli ospedali privati, la Sentenza 14770/2017 non fa che riportare l’ordine nei diritti di medici, infermieri e OSS.

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