La Meloni propone un governo con Salvini e senza Berlusconi: cosa dicono i numeri?

Alessandro Cipolla

20 Maggio 2019 - 09:29

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Durante il comizio di Napoli in vista delle elezioni europee di domenica Giorgia Meloni ha parlato di “numeri per un governo Lega-Fratelli d’Italia”. Con il Rosatellum però al momento sarebbe difficile ottenere una maggioranza.

La Meloni propone un governo con Salvini e senza Berlusconi: cosa dicono i numeri?

Situazione cervellotica all’interno del centrodestra nostrano. I tre partiti infatti si presenteranno quasi ovunque insieme nei capoluoghi interessati dalle elezioni amministrative mentre, a causa della legge elettorale delle europee, nel voto comunitario ognuno andrà per conto proprio.

La Lega poi è da sola al governo con Fratelli d’Italia e Forza Italia all’opposizione, con i tre partiti che in questa campagna elettorale non si sono risparmiati attacchi anche abbastanza diretti tra di loro.

Dal palco di Napoli però Giorgia Meloni ha lanciato un messaggio preciso per quello che potrebbe essere il futuro della coalizione: “Mai più con Silvio Berlusconi, ci sarebbero i numeri per un governo Lega-Fratelli d’Italia”.

In verità al momento con il Rosatellum i numeri non sembrerebbero sorridere a questo progetto della Meloni, ma il voto delle elezioni europee potrebbe essere molto indicativo anche a riguardo di possibili cambi di strategia e alleanza all’interno del centrodestra.

La Meloni molla Berlusconi e pensa a Salvini

Le elezioni politiche del 2018 con ogni probabilità sono state le ultime con un centrodestra unito. Anche se i tre partiti insieme sarebbero la maggioranza assoluta al momento in Italia, soprattutto contando anche i centristi di Noi con l’Italia-UdC, ormai la coalizione sembrerebbe essere arrivata al capolinea.

Il primo strappo naturalmente è stato quello della Lega, che lo scorso giugno ha deciso di staccarsi e di dare vita insieme al Movimento 5 Stelle al cosiddetto “Governo del Cambiamento”, anche questo ormai in piena crisi.

Chi in questi mesi ha tentato di ricompattare il centrodestra è stato Silvio Berlusconi, lanciando più di un appello a Matteo Salvini dove si chiedeva al vice premier di rompere con i 5 Stelle e di provare a dare vita una nuova maggioranza parlamentare formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia più dei “responsabili” da pescare tra le altre forze politiche.

Un’idea questa che non è mai piaciuta particolarmente al leader del Carroccio, a cui non piace l’idea di essere di nuovo tra le braccia dell’ex premier e che non vorrebbe rendersi responsabile di un clamoroso ribaltone con tanto di abbondante trasformismo per avere una maggioranza.

La stoccata finale al centrodestra però potrebbe essere arrivata da Giorgia Meloni. Durante il comizio di Napoli in occasione della campagna elettorale per le europee, la numero uno di Fratelli d’Italia ha sentenziato “mai più con Silvio Berlusconi, troppe cose ci dividono”.

La Meloni comunque più che a un nuovo centrodestra starebbe pensando a un fronte unitario della destra, sbilanciandosi nel dire che “ci sarebbero i numeri per un governo Lega-Fratelli d’Italia” naturalmente in caso di nuove elezioni.

I numeri di un’alleanza Meloni-Salvini

Con il Rosatellum, la legge elettorale attualmente in vigore con cui si è votato lo scorso anno, per avere una maggioranza parlamentare una coalizione o una lista dovrebbe prendere almeno il 40% dei voti a livello nazionale e vincere nel 50% dei collegi.

Alla luce di questo, il progetto di Giorgia Meloni di un’alleanza ristretta a Lega e Fratelli d’Italia non sembrerebbe al momento avere la forza per ottenere una maggioranza alla Camera e al Senato.

Anche ipotizzando un ulteriore allargamento a destra della coalizione (CasaPound?), difficilmente questo fronte sovranista pensato dalla Meloni potrebbe andare oltre il 40% dei voti a livello nazionale.

Il problema maggiore però sarebbe nei collegi uninominali dove, senza l’apporto di Forza Italia, specie nel Centro-Sud potrebbero mancare i voti per vincere anche dove nel 2018 il centrodestra si è imposto.

Naturalmente durante la campagna elettorale tutto può succedere e ci potrebbe essere una ulteriore crescita dei sovranisti, considerando anche la recente forte ascesa non solo della Lega ma anche di Fratelli d’Italia.

Le elezioni europee di domenica ci potranno dare una prima risposta a riguardo: se Matteo Salvini dovesse andare abbondantemente oltre il 30% e Giorgia Meloni prendere almeno il 6%, allora ci potrebbero essere i presupposti per un patto vincente tra i due partiti.

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