Gli statali senza green pass potranno restare in smart working? Per la Pubblica Amministrazione cambiano le regole del lavoro agile, ma non tutti avranno la precedenza.
Pubblica Amministrazione: sarà previsto lo smart working per gli statali senza green pass?
Il governo si prepara a introdurre l’obbligo di green pass per i dipendenti pubblici con un nuovo decreto atteso oggi in CdM e allo stesso tempo il ministro per la PA Renato Brunetta spinge perché la maggior parte degli statali lavori in presenza.
Il governo infatti, tramite Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), sta lavorando al rinnovo del contratto degli statali in cui viene disciplinato anche lo smart working per la Pubblica Amministrazione dando la priorità a determinate categorie. Ecco cosa accade agli statali senza green pass.
Pubblica Amministrazione: niente smart working per gli statali senza green pass
Gli statali senza green pass non avranno una corsia preferenziale per accedere allo smart working. L’obbligo di green pass per dipendenti pubblici, ma anche per tutti i lavoratori privati, che verrà introdotto con il nuovo decreto del governo, vuole incentivare tutti i lavoratori che non lo hanno fatto a vaccinarsi.
Le somministrazioni infatti sono diminuite nel mese di settembre e Draghi vuole accelerare nella campagna vaccinale facendo sì che la nuova norma sia operativa già da metà ottobre.
Gli statali senza green pass quindi, stando alle prime anticipazioni sulle nuove regole per il lavoro agile, non avranno priorità sullo smart working, anzi il lavoro in presenza dovrà essere assicurato.
Come per la scuola quindigli statali senza green pass non potranno lavorare in presenza; il mancato possesso del green pass nella Pubblica Amministrazione potrebbe essere considerato assenza ingiustificata e quindi gli stessi potrebbero essere sospesi e con loro lo stipendio. Per insegnanti e personale ATA la sospensione scatta dal quinto giorno di assenza ingiustificata per mancato possesso del green pass.
Secondo la bozza del rinnovo del contratto degli statali infatti la precedenza sullo smart working dovrebbero averla:
- disabili;
- dipendenti che assistono disabili;
- dipendenti pubblici genitori di figli di età inferiore ai 3 anni.
Non gli statali quindi che se vorranno lavorare dovranno munirsi di green pass, laddove lo smart working potrà essere solo una parte marginale, anche se non alle condizioni pre-Covid, del lavoro nella Pubblica Amministrazione.
Il green pass, lo ricordiamo, si può ottenere:
- a 15 giorni dalla prima dose di vaccino e fino alla data del richiamo. Dopo la seconda dose e per i successivi 9 mesi anche se è arrivato il via libera per l’estensione della validità a 12 mesi;
- con tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti;
- se si è guariti dal Covid entro i 6 mesi precedenti.
Pubblica Amministrazione: smart working statali con accordo individuale
Nella Pubblica Amministrazione lo smart working tornerà all’accordo individuale, quindi all’impostazione pre-Covid. Si tornerà, come anticipa Il Sole 24 Ore, alla gestione ordinaria dello smart working.
Lo smart working infatti dovrà tornare una modalità di lavoro marginale preferendo il lavoro in presenza. La percentuale sarà quella del 15% anche da adottare all’interno dei POLA, Piani organizzativi del lavoro agile.
In particolare lo smart working potrà essere concesso, sulla base di un accordo individuale tra le parti, anche a tempo indeterminato con la possibilità di rescindere dallo stesso senza preavviso per giustificato motivo. Sarà il CCNL a definire le regole dell’accordo individuale.
A definire le prime linee guida infatti, come abbiamo anticipato, che saranno poi allargate a tutta la PA, è la bozza del contratto delle Funzioni centrali elaborato dall’Aran e in merito al quale è già stata avviata la discussione con i sindacati.
Nell’intesa individuale, che richiama il CCNL, dovrà essere definito il tempo per lo smart working degli statali e per la presenza, ma anche le varie fasce in cui, durante il lavoro agile il dipendente dovrà essere reperibile od operativo, garantendo il diritto alla disconnessione.
Per chi è senza green pass quindi lo smart working potrà essere inserito, ma sempre nei limiti previsti per la Pubblica Amministrazione, laddove le singole amministrazioni dovranno decidere come gestire il 15% stabilito.
Per le conferme è necessario attendere i prossimi incontri tra Aran e sindacati programmati per la seconda parte del mese di settembre.
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