Come è successo in campagna elettorale, la protagonista del neonato Governo Letta sembra essere ancora lei: l’IMU. Considerata una priorità da affrontare, insieme al lavoro, l’IMU potrebbe mettere a dura prova l’equilibrio (forse precario) delle alleanze del nuovo Governo, il quale ha annunciato lo stop ai pagamenti di giugno, congelando quindi la rata IMU prevista per il 17 del mese e mostrando, tuttavia, ancora troppa incertezza sulla strada da percorrere.
Alle tre strade inizialmente tracciate, lasciarla invariata, abolirla o ridurla, si è aggiunta negli ultimi giorni la possibilità di una service tax, una nuova tassa comunale che possa fondere addirittura IMU e TARES.
Ciò che è certo è che, come sostengono in molti, la campagna elettorale non è mai finita. Qualche giorno fa Letta è intervenuto chiarendo a chiare lettere che la questione IMU “non è una cosa di Berlusconi” visto che il suo “superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo”.
E il Movimento 5 Stelle? Occupato a risolvere la faccenda della diaria, il movimento di Grillo che posizione prenderà sull’abolizione dell’IMU? Quella tassa che proprio Grillo ha definito assolutamente sbagliata, ingiusta e da abolire?
Movimento 5 Stelle: abolizione IMU? Si, ma…
In una recente intervista a Sky il Capogruppo al Senato Vittorio Crimi è intervenuto sulla questione IMU, dichiarando il parere favorevole del Movimento 5 Stelle all’abolizione dell’IMU sulla prima casa, purchè venga garantito un equilibrio rispetto ai redditi:
“L’IMU non può essere tolta in maniera orizzontale, perché toglieremmo anche il respiro ai Comuni, che parte di quella tassa aspettano. L’abolizione andrebbe commisurata all’effettiva capacità contributiva”.
Il Movimento 5 Stelle, sostiene ancora Crimi, punta alla garanzia dei bisogni primari dei cittadini, tra cui la casa e il vitto. Ma come voterà al decreto di sospensione in arrivo a breve? Tendenzialmente Crimi esprime parere favorevole, ribadendo un’abolizione non orizzontale onde evitare di favorire "chi ha casa e redditi elevati”, che dovrebbe "pagare le tasse anche sulla prima casa”.
Un’abolizione dell’IMU per i redditi più bassi dunque. In questo la posizione del Movimento 5 Stelle sembra collimare con quella del PD: la contribuzione dell’IMU deve essere proporzionale e progressiva rispetto ai redditi, come d’altronde sancisce l’art. 53 della Costituzione italiana.
La proposta del Movimento 5 Stelle
Circa dieci giorni fa il Movimento 5 Stelle ha invitato il PD e il PDL a votare il suo emendamento sull’abolizione dell’IMU sulla prima casa, corredato da indicazioni specifiche sulla copertura:
“La copertura dell’abolizione dell’IMU sulla prima casa è garantita dalle maggiori entrate derivanti dall’aumento dei prelievi fiscali a carico delle concessionarie di giochi d’azzardo, dall’aumento al 27% delle aliquote sulle rendite e plusvalenze finanziarie e dall’aumento della Tobin Tax dallo 0,2% allo 0,3%. Il gettito totale stimato di queste operazioni è di 4 miliardi di euro”.
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