Rientro a scuola: banchi in ritardo. Inizio lezioni a rischio il 14 settembre?

Teresa Maddonni

7 Settembre 2020 - 10:03

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Rientro a scuola: i nuovi banchi sono in ritardo e anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella mostra preoccupazione in merito. L’inizio delle lezioni il prossimo 14 settembre è a rischio?

Rientro a scuola: banchi in ritardo. Inizio lezioni a rischio il 14 settembre?

Rientro a scuola: i nuovi banchi sono in ritardo per l’inizio delle lezioni previsto in molte regioni per il 14 settembre tanto che c’è da chiedersi se questo possa considerarsi in qualche modo a rischio.

Parliamo chiaramente dei nuovi banchi monoposto e sedute innovative per l’acquisto dei quali il Commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha indetto un bando di gara europeo ora concluso.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera a guardare con ansia il rientro a scuola e in particolare il ritardo dei nuovi banchi a una settimana dall’inizio delle lezioni è proprio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Intanto alcune Regioni hanno già posticipato di dieci giorni il rientro a scuola, anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni. Altre, come la Campania, stanno ancora decidendo.

In merito proprio al rientro a scuola, tema caldo di queste settimane, era prevista per la giornata odierna una conferenza stampa del presidente del Consiglio Conte con i ministri Roberto Speranza, Lucia Azzolina, Francesco Boccia e Paola De Micheli, ma è stata rinviata ad altra data. Intanto la preoccupazione riguarda i nuovi banchi in ritardo e i presunti futuri contagi.

Rientro a scuola: nuovi banchi in ritardo

Il rientro a scuola in molte regioni avverrà il 14 settembre, ma molti sono ancora i nodi da sciogliere quali i nuovi banchi che arriveranno in ritardo. Saranno infatti consegnanti entro ottobre e alcune ditte pare abbiano già comunicato di non riuscire a far arrivare i nuovi banchi prima di novembre.

Una situazione questa che sembra preoccupare il presidente Mattarella che il prossimo 14 settembre sarà con la ministra dell’Istruzione Azzolina a Vo’, uno dei primi paesi che insieme a Codogno ha vissuto l’incubo COVID-19 in Italia, dove le lezioni riprendono nella mattina di oggi 7 settembre.

A rispondere sul ritardo dei banchi per l’inizio delle lezioni è la stessa viceministra dell’Istruzione Anna Ascani in un’intervista al Corriere della Sera. Un po’ ovunque i presidi, per il ritardo dei banchi, le cattedre vuote e la nuova difficile gestione, chiedono che venga posticipato l’inizio delle lezioni, ma la vice di Azzolina assicura che si sta provvedendo a risolvere e che per i dubbi il ministero ha messo a disposizione un help desk.

Sui nuovi banchi in ritardo Ascani ha garantito che per le scuole che riaprono già oggi a Bolzano sono arrivati.

“Sapevamo che un Paese che produce 200 mila banchi all’anno non può produrne 2 milioni e mezzo in un mese. Avevamo dato 331 milioni alle scuole anche per gli arredi. Poi i presidi ci hanno segnalato l’impossibilità di trovare i banchi e a quel punto abbiamo deciso di centralizzare la gara.”

Dunque sembra che nonostante i banchi in ritardo per il rientro a scuola le lezioni non sono a rischio e una soluzione si troverà.

Rientro a scuola: il rischio contagi

Ciò che preoccupa maggiormente in merito al rientro a scuola è anche il rischio contagi da COVID-19 dal momento che gli istituti potrebbero diventare anche dei focolai. Basti pensare che solo in Francia numerose scuole hanno chiuso. La ministra Azzolina, è intervenuta in merito invitando famiglie e ragazzi alla prudenza e raccomandando per il rientro a scuola di scaricare la app Immuni.

“La scuola non è un luogo fatato e il rischio zero non esiste. Abbiamo lavorato tanto per minimizzare i rischi. E a scuola chiederemo un sacrificio a tutti, studenti e personale, per seguire regole e comportamenti.”

Ha dichiarato la ministra che ha concluso:

“Per avere sicurezza dentro le nostre scuole servirà la stessa responsabilità anche fuori.”

Intanto un accordo sui trasporti in vista del rientro a scuola è stato trovato, come anche nel nuovo decreto del governo sono previsti congedi straordinari per genitori con figli in quarantena e smart working. Resta il nodo non solo dei banchi in ritardo, ma dei supplenti dopo gli errori nelle graduatorie per le supplenze.

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