Materie prime: le previsioni per il 2022

Gabriele Stentella

3 Gennaio 2022 - 06:39

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Cosa aspettarsi dalle principali materie prime nel corso del nuovo anno? Gli esperti hanno fornito alcune previsioni e consigli per il trading sulle commodity.

Materie prime: le previsioni per il 2022

Cosa riportano le previsioni sulle principali materie prime? - Le commodity hanno, nel complesso, mostrato delle ottime performance durante tutto il 2021, soprattutto se si parla di metalli: le quotazioni del rame hanno toccato i massimi decennali sopra i $10.000 a tonnellata, mentre quelle dell’oro hanno intrapreso con successo una scalata che le ha portate, seppur per poco tempo, sopra i $1.900 all’oncia. Anche l’alluminio, l’uranio, l’argento e il cobalto hanno raggiunto nuovi record negli ultimi 12 mesi.

Non meno potente è stata la cavalcata delle materie prime energetiche, poiché sia il petrolio che il gas naturale hanno guadagnato molto terreno negli scambi.

Materie prime: le previsione per l’anno nuovo

Secondo il parere degli analisti il mercato delle materie prime può andare incontro a un’ulteriore espansione nel 2022, anche se sono presenti numerosi elementi che i trader più cauti dovrebbero tenere d’occhio al fine di proteggere i propri investimenti e massimizzare i profitti. Le previsioni fornite dagli esperti tengono conto degli effetti della pandemia sulla domanda e dei cambiamenti nella politica monetaria, senza tralasciare le implicazioni della transizione energetica.

L’effetto della variante Omicron su petrolio e metalli

La variante Omicron del coronavirus sarà con molta probabilità il «convitato di pietra» dei mercati finanziari nel corso del 2022. Non è facile prevedere gli effetti della sua diffusione sull’economia internazionale, ma è certo che molti governi adotteranno nuove misure per contenere i contagi e i decessi. Come prospettato dagli analisti di molte importanti banche d’affari, prime fra tutte Goldman Sachs e JP Morgan, la variante Omicron potrebbe frenare il rialzo dei prezzi del petrolio, dato che le limitazioni sugli spostamenti rischiano di avere come effetto la contrazione della domanda globale di carburante, oltreché accentuare gli shock sulla catena mondiale degli approvvigionamenti. L’evolversi della situazione epidemiologica porterebbe inoltre un alto livello d’incertezza sul mercato dei metalli industriali, come sottolineato anche dagli esperti d’Intesa Sanpaolo, i quali si aspettano una flessione entro la fine del primo trimestre del 2022. La banca ha poi precisato che il trend di medio e lungo periodo dei metalli industriali si manterrà rialzista per il resto dell’anno.

Manovre Fed: quali conseguenze per oro e argento?

Per il momento gli analisti mantengono inalterate le loro previsioni riguardo l’andamento ribassista di oro e argento nei prossimi mesi. L’adozione di politiche monetarie restrittive da parte della Federal Reserve rischia di ostacolare il rialzo delle quotazioni dei due metalli preziosi. Si rammenta che in un recente intervento il presidente della Fed Jerome H. Powell ha affermato di voler alzare i tassi d’interesse nel 2022, elemento che nella maggior parte dei casi rende poco attraenti gli investimenti in beni rifugio. Non mancano tuttavia voci fuori dal coro, come ad esempio quella della banca svizzera UBS, che ha espresso raccomandazioni neutrali su oro e argento. Per gli analisti dell’istituto elvetico la situazione non sarebbe sufficientemente chiara per poter esprimere un parere, considerando che nei mercati finanziari son ancora presenti turbolenze legate alla pandemia.

Alluminio rialzista nel lungo periodo, incertezza sul rame

Il 2022 potrebbe essere l’anno d’oro delle energie rinnovabili, in funzione dei grandi passi avanti che molte società stanno compiendo in settori cardine, come ad esempio l’industria automobilistica o il trasporto merci terrestre e marittimo. I costanti investimenti nella progettazione di autovetture elettriche possono favorire la prosecuzione dell trend bullish di metalli quali il palladio, il litio e il platino. Merita un discorso a parte l’alluminio, che secondo gli analisti della banca USA Citigroup può crescere fino al 50% nei prossimi tre anni. Tale previsione rimane vincolata allo sviluppo a livello mondiale dei processi di elettrificazione nel settore automobilistico. Secondo gli esperti l’andamento del rame si manterrà incerto anche nel 2022. Negli ultimi giorni la banca d’affari Morgan Stanley ha avvertito circa il possibile crollo del prezzo dell’oro rosso nel secondo semestre del prossimo anno a causa di forti scompensi sul lato della domanda.

Materie prime agricole, tra catastrofi climatiche e domanda cinese

L’aumento della domanda di materie prime agricole da parte della Cina può sostenere il rialzo dei prezzi di grano, soia, mais e altre sementi, sebbene diversi trader abbiano posto l’accento sullo storico legame tra prezzo e offerta di commodity agricole: la crescita dei prezzi stimola l’aumento dell’offerta. Così facendo le quotazioni delle materie prime agricole dovrebbero nuovamente perdere terreno nella seconda parte dell’anno. Eminenti istituti di credito europei come Intesa Sanpaolo e ING hanno rinnovato l’allarme relativo all’impatto del cambiamento climatico sui prezzi del caffè, che nel biennio 2022-2023 potrebbe superare nuovi massimi storici. Anche l’andamento della pandemia di Covid-19 nei Paesi in cui si concentra la maggior parte delle scorte di caffè è un elemento da monitorare attentamente.

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