IMU congelata: Letta annuncia lo stop sui pagamenti di giugno. Notizia che fa tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti già terrorizzati dall’ingorgo fiscale che arriverà in estate a causa delle nuove tasse 2013, tra cui campeggia l’aumento dell’IVA.
Letta ha dichiarato che l’obiettivo del suo governo sarà la riduzione fiscale senza indebitamento e per consentire una manovra complessiva sul sistema fiscale, nonché sulla tassazione della prima casa, e prendere tempo annuncia lo “stop sui pagamenti di giugno”, congelando l’IMU, il cui pagamento per la prima rata era previsto proprio per il 17 giugno.
Quale sarà la soluzione?
Visto il bilancio delle casse dello Stato, il rimborso di 8 miliardi di euro dell’imposta versata lo scorso anno, caldeggiato dal PDL, quali strade potrebbe seguire?
Qualche giorno fa abbiamo visto le 3 soluzioni che il Governo Letta potrebbe scegliere per sciogliere il nodo IMU. Ciò che pare certo, almeno per ora, è l’impossibilità, o quanto meno la non convenienza, di percorrere la strada del rimborso tramite Btp. Quale sarebbe allora l’alternativa? La strada delle esenzioni. In particolare:
- PD e Scelta Civica potrebbero proporre l’aumento delle esenzioni, portando la soglia da € 200 a € 600. In tal modo circa il 40-45% dei contribuenti sarebbe esente e l’85% trarrebbe benefici. Costo dell’operazione? Circa 2 miliardi: metà della moratoria e 1/4 della restituzione;
- Gianni Alemanno, il sindaco di Roma, ha proposto l’esenzione per coloro che presentano un ISEE inferiore a € 15.000, corrispondente ad un reddito annuale di circa € 30.000 e con due figli a carico. Beneficerebbero dell’esenzione circa il 50% dei contribuenti per un costo per le casse dello Stato pari a 3 miliardi di euro.
Il neoministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, dovrà valutare attentamente la questione, tenendo conto che in ballo ci sono circa 7-8 miliardi di euro: aumento dell’IVA, TARES, fondi per la Cassa integrazione in deroga, missioni militari e precari della P.A.
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