Il prezzo del petrolio WTI raggiunge i minimi di 4 settimane: continua a pesare la forza del dollaro USA. Investitori in attesa dei dati sulle giacenze invendute negli Stati Uniti.
Il prezzo del petrolio greggio è sceso al minimo di un mese mercoledì, con gli investitori che continuano ad osservare attentamente la direzione della nuova forza del dollaro in attesa dei dati settimanali sulle giacenze statunitensi di petrolio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a luglio ha colpito il livello minimo intraday di 57,45 dollari al barile, il più debole dal 29 aprile, scambiato poco prima a 57,83, in calo di 20 centesimi, o dello 0,36%.
L’indice del dollaro, che misura la forza del biglietto verde contro un paniere ponderato di sei valute principali, è salito dello 0,05% a 97,44. L’indice oscilla in un range compreso tra 97.01 e 97.87, il massimo del 23 aprile.
I prezzi del petrolio denominati in dollari tendono a scendere quando il dollaro sale, in quanto il petrolio diventa più caro per gli acquirenti in altre valute.
La domanda per il biglietto verde è rimasta sostenuta dall’aspettativa che la Federal Reserve possa iniziare ad alzare i tassi di interesse nel corso dell’anno se l’economia continua a migliorare come previsto.
Nel frattempo, l’American Petroleum Institute pubblicherà il suo report sulle giacenze di petrolio nel corso della giornata, mentre il report del governo di giovedì potrebbe mostrare un calo di 2,0 milioni di barili nella settimana conclusa il 22 maggio.
Questi rapporti sull’eccesso di produzione di petrolio negli Stati Uniti escono con un giorno di ritardo a causa della festa del Memorial Day negli Stati Uniti di lunedì.
I segnali di un brusco rallentamento dell’attività di perforazione negli Stati Uniti negli ultimi mesi sembrano essersi affievoliti. Secondo il gruppo di ricerca industriale Baker Hughes, il numero di impianti di perforazione per l’estrazione di petrolio negli Stati Uniti è sceso di una sola unità la scorsa settimana per un totale di 659 impianti.
Il ritmo di discesa del numero di impianti è rallentato nelle ultime settimane, alimentando le preoccupazioni che alcune compagnie petrolifere potranno chiedere scontrandosi con le difficoltà di sostenere il range di prezzi al livello attuale.
Oltreoceano, sul ICE Futures Exchange di Londra, il petrolio Brent con consegna a luglio è crollato di 88 centesimi, o 1,37%, scambiato a 62,85 dollari al barile dopo aver toccato un minimo di sessione a 62,68 dollari, livello che non si vedeva dal 23 aprile.
Gli analisti prevedono che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) manterrà i livelli di produzione invariati durante la prossima riunione del 5 giugno, nonostante le preoccupazioni sulla crescita pericolosa di petrolio estratto, lavorato ma no venduto.
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