Mercati: qual è la loro più grande paura e cosa temono di più in questo preciso momento storico? L’analisi.
La più grande paura dei mercati? L’ipotesi impeachment di Donald Trump.
La scorsa settimana è stata piuttosto impegnativa per i mercati di tutto il mondo che hanno guardato con apprensione e timore agli sviluppi del Russiagate e ai crescenti problemi di Donald Trump. La reazione degli stessi mercati è stata sconvolgente.
Dagli Stati Uniti fino all’Europa l’azionario è praticamente crollato, mentre la volatilità è schizzata sui massimi toccati con la Brexit, come ha testimoniato il VIX, il cosiddetto indice della paura.
Al crollo dei mercati azionari è corrisposto però il rally dei beni rifugio tra cui l’oro che è praticamente decollato, mentre sul fronte valutario il dollaro statunitense si è deprezzato in modo piuttosto evidente. La reazione dei mercati è stata determinata dalle ipotesi relative all’impeachment di Donald Trump, ma quanto è probabile la destituzione del presidente?
Mercati globali: il peso dell’impeachment
Il Russiagate e i problemi del presidente Trump hanno gettato nel panico gli investitori, mentre il fantasma di un impeachment ha avuto la meglio sui mercati - si pensi al crollo del Dow Jones di 400 punti nonostante forti fondamentali e utili societari.
L’impeachment rappresenta oggi la paura più grande che sta dietro ad ogni cosa e ad ogni comportamento dei mercati, secondo quanto affermato da John Stoltzfus di Oppenheimer. L’esperto ha fatto notare come l’andamento dei mercati della scorsa settimana, le reazioni degli investitori, i timori, i commenti siano stati tutti indirizzati dalla paura di un impeachment che potrebbe portare alla destituzione di Donald Trump.
Mercati e impeachment: quanto è probabile un crollo?
Il già citato Stoltzfus ha fatto notare come non necessariamente l’impeachment diverrà realtà, ma comunque le proiezioni negative saranno sempre nemiche dei mercati in tempi come questi e condizioneranno il loro andamento.
Nella sessione di venerdì, dopo il grande sell-off della settimana, i mercati globali sono tornati a guadagnare terreno, cosa che ha spinto Stoltzfus ad enfatizzare i forti fondamentali economici che ultimamente stanno spingendo l’azionario verso l’alto. L’esperto ha fatto notare come il recupero economico globale sia diventato sempre più evidente, soprattutto su base trimestrale.
Egli ha affermato come il cosiddetto Trump-rally, che ha trascinato poi le Borse europee e i mercati globali, sia stato in realtà determinato dal riconoscimento da parte dei mercati della loro possibilità di viaggiare su basi e fondamentali più solidi. In altre parole le proposte del presidente Trump - sulla riforma delle tasse e molto altro - si sono semplicemente aggiunte ad un quadro di fondamentali economici già forti e non sono state l’unica causa del rally dei mercati globali.
Questo sta a significare che nonostante l’impeachment rappresenti ad oggi la paura più grande, i fondamentali alla base dell’economia sono sempre più evidenti e sempre più solidi il che non farà altro che guidare i mercati verso nuovi orizzonti.
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