Pensioni, Quota 102 e 104: requisiti, scadenze e perché rischiano di non funzionare

Simone Micocci

20 Ottobre 2021 - 16:00

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Nella Legge di Bilancio 2022 si parla di Quota 102 e Quota 104 per anticipare l’accesso alla pensione. Ma il Governo rischia di fare un buco nell’acqua; vi spieghiamo perché.

Pensioni, Quota 102 e 104: requisiti, scadenze e perché rischiano di non funzionare

Quota 102 prima, Quota 104 poi: questo il percorso tracciato dal Governo per il dopo Quota 100. La descrizione di questo progetto di riforma è contenuto all’interno del Documento programmatico di bilancio, una sorta di prima bozza della Legge di Bilancio per il 2022 per la quale il Consiglio dei Ministri è in programma la prossima settimana.

Una discussione sulle pensioni è stata appena abbozzata in questo documento, anche perché va detto: la Lega è scettica riguardo alla soluzione pensata dal Governo Draghi per il dopo Quota 100.

Ed effettivamente, va detto che se Quota 102 e Quota 104 dovessero funzionare così come dicono le indiscrezioni, non andrebbero comunque a risolvere il problema degli “esodati” di Quota 100, ossia di coloro che per pochi mesi non sono riusciti a raggiungere i requisiti utili per anticipare l’accesso alla pensione.

Cosa sono le quote?

Come prima cosa un accenno sul significato di “quote” per la pensione. Vengono chiamate così quelle misure di flessibilità che richiedono di soddisfare determinati requisiti per l’accesso alla pensione in anticipo.

Esiste, ad esempio, una Quota 41, dove il numero sta a indicare la quota di contributi necessaria per l’accesso alla pensione anticipata (riservata ai precoci in questo caso).

C’è poi Quota 100, dove però il numero indica la somma tra contributi ed età anagrafica. E non si parla neppure di una Quota 100 “pura”, in quanto per poter anticipare l’accesso alla pensione non basta che la somma tra età e contributi dia come risultato 100. D’altronde, come è noto, non si può accedere a Quota 100 al compimento dei 60 anni con 40 anni di contributi, nonostante appunto la somma tra le due voci dia come risultato 100.

Esistono, infatti, dei paletti: 62 anni l’età minima, 38 gli anni di contributi.

In alcuni casi, ad esempio per chi raggiunge i 38 anni di contributi solo al compimento dei 63 o 64 anni, quindi, sarebbe più corretto parlare di Quota 101 o Quota 102.

Quota 102 e Quota 104 per il dopo Quota 100

Da più parti si è fatto notare come l’addio a Quota 100 comporterà uno scalone di cinque anni per l’accesso alla pensione. Per capire cosa significa, prendiamo il caso di un lavoratore che ha già 38 anni di contributi, ma compie i 62 anni richiesti solamente a gennaio 2022, quindi un mese dopo la scadenza della misura.

Per andare in pensione, quindi, questo dovrà aspettare altri cinque anni, ossia quando compirà i 67 anni richiesti per la pensione di vecchiaia. In alternativa, dovrà raggiungere i 42 anni e 10 mesi della pensione anticipata, aspettando comunque più di quattro anni.

Entrambe le misure seguono le regole dettate dalla Legge Fornero. Ragion per cui in queste settimane abbiamo più volte sentito Salvini minacciare le barricate in caso di “ritorno della Fornero”.

La soluzione per evitare questo scalone doveva essere individuata, e finanziata, con la Legge di Bilancio 2022. E improvvisamente nel Documento programmatico di Bilancio si parla di due nuove misure: Quota 102 e Quota 104.

Alla luce del ragionamento fatto nel paragrafo precedente possiamo farci un’idea di come queste due misure funzioneranno. In realtà è su Quota 102 che si hanno maggiori informazioni: sappiamo infatti che questa oltre a prevedere che la somma età/contributi dia come risultato 102, pone anche un limite anagrafico di 64 anni, mentre quello contributivo resta pari a 38 anni.

Questa misura resterà in vigore solamente dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.

C’è poi Quota 104, in vigore tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023. In questo caso non vengono specificati i limiti. Non sappiamo, dunque, se si tratterà di avere 64 anni e almeno 40 anni di contributi oppure 66 anni e 38 anni di contributi.

Tuttavia, poco importa perché in entrambi i casi la platea di coloro che potrebbero approfittare di questa misura rischia di essere alquanto ridotta; vediamo perché.

Perché Quota 102 e Quota 104 non risolvono il problema

In questi tre anni Quota 100 ha concesso a circa 300 mila persone di andare in pensione in anticipo. Una platea che - va detto - è stata di molto inferiore a quelle che erano le previsioni della vigilia.

Con l’addio di Quota 100, però, si pone un problema: tutelare coloro che non ne raggiungono i requisiti per pochi mesi. Prima abbiamo fatto l’esempio di chi è nato nel gennaio del 1960, il quale compie i 62 anni un mese dopo la scadenza di Quota 100.

Ebbene, questo non viene tutelato né da Quota 102 né da Quota 104, indipendentemente da quelli che saranno i paletti di quest’ultima. E vi spieghiamo perché: chi compie 62 anni nel gennaio 2022, compie i 64 anni nel gennaio 2024, data in cui non saranno più in vigore né Quota 102 né Quota 104, almeno stando a quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio.

Di fatto in questo arco temporale, tra il 2022 e il 2023, a compiere i 64 anni sono coloro che già rientrano in Quota 100.

Chi tutela, di fatto, Quota 102? Esclusivamente coloro che oggi hanno 63 anni e solo 37 anni di contributi, ai quali viene dato un anno in più di tempo per arrivare a 38.

Quota 104, invece, andrebbe a tutelare chi oggi ha 64 anni di età e 36 anni di contributi, i quali potrebbero in questo modo programmare l’uscita nel 2023.

Non capiamo, invece, che senso avrebbe una Quota 104 con 64 anni di età e 40 di contributi, in quanto la misura sarebbe rivolta - basta fare un rapido calcolo - a chi oggi ha 62 anni di età e 38 anni di contributi e quindi è nella condizione di accedere a Quota 100.

Ovviamente è presto per fare un bilancio, ma è bene mettere in risalto subito le carenze di queste due misure. Non si possono, infatti, far passare come la soluzione al problema Quota 100, in quanto è ovvio che la platea di coloro che vi potranno accedere sarà piuttosto limitata.

Discorso differente nel caso in cui Quota 102 venisse ritagliata anche di una seconda opzione, ossia quella di chi ha 62 anni di età e 40 anni di contributi. In questo modo si potrebbe dare la possibilità di accesso alla pensione in anticipo anche ai nati nel 1960, al momento esclusi.

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