Legge di Bilancio 2022: le novità per le famiglie

Giorgia Bonamoneta

28 Dicembre 2021 - 20:35

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Nella Legge di Bilancio 2022 non mancano le novità e i benefici per le famiglie. Oltre al taglio dell’Irpef, ecco quali saranno le novità per le famiglie nel 2022.

Legge di Bilancio 2022: le novità per le famiglie

Non manca molto al via libera definitivo per la Legge di Bilancio 2022. Dopo l’approvazione in prima lettura nella seduta del 23 dicembre a Palazzo Madama, ora il testo senza modifiche approda alla Camera. Nel testo molte novità e alcune conferme.

Tra le soluzioni, oltre al taglio dell’Irpef, diversi altri ammortizzatori sociali per la famiglia, come il congedo di paternità, l’indennità di maternità, il potenziamento degli asili nido e non solo.

Vediamo quali sono le novità e i benefici per le famiglie previste nella Legge di Bilancio 2022.

Cosa prevede la Legge di Bilancio 2022 per le famiglie

Non ci sono più dubbi sull’approvazione in tempo della Legge di Bilancio del 2022. Superato il passaggio del voto in Senato, arrivato il 23 dicembre, il testo della Legge di Bilancio 2022 deve approdare alla Camera dei Deputati. Il tutto entro il 31 dicembre, quindi non c’è più tempo per apportare modifiche, pena il passaggio all’esercizio provvisorio del bilancio.

La Legge di Bilancio prevede 30 miliardi da utilizzare in chiave espansiva e la cifra sarà destinata alla riforma del Fisco, agli ammortizzatori sociali, alla riforma delle pensioni e al Reddito di Cittadinanza. Cosa sappiamo invece sui benefici per la famiglia?

Legge di Bilancio 2022 per le famiglie: asili nido

Uno dei problemi per l’ingresso o il mantenimento del posto di lavoro per le donne è la carenza dei posti negli asili. Nel 2020 è stato calcolato (ISTAT) che negli asili nido italiani ci sono 25,5 posti ogni 100 bambini sotto i tre anni. Percentuale al di sotto della soglia del 33% fissata dall’Unione Europea nel 2002 “per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro”.

Con la manovra si incrementa la quota del Fondo di solidarietà comunicale destinato proprio al potenziamento degli asili nido e dei posti disponibili. L’obiettivo è di raggiungere il livello minimo del 33% entro il 2027, anche se in ritardo di 15 anni rispetto alla richiesta europea. Meglio tardi che mai.

Legge di Bilancio 2022 per le famiglie: congedo di paternità

Sul congedo di paternità si va avanti a piccoli passi. Dopo l’obbligo al congedo parentale deciso dalla direzione europea (2019) fissato a 10 giorni, l’Italia aveva aumentato da 5 a 7 i giorni nella Legge di Bilancio 2020. Nel 2021 sono passati da 7 a 10 i giorni di congedo obbligatori retribuiti.

Il minimo sindacale certo, ma lontano dallo standard europeo che in molti Paesi prevede anche fino a un anno di congedo con 46 settimane pagate al 100% o 56 settimane all’80% (Norvegia), oppure 12 mesi di congedo parentale che diventano 14 se ne beneficia anche il papà (per almeno due mesi) e con una retribuzione pari al 67% dello stipendio (Germania).

Legge di Bilancio 2022 per le famiglie: esonero contributivo di maternità

In fase sperimentale anche un esonero contributivo del 50% per le lavoratrici madri dipendenti. La strada è quella dell’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle dipendenti madri che rientrano a lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità.

Un altro modo, oltre a quello stabilito dalla legge sulla parità retributiva, per permettere alle donne di essere competitive nel mercato e di non essere escluse in caso di maternità.

Legge di Bilancio 2022 per le famiglie: politiche in favore della disabilità

Le famiglie con a carico una persona disabile avranno il sostegno di un Fondo per le politiche in favore delle persone affette da disabilità. Questo dispone politiche di sostegno alla disabilità, che vengono incrementate di 50 milioni euro ogni anno, dal 2022 al 2026.

Insieme alla legge quadro sulle disabilità, le politiche nella Legge di Bilancio porteranno l’Italia più vicina all’attuazione completa dei principi contenuti nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006.

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